L’Etruria

Redazione

Oltre il Covid: la sanità riprende le attività programmabili sia sul territorio che in ospedale

Oltre il Covid: la sanità riprende le attività programmabili sia sul territorio che in ospedale

Progressivo ritorno verso la normalità anche delle attività sanitarie programmabili sia negli ospedali che sul territorio. Non è un semplice ritorno agli standard pre Covid ma, sulla base delle esperienze acquisite, di un miglioramento in molti settori.

“Possiamo finalmente lavorare ad una nuova configurazione dell’intero sistema sanitario nella Asl Toscana sud est – sottolinea il Direttore Generale D’Urso. La fase di emergenza è stata drammatica e continua ad essere molto difficile. Non intendiamo riportare indietro le lancette dell’orologio e ripresentare in modo meccanico il modello precedente. Lavoriamo quindi per migliorare sia la qualità che la quantità dei servizi. E intendiamo farlo in collaborazione e in sintonia con i professionisti della sanità. Valutando come prioritarie le ricadute sui cittadini e sui territori, continuando ad avere nei Sindaci fondamentali punti di riferimento”.

Ecco una sintesi delle novità e l'agenda della ripresa.

Cure intermedie

Sono quelle che il servizio sanitario toscano garantisce, dopo le dimissioni dall'ospedale, alle persone più fragili, di età avanzata, con patologie croniche, per accompagnarle nel periodo post-ospedale. E questo per rendere la dimissione meno traumatica, per evitare il riacutizzarsi delle patologie e nuovi ricoveri. Le cure intermedie saranno potenziate almeno fino allo 0,4 posti letto ogni 1.000 abitanti per ogni Azienda USL. In Toscana si passerà così dai 612 pre Covid ad almeno 1750 posti letto totali con una forte integrazione con i medici di medicina generale e con le equipes specialistiche ospedaliere. Nella Asl Toscana sud est si passerà da 169 a 334 posti letto. Con questa articolazione territoriale. Ad Arezzo da 70 a 138, a Siena da 54 a 107e a Grosseto da 45 a 89. E’ previsto, inoltre, il potenziamento dei posti letto di Hospice che passano da 33 a 50. Rsa Altre novità per le Rsa, cioè le residenze sanitarie assistite. Qui verrà mantenuto il rapporto con i medici di medicina generale degli ospiti ma verrà inserito nelle strutture, a carico della Asl, 1 medico per la presa in carico di 300 ospiti, in sinergia con i Medici di Medicina Generale. Ogni struttura adotterà un diario clinico organizzato sul web per gestire in tempo reale potenziali nuovi casi di sospetti COVID.

Usca

Una conferma arriva per le Usca, le strutture organizzative dedicate alla gestione domiciliare dei pazienti, che sono confermate e continueranno ad essere almeno 1 ogni 50.000 abitanti, con presenza di geriatri e altri specialisti di riferimento. La visita telematica entra poi a pieno titolo tra le attività garantite ai cittadino. Sarà attivata a favore della medicina generale e della pediatria di famiglia.

Aree Covid

Verranno progressivamente liberate le aree di degenza ordinarie, di terapia intensiva dedicate e di cure intermedie dedicate ai pazienti Covid positivi in funzione dell’andamento epidemiologico e nella misura prevista dalle soglie di attenzione degli indicatori sviluppati dal Ministero della Salute. I posti letto di terapia intensiva di nuova attivazione per l’emergenza rimarranno riservati ai pazienti COVID fino al termine dell’emergenza. Successivamente questi posti letto rimarranno allestiti a disposizione della protezione civile regionale e nazionale. Nella fase di riduzione delle aree COVID, verranno assicurate tutte le procedure per il loro isolamento, con aree e professionisti dedicati in modo esclusivo e con percorsi di accesso e di uscita dei pazienti e degli operatori distinti dal resto dell’ospedale. Con queste caratteristiche è previsto il mantenimento di almeno 1 nucleo per Azienda sempre attivo per garantire una possibile risposta in urgenza ed espandibile al variare del quadro epidemiologico.

Screening e attività ospedaliere

La progressiva riattivazione delle strutture sarà garantita con i livelli massimi di sicurezza, per ridurre il rischio di contagio. Saranno quindi riattivate le attività di screening oncologico di primo livello, con prioritario e graduale recupero delle chiamate non eseguite nel periodo di emergenza, con le stesse modalità di sicurezza previste per le prestazioni ambulatoriali. L'Asl distribuirà le attività programmabili, sia ambulatoriali che chirurgiche nella fascia oraria compresa tra le ore 8 e le ore 20, con possibilità di proseguimento in tutti i giorni feriali della settimana, dal lunedì al sabato compreso, in modo tale da garantire una riduzione della presenza contemporanea di pazienti e operatori sanitari nei vari presidi, assicurando un'omogenea distribuzione delle prestazioni su tutto l’arco della giornata.

Per le attività chirurgiche, le Aziende sanitarie realizzeranno una nuova pianificazione delle attività, creando liste di priorità oltre che di quelle non procrastinabili. Per gli interventi programmabili, l'Azienda pianificherà le attività relative all’interno del sistema di offerta ospedaliera, sia pubblica che privata accreditata. E a questo proposito tutte le aziende sanitarie della Toscana saranno chiamate a redigere un nuovo piano di collaborazione organizzativa con il privato accreditato che proporranno alla Direzione regionale competente in materia di diritto alla salute

 

Le attività ambulatoriali

Verrà riattivata l’attività ambulatoriale programmata, oltre a quelle in urgenza e quelle delle classi B, progressivamente per le altre classi di priorità. L'azienda favorirà, ogni qual volta possibile, la modalità di televisita, se ritenuta appropriata dal medico, per ridurre l’accesso degli utenti alle strutture ambulatoriali, sia dell’ospedale che dei presidi territoriali. La gestione degli appuntamenti dovrà garantire un distanziamento temporale congruo fra un appuntamento e l’altro tale da permettere una presenza in attesa dei pazienti ridotta al minimo possibile. Per l’accesso alle prestazioni ambulatoriali dovrà essere valutato immediatamente prima della visita, lo stato clinico (febbre, raffreddore, sintomatologia varia) e in caso di presenza di sintomatologia riprogrammare immediatamente la visita.

I ricoveri ospedalieri

Si conferma che per ogni ricovero sarà assicurato, prima dello stesso, un test molecolare privilegiando, ove possibile, l’utilizzo del test molecolare rapido. Per le attività programmate di ricovero chirurgico e medico, in fase di preospedalizzazione, almeno 7 giorni prima deve essere eseguito test sierologico semiquantitativo insieme alle altre prestazioni della stessa fase. Non sarà consentito, sia a livello di ricovero, sia di visita ambulatoriale, alcun accompagnatore se non per minori o disabili o non autosufficienti.

Ingressi in ospedale e ambulatori

Verranno mantenute le operazioni di pre-triage e di check point all’ingresso degli ospedali e dei presidi territoriali. L’accesso all’ambulatorio sarà garantito evitando, se possibile, la fase di accettazione. I servizi amministrativi e sanitari garantiranno il maggior snellimento possibile nelle procedure di accettazione e di riprenotazione delle visite successive. Nelle strutture sanitarie, fino a nuove determinazioni, sarà obbligatorio indossare la mascherina in ambienti condivisi. Rimane comunque raccomandata la distanza interpersonale 1,80 metri.

Prelievi

Per le attività di prelievo, e tutte quelle ad accesso libero, sarà obbligatoria la prenotazione che verrà estesa fino al primo pomeriggio privilegiando le sedi territoriali o, laddove non possibile, assicurando percorsi separati nelle sedi ospedaliere.

Centri diurni

Le attività delle strutture semiresidenziali (centri diurni), per persone con disabilità, sono autorizzate a programmare la ripresa dell’erogazione delle attività a partire dal 18 maggio a seguito di specifici accordi con i gestori dei servizi e le zone distretto, che hanno la responsabilità della supervisione e del controllo sulle condizioni igienico sanitarie.

Attività di libera professione intramurale

La ripresa delle attività sanitarie in libera professione sarà autorizzata dopo il raggiungimento dell’obiettivo di un tempo di attesa per le visite specialistiche ambulatoriali e diagnostiche istituzionali non superiore ai tempi massimi previsti dal piano regionale Governo Liste di Attesa.