L’Etruria

Redazione

My Toy, Your Smile”: Dona un tuo giocattolo per un sorriso. Punti di raccolta a Cortona

Un progetto dedicato interamente ai bambini rifugiati curdi

My Toy, Your Smile”: Dona un tuo giocattolo per un sorriso. Punti di raccolta a Cortona

Kurdistan. Altopiano del Medio Oriente. E’ all’interno di questo territorio che prende vita ”My toy, your smile”: il mio giocattolo, il tuo sorriso. Immaginate dei bambini che giocano in sei con un giocattolo solo: è da questo semplice pensiero che il progetto nasce. Un progetto promosso da ZARO TV in partnership con UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati). Obiettivo è quello di raccogliere giochi usati destinati ai bimbi profughi del Kurdistan iracheno. In dieci città i bambini più fortunati hanno donato i loro giochi, tra cui anche libri e strumenti musicali, spiegando il perché del loro gesto davanti alle telecamere e fino ad ora sono stati raccolti quasi 4mila giocattoli, ma con l’impegno e la determinazione delle organizzazioni straniere il numero potrebbe di gran lunga aumentare. Il Centro d’Ascolto Caritas di Cortona ha voluto rispondere a questo grido di solidarietà mettendosi a disposizione come punto di raccolta di giochi usati tutti i lunedì mattina, dalle 9.00 fino a 12.00.

Un progetto dedicato interamente ai bambini rifugiati curdi, bambini a cui è stata loro tolta quell’innocente fanciullezza a causa delle tante guerre. Come afferma Kak Jundiany, responsabile di ZARO TV,  “la guerra civile, la guerra Iraq – Iran, la campagna di sterminio di Saddam, hanno significato fuga, dolore, abbandono”. Il termine “zaro” in curdo significa “bimbo”, ma che cosa è ZARO TV?  E’ la prima televisione per l’infanzia nella storia del Kurdistan, sostenuto dal Ministero della Cultura del Governo Regionale, dove i programmi sono condotti dai bambini più estroversi e spigliati; è fonte di libertà per quelle generazioni che hanno conosciuto solo sofferenza e sopraffazione; è nuovo mezzo di comunicazione e di formazione che, partendo dai più piccoli, apre una sfida al mercato televisivo medio orientale.

L’intento – afferma il direttore Sirini – è quello di costruire una nuova generazione che non faccia distinzioni etniche, di religione o nazionalità: arabi o curdi che siano, i bambini non hanno a che fare nulla con la guerra”.