Il 27 giugno scorso Dino Bernardini, noto e stimato cittadino cortonese, residente in Val di Loreto, a novantasei anni è stato chiamato alla Casa del Padre.
Dino , nato a Castiglion Fiorentino l’11 dicembre 1924 da famiglia contadina, si era trasferito a San Pietro a Cegliolo nel Secondo Novecento, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale.
In Val di Loreto, nella sua casa sul famoso “curvone” della Statale 71, Dino arriva dopo le nozze con Antonia Lorenzoni e assieme al suo lavoro di coltivatore diretto intraprende una importante attività commerciale sempre legata al mondo agricolo.
Dal matrimonio con Antonia nasce il figlio Mario, oggi pensionato , ma , come in tanti sappiamo, già importante funzionario e dirigente dell’Associazione Industriali di Arezzo e conosciutissima e stimata personalità in Cortona, in Arezzo e in tutta la Valdichiana, dove è stato anche presidente del Lions Club Cortona – Valdichiana Host
La notizia della morte di Dino ha suscitato cordoglio e dolore non solo nei familiari, ma in tutti i cegliolesi e nei tanti cortonesi che lo hanno conosciuto e stimato. Nella sua lunga e laboriosa vita Dino infatti è stato una persona intraprendente, attiva e capace. Un cittadino esemplare e molto socievole, che ha sempre saputo gestire con passione e successo l’attività agricola e quella commerciale.
Così oggi , a dieci giorni dalla sepoltura, ce lo ricorda il figlio Mario per i lettori de L’Etruria: “ Il mio babbo, partito improvvisamente per il Cielo a fine giugno, ha indubbiamente speso tutta la sua vita per il lavoro e per la famiglia. Persona buona e generosa, ha svolto un ruolo attivo anche nel contesto sociale del territorio partecipando con disponibilità ed entusiasmo alle manifestazioni della nostra Val di Loreto, dove era conosciutissimo e benvoluto.
Sia come fondatore sia come consigliere , nei decenni del secolo scorso ha svolto, con passione ed amore alla sua parrocchia, un ruolo attivo e costruttivo nel Consiglio pastorale e nel Comitato della locale Sagra della Ciaccia Fritta, che, dal 1972, ogni anno si è tenuta l’otto dicembre presso la chiesa parrocchiale di S. Pietro a Cegliolo.
Babbo Dino teneva molto alla Chiesa di San Pietro a Cegliolo ed è stato per molti anni animatore della vita sociale ed ecclesiale della parrocchia retta dal 1970 fino a pochi anni fa dal mitico prete contadino don Ferruccio Lucarini con cui egli ha avuto un rapporto di grande reciproca stima ed amicizia. Senz’altro ora lassù si staranno raccontando un mare di cose sulla loro chiesa oggi in grande abbandono , come sta avvenendo un po’ dappertutto in Italia e non solo qui a Cortona.
La sua vita si è sempre caratterizzata per le qualità umane che hanno contraddistinto le sue azioni: integrità morale, trasparenza e correttezza che sono state la base del suo modo di essere.
I suoi principi e i suoi elevati valori morali, la sua umiltà, sono stati sempre una costante di vita, un esempio e un insegnamento per me e per la mia famiglia”.
Questi tratti salienti della personalità di Dino sono stati ricordati e commentati da tutti coloro che, nelle difficoltà di questo tempo del coronavirus, hanno partecipato al suo funerale e portato personalmente le proprie condoglianze al figlio Mario e alla sua famiglia.
Tratto caratteristico della personalità di Dino (che anch’ io ho avuto il piacere e l’onore di conoscere e con il quale ho intrattenuto rapporti di vera amicizia, soprattutto a partire dal 1993 quando don Ferruccio accolse la mia proposta di abbinare alla Sagra cegliolese il mio Premio della Civiltà contadina e della Poesia in Dialetto Chianino) sono state senz’altro la sua capacità e la sua facilità di intrecciare relazioni personali non solo nell’ambito delle comunità della Val di Loreto ma anche con numerose ed importanti personalità della vita pubblica e istituzionale locale e nazionale. Dino è stato infatti nel Novecento un importante punto di riferimento cortonese per personaggi pubblici della nostra vita civile, economica e politica italiana.
Al figlio Mario, alla nuora Fosca, alle nipoti Costanza e Daniela e ai parenti tutti le condoglianze cristiane del nostro giornale.
Ivo Camerini