Il fegato e i reni di una donna di 76 anni, L.F. residente in città, sono stati espiantanti nella notte fra domenica e lunedì all’ospedale di Arezzo.
La signora è deceduta per una emorragia cerebrale nel reparto di rianimazione.
Sono stati i cinque figli, in piena sintonia fra loro, a dare il consenso.
Domenica è stata dichiarata la morte cerebrale. Immediatamente è stata istituita l’apposita Commissione di accertamento della morte.
Nella procedura sono intervenuti operatori della Rianimazione, della neurologia, del coordinamento locale donazione trapianti e della neurologia.
Quindi un team di esperti provenienti da Siena ha proceduto nella notte all’espianto del fegato e dei due reni.
ATTO DI GRANDE GENEROSITA’
“Mentre esprimo il cordoglio alla famiglia – dichiara Marco Feri, direttore del dipartimento Area Critica della Asl8 - voglio ringraziare di cuore per la generosità e lucidità con cui i figli, pur in un momento così drammatico, hanno compiuto questa scelta che consentirà ad altre persone di vedere migliorata la loro qualità della vita, finora colpita da gravi patologie”.
Il fegato è stato trasportato a Pisa e nella giornata di lunedì è stato eseguito il trapianto su un 56enne. I reni sono andati alle Scotte di Siena.
PARLARNE IN FAMIGLIA QUANDO SI E’ IN SALUTE
“Io rivolgo un appello alle famiglie: parlate di questo tema in casa quando siete in piena salute fisica e mentale. Potete lasciare scritta la vostra volontà, ma è sufficiente lasciarlo detto ai propri cari. Anche per alleviare loro la fatica di scegliere in un momento di dolore come la sopraggiunta morte. Molto spesso, quando chiediamo se c’è il consenso alla donazione – sottolinea Feri – ci sentiamo rispondere “io sarei d’accordo, ma non ne abbiamo mai parlato e nell’incertezza anche se siamo dispiaciuti, dobbiamo dire di no”. Ecco, io invito davvero le famiglie a riflettere su questo che è un grande argomento che coinvolge scelte etiche, sociali e che sono legate alla volontà di compiere o meno un gesto così generoso”.