L’Etruria

Redazione

L' altra faccia della guerra

Una cittadina ucraina ci ha fatto pervenire questa lettera che dà un'altra visione e invita a non cadere nella russofobia.

L' altra faccia della guerra

Riceviamo e pubblichiamo. Naturalmente precisando che dal 24 gennaio l'Ucraina è stata aggredita dagli eserciti di Putin e come giornale condanniamo questa tragica, insensata guerra che rischia di scatenare l' apocalisse nucleare in Europa. Come giornale libero, oltre a chiedere sempre il cessate il fuoco immediato  e l'intervento dell'Onu, però pubblichiamo anche questa lettera vera e firmata, che vuol far conoscere ai nostri lettori anche l'altra faccia della guerra ucraina.  

Caro direttore,

sono nata in Russia, cresciuta in Ucraina e da tanti anni lavoro in Italia, nelle terre di Valdichiana.

Leggo spesso L'Etruria ed ho visto che nell'ultimo numero voi date grande spazio alle manifestazioni contro la guerra nel mio paese, sposando completamente la versione dei media occidentali. Ho deciso pertanto di dire la mia visione dei fatti ed inviarvi questa lettera. 

Io sono per la pace, sono contro qualsiasi guerra. Ma sono anche contro odio raziale, neonazismo e neofascismo. Negli ultimi 30 anni in Ucraina purtroppo è stato coltivato tutto ciò. Le anime delle persone sono avvelenate di rabbia gratuita verso tutto e tutti. Da anni io non vedo più la gioia e sorrisi sulle facce della mia gente. Ridotti alla miseria hanno bisogno di odiare qualcuno. Il governo ha scelto la Russia per distogliere l'attenzione dai crimini in Donbass e dalla propria incapacità di portare il paese al benessere. 

La guerra in Ucraina è cominciata nel 2014. In questi lungi 8 anni  in Donbass hanno dominato l'orrore e il crimine. Battaglioni neonazisti fanno parte del'armata ucraina e tutto il mondo  è stato  zitto. 

Come ho detto, sono contro la guerra , ma anche contro l'ipocrisia e le bugie di qui ci riempiono i media. La mia famiglia adesso sta in una città già occupata dai russi e vive in una certa tranquillità. Mi piange il cuore per la gente che è rimasta ostaggio delle forze militari ucraine, che la usano come scudo contro i russi , ma sono tranquilla per le mie figlie, che ora non hanno paura di uscire in strada ed essere violentate o impiccate dai soldati russi, come si sta qui dicendo che loro facciano. 

I militari russi non sono venuti lì per uccidere la mia famiglia e prendere il mio pezzo di terra. 

Sono lì per dire il loro no al neonazismo di chi sta coprendo il mio paese e, credetemi , che l'onore della loro divisa lo portano molto alto. 

So bene che il mio punto di vista va contro tutto ciò che voi sentite intorno e sono sconvolta dal crescere della russofobia. Vi sono grata se darete spazio alla mia voce. Tanta gente nel mio paese la pensa così, ma ha paura di dirlo. 

Io invece desidero dirlo pubblicamente così come dico si alla pace , all'amore e all'amicizia tra i popoli e come dico no al neonazismo, al razzismo e al fascismo. Così come dico no alla più volte avanzata ipotesi di impiantare  missili Nato a testata nucleare in Ucraina. La ringrazio per la sua attenzione.

Cordiali saluti.

Lettera firmata