L’Etruria

Redazione

La nuova avventura di Ernesto Gnerucci

Gli auguri de L’Etruria ad un cortonese doc

La nuova avventura di Ernesto Gnerucci

Venerdì 21 febbraio 2025, nella sera della vigilia della Festa della Santa Patrona, nel piazzale della Basilica di Santa Margherita, ho incontrato il dottor Ernesto Gnerucci, un sessantenne cortonese doc, che, da qualche mese,  ha lasciato il suo importante ruolo di funzionario della banca Popolare di Cortona per vivere la sua nuova avventura di pensionato nella sua bella casa in Val di Loreto.

Mentre attendevamo l’inizio della santa messa vespertina, che ha aperto l’annuale festa margaritiana invernale, gli ho fatto gli auguri personali di buona vita in  questo suo nuovo  tempo di meritata pensione, assieme a quelli de L’Etruria, di cui Ernesto è da sempre un fedele lettore e un abbonato sostenitore.

E’ stata una bella sorpresa la bella chiacchierata che ho avuto con lui,  chiedendogli di illustrare ai lettori del nostro giornale , in maniera essenziale , il suo storytelling di lavoratore simbolo della nostra storica banca cittadina e di cives della Cortona contemporanea impegnato nella vita economica, sociale, culturale e religiosa della terra di Dardano.

Classe 1960, ho incontrato Ernesto molte volte in  tanti incontri istituzionali del suo lavoro e nel suo frequentare la Chiesa di San Pietro a Cegliolo ai tempi del mitico parroco don Ferruccio Lucarini quando, a partire dal 1993 fino al 2019, vi organizzavo ogni anno il Premio del dialetto chianino e della civiltà contadina. Ho avuto con lui però una conoscenza, come si dice in gergo diplomatico “ en passant”, anche se  Enesto non faceva mai mancare il suo supporto all’attività pastorale di Don Ferruccio ed era un fiero ambasciatore per il contributo annuale della Bpc a questo premio di cultura popolare cortonese.

Proprio per questo mi sono permesso di chiedergli, anche se un po’ alla point-blank, di raccontare ai nostri lettori “ Chi è questo Ernesto, giovanotto sessantenne e cortonese doc?”.

Ecco la sua pronta ed interessante  risposta, che riporto integralmente, avendola registrata de visu con il mio smartphone.

Sono un cittadino italiano, un ufficiale artigliere in congedo, un cortonese da oltre 4 generazioni. Sono nato nel 1960 e sono  figlio di Giuseppe e Orsola. Sono marito di Laura, padre di Beatrice ed Emanuele, suocero di Marco, nonno di Sofia. Per una vita sono stato un entusiasta  dipendente della Banca Popolare di Cortona. Ho sempre abitato in Val di Loreto dove ho cercato di essere, nei miei limiti di persona umana, un cristiano della Parrocchia di Sant’Eusebio e di quella di san Pietro a Cegliolo, guidata per quasi cinquant’anni dall’amatissimo parroco don Ferruccio Lucarini.

Dopo gli studi primari e medi nel cortonese ho frequentato il Liceo scientifico di Castiglion Fiorentino e conseguito e la laurea in Scienze Economiche e Bancarie a Siena. Subito dopo il servizio militare di leva prestato come ufficiale nell’artiglieria dell’Esercito Italiano ho prestato la mia attività lavorativa presso la Bpc, ricoprendo incarichi di responsabilità sia presso le Filiali e che presso la Direzione generale, dove ho avuto il non leggero incarico di addetto/responsabile dell’Ufficio Segreteria, di supporto alla Direzione generale, al Consiglio di amministrazione e al Collegio sindacale per circa 30 anni.

Ma a parte questi dati biografici da carta d’identità, voglio dire ai lettori de L’Etruria che mi sono sempre sentito orgoglioso di essere un cortonese vero, rispettoso degli avi che hanno vissuto nella nostra piccola patria e disponibile a prestare la propria attività in favore della nostra comunità. Insieme a questo mio amore per Cortona, ho cercato di essere sempre un cittadino italiano, con  la volontà di esercitare pienamente i diritti civili e politici riconosciuti dalla Costituzione repubblicana,naturalmente sempre rispettoso delle istituzioni e fedele al doppio giuramento fatto di fronte alla bandiera italiana di essere anche  disponibile a prestare il proprio servizio in caso di richiamo alle armi o di emergenze di protezione civile. Ho avuto l’onore di essere socio di molte associazioni di volontariato e anche di impegnarmi nella loro guida come è avvenuto con il Lions Club cortonese.

Oggi , da pensionato vivo nella mia Val di Loreto, cercando sempre di essere un figlio grato ai propri genitori per l’educazione impartita, per i sacrifici da loro fatti per aiutarmi portare a termine gli studi. Naturalmente, fino a che il Signore vorrà, continuerò ad cercare di essere un uomo profondamente legato alla moglie,ai  figli,al genero, alla nipotina e, soprattutto, con tutti i miei limiti, un cristiano praticante, impegnato nel supportare le iniziative in favore della Pieve di Sant’Eusebio, di san Pietro a Cegliolo e di tutta la bella comunità della Val di Loreto”.

Grazie , caro Ernesto per questa tua testimonianza umana di cortonese doc per i nostri lettori e davvero tanti auguri cari di buona vita in questa tua nuova avventura di pensionato attivo e innamorato di Cortona, delle sue genti, delle sue colline, della sua pianura e della sua montagna.

Nella foto di corredo, alcune immagini di Ernesto in momenti istituzionali e di vita familiare, naturalmente con il volto coperto della nipotina Sofia.

Ivo Camerini