Sulla pagina Fb della giovane Elena Baracchi, donna cortonese in gamba e ricca di quel capitale sempre più raro che è la voglia di fare e di intraprendere, il primo marzo è apparso un post molto significativo che riporto integralmente per i lettori de L’Etruria.
Scrive Elena: “Un anno senza poter fare ciò che mi sono creata con le mie manine... un lavoro, un anno dove il mio piccolo, ma grande mestiere è completamente azzerato, parti piano piano, cresci, decidi di aprire la TUA attività, con un 2020 che prometteva il doppio di ciò che avevo lavorato nel 2019 e... BOOM!! Siamo stati buttati lì, accantonati, attribuiti a un codice, un codice che in molti non sapevano nemmeno cosa fosse, un numero, non certo un fatturato... Io non mi riconosco in quei due spicci che mi hanno dato, un calcio in culo per fare stare zitta la gente, sono cresciuta nell’accoglienza, nella gestione e organizzazione di piccoli eventi, nel saper far gustare un delizioso piatto, nel farlo cucinare a chi di cucina conosce giusto la stanza e spesso non ne capiva nulla. Non è facile, ma sono certa di riuscire a far vedere quanto amo il mio lavoro che purtroppo è un anno che non c’è più “.
Molti i like e i commenti a questo post che porta in primo piano il grande amore per l’impresa familiare, per il darsi da fare, per guadagnarsi il famoso “tozzo di pane e di companatico” con il sudore della propria fronte e non con i sussidi e gli incentivi statali al vagabondaggio. I commenti quasi tutti di donne evidenziano come anche nella nostra piccola patria ci sia voglia di ritorno ad una società libera dalla pandemia, ma soprattutto piena di libertà per le persone che hanno voglia di fare, di darsi da fare e piena della solidarietà della piccola patria che nel passato tante volte aiutò Cortona e i cortonesi ad uscire da situazioni di crisi e di malattia sociale che sembravano travolgere tutto e tutti.
Tra i diversi commenti ne segnaliamo due che dovrebbero essere di aiuto e presa di coscienza per vivere al meglio l’ ormai prossima Festa dell’ Otto Marzo: “.. ..per colpa di chi non ha coscienza hanno chiuso attivita’, che sfamavano le famiglie….. purtroppo c’è gente che continua a creare assembramenti, che se ne frega di vivere nel rispetto delle regole e di nuocere al prossimo” e “ Facciamoci forza insieme”.
Ecco che la denuncia di Elena e l’invito di queste donne cortonesi, che arriva a pochi giorni dalla tradizionale festa delle donne, sia davvero un buon viatico a ritrovare la via della normalità, della solidarietà della piccola patria e ad uscire insieme dal buio di un tunnel che l’otto marzo sarà “lungo da più di un anno”.
Ivo Camerini