Il 15 ottobre alle h.16.00 nel Santuario della Chiesa rinascimentale di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio di Cortona, il Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, insieme al Capitano Antonio De Santis Comandante della Compagnia di Cortona, hanno consegnato al parroco Don Ottorino Cosimi un quadro che raffigura San Giovanni Evangelista. In verità il dipinto è solo una parte di una pala d’altare ben più grande, frammentata dai ladri con l’intento di rivendere più facilmente il prezioso oggetto. L’opera è stata trafugata, insieme ad altri oggetti, nella notte fra il 17 e 18 novembre dell’anno 1985 e ritrovata grazie all’attento lavoro investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e alla loro banca dati di oltre 6 milioni di beni culturali censiti.
Nel Santuario ha officiato la messa Don Giovanni Parroco della Cattedrale che insieme a Don Ottorino Cosimi hanno coinvolto nelle letture il Comandante De Santis e i Carabinieri presenti insieme ai fedeli. E’ stata una bellissima cerimonia che ha visto svelare verso la fine la refurtiva celata da un drappo rosso, poi: l’applauso sentito che ha preceduto il solenne momento della benedizione del quadro. Infine un ottimo rinfresco “fatto in casa” dagli amici del Calcinaio ha concluso un simpatico pomeriggio.
Si sono incontrate le rappresentanze istituzionali politiche, religiose, militari e laiche per un evento positivo. Cosa rara di questi tempi!
Oltre Don Ottorino, il padrone di casa, c’erano il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale Nicola Carini ad accogliere i rappresentanti del Reparto Operativo del TPC e, come spesso accade, la cittadinanza cortonese e alcune importanti rappresentanze culturali hanno brillato per la loro assenza.
Interessanti i racconti di uno dei carabinieri presenti che all’epoca ha presidiato il tempio dopo il furto per 3 giorni, perché si pensava che la refurtiva fosse stata nascosta dai ladri nella chiesa o nel vicino cimitero, magari con lo scopo di rimuoverla in tempi più adatti!
Era una delle ipotesi perseguite dalle indagini e sta di fatto che l’allora giovanissimo Carabiniere ha conosciuto i passaggi bui e segreti della chiesa. In verità le Basiliche come i Castelli e i Grandi Palazzi, già dai tempi antichi, hanno sempre avuto progettati degli spazi dedicati per facilitare la manutenzione dello stesso corpo di fabbrica, magari poi utilizzati anche per altri scopi.
Non sono un’esperta ma il quadro settecentesco, a prima vista, presenta in alcune sue parti dei recenti ed evidenti interventi di copertura pittorica, magari proprio per essere meno riconosciuto attraverso le esposizioni al pubblico per la vendita. Ed è proprio attraverso il catalogo di un antiquario dell’area romana presentato per un’asta che è stato riconosciuto.
Poi i successivi approfondimenti tecnici eseguiti dalla Sezione Antiquariato, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, nonché le ricerche storiche operate dai funzionari della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, documenti ritenuti indispensabili alla luce degli evidenti tagli e manomissioni della tela, hanno permesso di confermare la provenienza del bene d’arte dalla citata chiesa, consentendo ai militari dell’Arma di provvedere al sequestro del dipinto prima dello svolgimento dell’imminente asta. Sinergie efficienti e positive fra gli apparati dello Stato. Finalmente!
L’intendimento del Comando Carabinieri del TPC è quello di fronteggiare con strumenti moderni e di avanzata tecnologia l’allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l’Italia.
Oggi questo Organismo, formato da un gruppo di uomini selezionati con un alto profilo, si è sviluppato nel tempo attraverso l’uso di tecniche all’avanguardia, tanto da prestare consulenze in tutto il mondo. E’ uno dei fiori all’occhiello della nostra Nazione.
Fino ad oggi non si era mai parlato, scritto o letto notizie riguardo questo furto, io stessa ho indagato, senza nessun esito, attraverso l’archivio degli articoli del nostro giornale.
Ciò è stato voluto probabilmente da una precisa strategia d’indagine dei Carabinieri e ci piace immaginare che gli altri pezzi dell’opera possano riunirsi in breve tempo.
Sarà interessante, ad indagini concluse, invitare il Reparto Operativo dei Carabinieri del TPC affinché possano esporre, questa volta in un’aula gremita di persone, il loro metodo d’indagine che si avvale anche di competenze esterne di archeologi, di storici dell’arte o di restauratori come nel nostro caso specifico.
Non mancherò di sottolineare come possa risultare interessante agli occhi di uno studente una manifestazione di questa natura, fondamentalmente per una sana educazione civica, ma anche per il fascino avventuroso dei racconti investigativi del giovane carabiniere che ha svelato l’esistenza di passaggi segreti e per l’appassionante mondo dell’arte che attraverso nuove scoperte riscrive la nostra storia, e in ultimo e non certo per ordine d’importanza, l’occasione straordinaria di far parte di un’Assemblea di una grande comunità raccolta fra le mura protettive di una Chiesa.
Sono momenti singolari nei quali la gente deve avvertire il piacere e il dovere di voler partecipare e si deve essere in grado di capire che ha un valore ringraziare con la semplice e umile presenza, il lavoro che i Carabinieri hanno svolto per restituire un pezzo della nostra storia.
Sommessamente ci hanno spiegato che, per loro, questi eventi sono molto gratificanti.
C’è necessità di riconoscere l’importanza dei contenuti nelle manifestazioni per evitare quelli inutili, le cosiddette “incoronazioni” o gli “incensamenti” e pubblicizzare invece quelli che ci fanno crescere come individui e come comunità.
Diffondere fin dai primi anni di vita questi sentimenti e abitudini forma una società culturalmente avanzata. Possedere un Patrimonio Artistico elevato è cosa importante, possederlo Umano è incommensurabile.
Diversamente TuTTa FuFFa!
Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®