Venerdì 9 Novembre alle ore 16,00 presso la sala don Enrico Marini sarà presentata la pubblicazione “C’era una volta una piantina di pomodoro”, nata dall’esigenza di raccontare un Progetto di crescita tra i bambini del Nido e gli anziani del Centro Residenziale Anziani “Arrighi-Griffoli” di Lucignano, un’esperienza nata quasi per caso nel 2016 dalla quale è cresciuto un progetto educativo semplice, spontaneo, intergenerazionale alla cui base sta l’idea che bambini e anziani siano risorsa e ricchezza gli uni per gli altri.
Raccontiamo come due realtà apparentemente distanti, un Asilo Nido ed un Centro Residenziale per Anziani si sono incontrati a partire da un dono: una piantina di pomodoro agli anziani da parte dei Bambini dell’Asilo, ed hanno scoperto il piacere di stare insieme, i piccoli imparando dalle nonne e dai nonni , gli anziani recuperando autostima e mettendo a disposizione le esperienze di una vita, scoprendo di avere ancora abilità, creatività e la consapevolezza di avere storie importanti da raccontare alle nuove generazioni.
Il progetto è nato così spontaneamente, come una piantina dell’orto che ha comunque bisogno d’amore ed attenzione, grazie anche al supporto ed alla mediazione preziosissime delle educatrici del Nido e dell’animatrice del Centro Anziani, un progetto intergenerazionale che con un filo ideale coinvolge, nel suo dipanarsi, più generazioni e soggetti, recupera relazioni, valori, coesione sociale in una piccola comunità come la nostra che pure conserva una forte impronta rurale, attenuata però dalle trasformazioni sociali, economiche, culturali intervenute dal dopoguerra ad oggi.
Il libriccino racconta un percorso in itinere in cui però sono già visibili i primi riscontri estremamente positivi quali:
la conoscenza della realtà del Centro Residenziale Anziani, non più “Casa di Riposo” (o “commenda” come veniva chiamata fino a pochi anni fa) ma luogo in cui l’anziano è soggetto attivo, in grado di reinventarsi continuamente, di valorizzare le proprie esperienze ed abilità (laboratori creativi) e le residue capacità (fisiche e psichiche) ed essere parte attiva del progetto educativo dei più piccoli;
educazione alla diversità ed al superamento degli stereotipi;
permettere alle bambine ed ai bambini occasioni di incontro e conoscenza di adulti fuori dall’ambito familiare in un contesto di relazione spontanea;
recuperare il valore e la cura dell’”orto” in un contesto più ampio di educazione ambientale e di corretta alimentazione.
La presentazione sarà un’occasione di confronto tra le esperienze del territorio ed i soggetti coinvolti a più livelli nei percorsi educativi dei minori e socio-assistenziali degli anziani.