Proseguiamo la pubblicazione degli interventi del bell’incontro del 25 ottobre 2023 a Palazzo Vagnotti di Cortona. Ecco il testo dell’intervento della dottoressa Isabella Bietolini, Vicedirettore de L’Etruria, sul tema : “ L’Etruria tra cronaca e storia “.
“Non è possibile riassumere in poche parole la storia de L’Etruria: un giornale che ha attraversato ben tre secoli, due guerre mondiali e che adesso, nel nuovo millennio, sta affrontando la sfida del digitale. Ma ci proverò attraverso le date fondamentali di questa bella avventura : il 1892, anno della prima uscita, e il 1976, anno della rinascita dopo la chiusura seguita alla morte dello storico Direttore Raimondo Bistacci.
Nel 1891 un primo gruppo di ardimentosi volle dare vita ad un giornale cortonese: era un sogno e un rischio nello stesso tempo. Erano in quattro e mi piace citarli: Ezio Cosatti, Ugo Bistacci, Silvio Passerini, Icilio Nibbi. Ricchi di idee ma poveri di risorse finanziarie si decisero a chiedere aiuto alla nobildonna Teresa De Dominicis Venuti, conosciuta per essere una donna colta e attenta alle necessità della società. Si fecero coraggio, parlarono con lei: Teresa li ascoltò attentamente, volle conoscere il progetto, chiese quali fossero i costi. Poi si decise: tolse dal borsello tre fogli da centro lire e li donò agli sbigottiti richiedenti. “ Glieli renderemo!” esclamarono i quattro. Lei affermò di non volere nulla indietro, purchè il comportamento giornalistico si mantenesse saggio e scevro da attacchi personali . Cos’ nacque e si consolidò l’avventura:si doveva scegliere il nome della testata e vennero proposti nomi quali Il Risveglio e L’Eco del Popolo…poi Ugo Bistacci se ne uscì con L’Etruria e tutti approvarono, entusiasti. E L’Etruria fu.
Il primo numero uscì il 17 gennaio 1892 con una distribuzione avvenuta durante la recita del Don Pasquale al Teatro Signorelli. Fu subito un successo, per interesse e abbonamenti.
Questi i direttori che si alternarono alla guida della giovane L’Etruria:
Ezio Cosatti ( gennaio/dicembre 1892)
Ugo Bistacci ( 1893-1909 e poi 1919/1920)
Don Francesco Maffei (1910/1915)
Don Alfonso Antonini (1916/1919)
Dopo il 1920 giunse l’epoca di Raimondo Bistacci . Divenne noto come Farfallino cortonese e, a parte qualche breve periodo di sospensione delle uscite durante le due guerre, diresse il giornale fino alla morte avvenuta nel 1973.
Il giornale parve finire, per qualche anno non vi fu più L’Etruria, ma ancora una volta un gruppo di “nuovi” fondatori, altri ardimentosi come i primi, decise che quella testata doveva rinascere: occorreva un Direttore, “Eccolo” disse l’amico Enzo Tortora, prestandosi subito e gratuitamente, alla richiesta dei cortonesi. Ebbe parole straordinarie nel ricordo di Raimondo Bistacci: rievocò, nel suo primo editoriale, come nella stamperia artigianale di Farfallino si fossero recati Pietro Pancrazi e Benedetto Croce e quanto, quest’ultimo, avesse ammirato i suoi “diari minimi” con il prezzo delle uova, la caduta di una tegola, l’arrivo di un “forestiere”, poiché anche questa è storia. Informazione, cronaca storia: sono distinti gradini percorsi nelle pagine de L’Etruria. Li ritroviamo tutti e li ritroveranno quelli che, nel tempo, vorranno sfogliare tutte queste pagine. Ma accanto all’editoriale di Enzo Tortora, in quel primo numero del giornale rinato, c’è anche il primo articolo di un altro Enzo, cioè Enzo Lucente: che si dice meravigliato dalle numerosissime adesioni arrivate al giornale ma anche felice, insieme a tutti i collaboratori, di poter rilanciare quest’avventura, sperando di essere sempre all’altezza delle aspettative di così tanti tra abbonati e lettori. Sperando, insomma , di non deludere.
Così prese forma una prima redazione, si ricominciò a scrivere. E tutti noi, chi prima chi dopo, diventammo giornalisti pubblicisti. Alle dimissioni di Tortora ci venne incontro Gianfranco Buscemi che resse l’interregno fino all’iscrizione di Vincenzo Lucente all’Ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti.
1892 e 1976: le date cruciali de L’Etruria, le date entro le quali sta tutta la nostra storia, il nostro impegno. Poche città italiane possono vantare un giornale del proprio territorio sopravvissuto a cavallo di tre secoli, pur tra molte difficoltà. Un vanto ed una ricchezza che dobbiamo preservare anche in questi tempi di testate digitali e notizie urlate e frettolose.
Questa la storia in sintesi, ma quanto ci sarebbe da raccontare !
Mi piace qui ricordare le parole del primo direttore Ezio Cosatti che, celebrando il cinquantesimo del giornale e ricordandone gli inizi, ebbe a scrivere:
‘ Ci ponemmo all’opera con l’imperativo di lodare
tutte le cose buone e di censurare, con garbo, quelle che non ci apparissero tali,senza preoccuparsi se le une o le altre venissero dalle parti più opposte in fatto di politica. Questo programma non fu abbandonato mai dai miei successori nella Direzione e credo fermamente sia stata la corazza più solida per superare i periodi non lieti e raggiungere….”…i 131 anni di vita, diciamo oggi…. A cavallo di tre secoli.
Personalmente, devo ringraziare L’Etruria (e anche La Voce di Cortona) se sono diventata giornalista nel lontano 1982 e se la mia voglia di scrivere è diventata realtà consolidata.
Grazie a tutti questi predecessori oggi siamo ancora qui e il giornale continua in questo impegno, con passione e caparbietà. Un vanto ed una risorsa, ripeto.
Ma grazie soprattutto a te Enzo, per quello che hai fatto per L’Etruria in tutti questi anni , se non erro 47 tutto considerato, e auguri per ulteriori anni di attività e giornalismo con L’Etruria.”
Isabella Bietolini , Vicedirettore de L’Etruria