“Si può continuare a donare in tutta sicurezza come di consueto e dobbiamo farlo perchè il sangue è sempre indispensabile e salva le vite”.
Con questo appello la Asl Toscana sud est si associa al Centro Nazionale Sangue nell'azione di sensibilizzazione dopo la segnalazione alle aziende sanitarie di una decisa diminuzione delle donazioni riscontrabile negli ultimi mesi a livello nazionale e che interessa particolarmente i gruppi A e 0, negativo e positivo.
Tale calo potrebbe derivare dal contesto di timore creato dall'emergenza coronavirus. E' un errore pensare che l'eventuale diffusione del virus riguardi le donazioni di sangue che sono e non certo da adesso garantite da un servizio effettuato nel rispetto di tutte le norme igieniche e da personale esperto. Inoltre non vi è nessuna evidenza scientifica che ne dimostri la correlazione.
Tuttavia, per tutelare ancora di più i donatori, anche la Sud est ha previsto, dove necessario, percorsi dedicati di accesso ai centri trasfusionali degli ospedali.
Provincia di Arezzo
La modalità di accesso al Centro trasfusionale del San Donato resta invariata dato che si accede tramite ingresso indipendente. All'entrata, i donatori troveranno un infermiere che eseguirà un pre-triage con misurazione della temperatura e somministrazione di gel alcolico igienizzante.
“Anche la provincia di Arezzo sta subendo un forte calo delle donazioni pari al – 25% – spiega Roberto Zadi, direttore Uosd Immunoematologia e medicina trasfusionale – Tra gennaio e i primi giorni di febbraio di questo anno, abbiamo raccolto dalle 132 alle 145 unità di sangue, nelle scorse settimane il numero è sceso a 77. In situazione di normalità, il nostro centro riceve ogni giorno circa 35 donatori, nell'ultimo periodo sono a mala pena 12. L'emergenza sangue è evidente e generalizzata, i timori delle persone sono comprensibili, ma i pazienti che hanno necessità di trasfusioni non possono aspettare che passi questo momento. I presidi ospedalieri pubblici hanno interrotto tutte le attività programmate, ma oltre alle urgenze, rimangono tutti quei pazienti con patologie croniche di natura ematologica e non, tutte persone la cui qualità della vita, o la vera e propria sopravvivenza è legata alla trasfusione di sangue e di piastrine. L'unica raccomandazione importante è quella di prendere appuntamento e rispettare scrupolosamente l'orario assegnato per evitare inutili assembramenti”.
Anche prima dell'emergenza COVID-19, chi effettuava una donazione veniva controllato attraverso una serie di analisi del sangue e la rilevazione della temperatura, come da prassi. Ad ogni modo, al momento attuale è impossibile accedere negli ospedali e raggiungere i reparti senza passare dai check point, organizzati alle entrate principali dei presidi che filtrano e monitorano l'ingresso delle persone.
Provincia di Siena
Per quanto riguarda i due presidi ospedalieri di Campostaggia a Poggibonsi e Nottola a Montepulciano non si è fortunatamente registrata la stessa situazione di carenza di sangue degli altri ospedali. Ciò non toglie che resta di assoluta importanza mantenere il trend positivo attuale anche in ottica di eventuale sostegno alle altre province.
Alla luce dell'attuale situazione nel nostro paese, il Centro Nazionale Sangue ha ritenuto comunque necessario diffondere una circolare con le misure che i donatori devono adottare, consultabile al link https://www.centronazionalesangue.it/.
L'appuntamento per la donazione avviene tramite le associazioni di volontariato delle diverse province (AVIS, Gruppi Fratres e CRI) con le quali, come sempre l'Azienda opera in stretto contatto o direttamente presso i Centri Trasfusionali.
L'Azienda ringrazia tutti coloro che vorranno continuare, anche e soprattutto in un momento di così grave difficoltà, la loro opera di donazione volontaria, consapevole, anonima e gratuita.