Cortona protagonista della conclusione delle celebrazioni del VII Centenario della morte di Dante all’Accademia dei Lincei di Roma. È qui che sono in corso tre mostre tra Palazzo Corsini e il complesso di Villa Farnesina. Tra i materiali esposti, figurano due importanti «pezzi» provenienti dalla Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona. Uno è costituito da una delle primissime copie della Divina Commedia, databile intorno alla metà del 1300, e quindi trascritta da un copista pochi anni dopo la morte del Sommo Poeta; l’altro è la «Lettera di Silvestro», una pergamena di poco successiva alla indizione del primo Giubileo della storia della cristianità, voluto da papa Bonifacio VIII, che Dante non esiterà a collocare nell’Inferno per punirlo dei misfatti di cui ai suoi occhi era macchiato.
Le mostre romane sono realizzate su iniziativa del professor Roberto Antonelli, presidente dell’Accademia dei Lincei, che nello scorso mese di giugno tenne a battesimo, a Cortona, le iniziative dell’anno dantesco. A Roma gli evento sono stati inaugurati il 25 marzo (per l’Accademia Etrusca e la Biblioteca di Cortona erano presenti Sergio Angori e Simone Allegria) e rimarranno aperte fino al prossimo 25 giugno.
In mostra avrebbe dovuto esserci anche un’altra preziosissima opera del patrimonio culturale cortonese: la «Croce dipinta», opera realizzata in anni che gli studiosi ritengono possano coincidere con quelli vissuti da Dante e per questa ragione considerata meritevole di figurare nella mostra. Tuttavia la Soprintendenza ha ritenuto che l’opera non abbia i requisiti per essere trasportata altrove e che sia più prudente negarne il prestito. Il professor Alessio Monciatti, docente di Storia dell’arte medievale e curatore della mostra, si è detto però disponibile a tenere a Cortona, nei prossimi mesi, una conferenza su questo capolavoro dell’arte medievale.