Venerdì 11 ottobre 2024 , a Cortona, nella accogliente sede dell’Associazione culturale Factory Dardano 44, è stato presentato il Rapporto Ecomafia 2024, redatto da Legaambiente.
Hanno illustrato le novità del rapporto 2024 Fausto Ferruzza (presidente regionale Toscana Legambiente e Responsabile Nazionale Paesaggio ) ed Enrico Fontana (Responsabile Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente).
All’incontro cortonese, molto partecipato e stimolante per tutto il territorio aretino ( e che si è tenuto dopo quello similare di San Giovanni Valdarno, svoltosi mercoledi 9 ottobre) hanno presenziato, intervenendo con propri contributi, anche il presidente di Legambiente Circolo Valdichiana Aretina Stefano Brocchi e Fabio Comanducci, presidente dell’Associazione Camminiamo Insieme.
ll Rapporto Ecomafia 2024 rappresenta una nuova denuncia contro la criminalità ambientale avviato trent'anni fa da Legambiente con il suo lavoro di ricerca sugli ecoreati. Il volume presenta i dati raccolti dalle Forze dell'Ordine e dalle Capitanerie di Porto sugli ecoreati in Italia nel 2023. Raccoglie le testimonianze di chi indaga e fornisce l'analisi dettagliata delle principali inchieste. Dal ciclo illegale del cemento a quello dei rifiuti (quest'anno con un focus sugli e-waste, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Dai crimini contro gli animali, come il traffico internazionale di specie protette, ai reati che danneggiano reperti archeologici, fino al commercio illegale di gas refrigeranti.
Enrico Fontana, nel suo intervento,tra l’altro, ha affermato “Crescono purtroppo in maniera significativa i reati ambientali nel nostro Paese: nel 2023 sono stati 35.487 con un +15.6% rispetto al 2022, alla media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora. Aumenta altresì il numero di persone denunciate (34.481, pari al +30,6%)”. Ed ha proseguito sottolineando che “è stato grazie alle sinergie sviluppate in questi tre decenni (quest’anno ricade il trentennale del rapporto ecomafie, n.d.r.) se l’Italia ha raggiunto risultati importanti, come l’introduzione dei nuovi delitti nel Codice penale per contrastare lo sfruttamento illegale, sempre più aggressivo, delle risorse naturali e del patrimonio culturale e archeologico del nostro Paese”.
Fausto Ferruzza ha illustrato i vari dati emersi dall’analisi nazionale per la nostra Regione, rilevando, in estrema sintesi, che “la Toscanasi colloca al quinto posto nella graduatoria nazionale reato per le varie tipologie di reati ambientali, prima regione dopo le ‘scontate’regioni meridionali: Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Lazio”. In Toscana infatti le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro. La nostra regione, nell’ultima classifica del rapporto, sale dal settimo al quinto posto nell’ultimo anno (il 2023) con 2.318 illeciti ambientali (+11,1%).
La serata cortonese del tour di presentazioni del Rapporto Ecomafia 2024 si conclusa con la degustazione di un calice di buon vino cortonese offerto ai partecipanti da Banca Tema, sponsor dell'evento.
(IC)