Immaginato dal Comune di Castiglion Fiorentino e, in particolare, dal suo Assessore alla Cultura Massimiliano Lachi; architettato da una coppia di attori sui generis, Francesco Montanari e Alessandro Bardani, che fin dal primo incontro hanno stretto con Castiglion Fiorentino e la Val di Chiana, la sua storia e la sua gente, un’intesa travolgente; organizzato da Officine della Cultura con la propria esperienza ventennale nella gestione e produzione di eventi di grande valore; scatta da giovedì 25 a domenica 28 luglio l’ora di Art’inScena, la prima edizione del festival che catalizzerà per i prossimi anni, nell’ultimo fine settimana di luglio, l’attenzione del pubblico.
Il taglio ufficiale del nastro è previsto per giovedì 25 luglio, alle ore 18:30, insieme all’inaugurazione della mostra “Radici”, con le pitture e sculture di Lucio Cacioli e Massimo Occhini presso la Chiesa di Sant’Angelo. Art’inScena non sarà infatti solo spettacolo, ma catturerà la fantasia del pubblico con eventi e incontri, allestendo con complicità la scena per i mattatori delle quattro serate. E così, alla presenza di Mario Agnelli, Sindaco di Castiglion Fiorentino, di Massimiliano Lachi, dei direttori artistici Francesco Montanari e Alessandro Bardani e di Massimo Ferri e Luca Baldini per Officine della Cultura, il cancello che invita all’ingresso dell’Area Museale del Cassero si trasformerà in un passaggio simbolico dedicato all’arte e all’artigianato, della forma, del suono e della parola.
Tempo di una visita alla mostra, che resterà allestita fino al 31 agosto con orario 10>12 e 16>19, e alle ore 19:00 il festival presenterà il suo primo ospite, l’attore Vinicio Marchioni in un incontro a ingresso libero moderato dal giornalista Michele Lupetti. L’attore romano, noto al grande pubblico per la sua partecipazione nella serie televisiva “Romanzo Criminale”, nel ruolo de il Freddo, che gli è valsa anche il premio quale miglior attore al Roma Fiction Fest 2011, con un’intensa passione per il teatro e per la scrittura, sarà anche il protagonista dello spettacolo che, alle ore 21:15, inaugurerà il palcoscenico di Art’inScena. Scritto e diretto dallo stesso Marchioni, la prima serata del festival si aprirà con “La più lunga ora. Ricordi di Dino Campana e Sibilla Aleramo”. Sul palco, accanto a Marchioni, l’attrice e danzatrice Milena Mancini, con un’intensa carriera cinematografica e televisiva. Ingresso popolare al costo di € 2,00.
Vinicio Marchioni racconta con queste parole il suo spettacolo: «Dino Campana. Un poeta, un pazzo, un viaggiatore, un manesco, un intellettuale, un uomo che ha fatto mille mestieri. I Canti Orfici, la sua unica composizione poetica, hanno illuminato la letteratura europea del Novecento e Carmelo Bene definiva Campana il suo poeta preferito. Canti Orfici che Campana ha riscritto a memoria, sforzo che ha definitivamente piegato il suo già precario equilibrio mentale, dopo che due editori di Firenze avevano perduto il manoscritto originale. Dino Campana conclude la sua esistenza nel manicomio di Castelpulci a Scandicci nel 1932, dopo quattordici anni di internamento. Cosa fa un Poeta, un viaggiatore, un malato di schizofrenia o più semplicemente un uomo che ha vissuto e scritto come Dino Campana, in un manicomio per quattordici anni? Come fa un uomo a sopravvivere a se stesso e alla propria esistenza rinchiuso in un manicomio per quattordici anni? “Essere è essere percepiti” scriveva Beckett. Si vive attraverso lo sguardo degli altri, e quando gli altri non ci guardano più si ha solo la possibilità di raccontare la propria storia, a se stessi, per assicurarsi, o illudersi, che quella storia sia esistita realmente. Come a “memoria” ha riscritto il suo capolavoro perché “se lo riscrivevo potevo esistere”; dalla sua memoria emerge anche la figura di Sibilla Aleramo, poetessa, donna dalla vita altrettanto burrascosa e drammatica. Emergono i suoi ricordi personali di donna intrecciati a quelli dell’amato Dino; per Alda Merini “innamorati del proprio dolore”. Dino Campana, uomo prima che poeta, nella sua camera da quattordici anni nella sua più lunga ora di vita, forse l’ultima (il primo titolo scelto da Campana per i Canti Orfici era “Il più lungo giorno”), assieme alla voce di Sibilla Aleramo, donna prima che poetessa, ad alleviare o acuire le sue pene. Non certo uno spettacolo di ricordi intellettuali o aneddotici quindi, ma uno spettacolo-concerto per voci e musica attraverso il cuore di Campana mentre cerca di ridirsi la vita, di ri-viverla, di ri-metterla in scena per non perdere la memoria di se stesso. Per scoprire che non c’è nulla che possa far morire l’istinto alla poesia in ognuno di noi. Per provare a dire, come Campana, che solo la poesia salverà il mondo».
Big delle altre giornate, da svelare giorno dopo giorno, Andrea Cedrola, Andrea Delogu, Valerio Lundini, Marco Rossetti e l’attesissimo Giancarlo Giannini accompagnato dal Marco Zurzolo Quartet in “Le parole note”, domenica 25. Tra i protagonisti anche il direttore artistico Francesco Montanari accompagnato da Gianmarco Saurino. «Vedremo Montanari in scena raccontare la sua passione per i classi, e questo rappresenta un grande atto di amicizia verso la città di Castiglion Fiorentino e dei suoi abitanti” dichiara Massimiliano Lachi, Assessore alla Cultura.
Biglietteria presso Officine della Cultura – Via Trasimeno, 16 Arezzo; tel. 0575 27961 - e la sera stessa degli spettacoli, con apertura alle ore 19:00, ad eccezione dell’evento con Giancarlo Giannini, “Le parole note”, acquistabile anche online su www.ticketone.it e all’interno del Circuito BoxOffice.
Ulteriori informazioni visitando la pagina web www.artinscena.eu e la rispettiva pagina Facebook. Art’inScena, un progetto del Comune di Castiglion Fiorentino, è all’interno del Colline Etrusche Festival. Organizzazione Officine della Cultura. Con il sostegno di Regione Toscana. Con il contributo di Estra, Congas SpA, Bonifiche Ferraresi, Le Stagioni d’Italia, Chimet, Banca Popolare di Cortona e Ortofloricoltura Giuseppe Menci.