L’Etruria

Redazione

La morte di Francesco Sandrelli

La morte di Francesco Sandrelli

Sabato 15 aprile sarà in edicola il nuovo numero de L'Etruria cartacea. Sarà un numero che contiene molti contributi ed in particolare, oltre alle consuete rubriche, avrà anche i seguenti articoli:  Sindaco, è possibile recuperare; Pesi e misure differenti; Chi deve difendere l’Ospedale?;La Società Botanica di Cortona; Protagonisti del gruppo storico: Lorenzo Casucci; La morte di Francesco Sandrelli; Processione del Venerdì Santo con il nuovo Vescovo; Disservizi del distretto sanitario sud est Valdichiana; Cortonesi le campionesse regionali di scacchi; Prima finale per Leonardo Catani. L'articolo sulla morte di Francesco Casucci reca un refuso e quindi lo pubblichiamo anche qui nel quotidiano online con il corretto nome del suo fratello Lorenzo. (IC)

La morte di Francesco Sandrelli

La tragica morte di Francesco Sandrelli ha destato in Camucia, Cortona e dintorni una grande commozione, un grande dolore e smarrimento. Francesco è morto nei giorni di fine marzo a causa di gravissime ustioni riportate nel rogo della sua macchina incendiatasi nel Gran Raccordo Anulare di Roma e dalla quale era riuscito ad uscire  con gli abiti in fiamme. Nessuno dei primi passanti si è fermato a soccorrerlo ed anzi  lo hanno filmato e deriso, pubblicando sui social le tragiche immagini di Francesco in fiamme. I funerali si sono svolti nella Chiesa di Cristo Re di Camucia nel pomeriggio del 4 aprile con la partecipazione di tutta Camucia e dei tanti amici e conoscenti di Francesco accorsi anche da lontano a testimonianza della stima e dell’amicizia,  che questo nostro cittadino e  artista cortonese aveva guadagnato nella sua giovane vita, spezzata dalla selvaggia indifferenza di iene ridens , cioè di persone crudeli e abbiette, che tutti noi ci auguriamo vengano individuate e assicurate alla giustizia quanto prima.

Jean Marie Katentu, il sacerdote che ha celebrato la santa messa funebre, all’omelia ha giustamente gridato che “ con Francesco nel rogo è morta anche la dignità umana. Nell’indifferenza dei primi passanti che non hanno soccorso Francesco abbiamo perso non solo la dignità ricevuta per mezzo del battesimo, ma anche l’umanità. Pregiudizio e indifferenza sono i tumori di una società in disfacimento e Chicco ( Francesco) ha vissuto il male dell’indifferenza anche nell’ultimo momento della sua vita.

Le parole di denuncia ferma e accorata dell’ex- parroco congolese di Camucia, molto amico e padre spirituale di Francesco, sono una denuncia non solo religiosa, ma anche civile che ci auguriamo venga raccolta da tutti .

Tutta la comunità camuciese e cortonese fa proprie le parole di don Jean Marie. Come fa propria la condanna (tante volte espressa da questo nostro giovane concittadino, agricoltore ed artista conosciuto in Italia e in tante parti del mondo) contro la società del pregiudizio,dell’individualismo e dell’esclusivismo.

Anche il nostro giornale si unisce al dolore e alle condoglianze manifestate ed espresse nella Chiesa di Cristo Re di Camucia alla mamma Maria Vittoria, al babbo Alberto e  ai fratelli Lorenzo e Maria , che, con parole piene di amore cristiano, hanno salutato il loro fratello davanti a tutta la comunità cristiana camuciese riunita nella celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo emerito Italo Castellani e dal parroco don Aldo Manzetti.

Ivo Camerini