L’Etruria

Redazione

Dalla padella alla brace del neoliberismo

Verso il controllo totale delle persone. Invito a rileggere Orwell.

Dalla padella alla brace del neoliberismo

Dice un vecchio proverbio toscano che quando il rospo vide il contadino affilare il bastone  disse: “ quando el contadino aguzza el palo, gli atti nun son belli, meglio rientrare nel fosso”.  E’ il proverbio che viene subito in mente al leggere le notizie pubblicate oggi sui giornali in merito alla ormai prossima decisione dei governi dell’occidente democratico di controllare tutti i cittadini attraverso una specifica app sul telefonino.

Insomma il virus sta agevolando in maniera inaspettata il passaggio al governo del  Grande Fratello. Ma attenzione: non sarà  il governo del reality di Canale cinque. No, sarà il potere assoluto dei governi che decideranno quali cittadini avranno diritto ad un minimo di vita sociale e civile e quelli invece da scartare perché non rientranti nei codici Ateco delle Camere di Commercio, nelle direttive della nuova economia capitalistica di selezione e di businnes  speculativo.

Un potere già immaginato da George Orwel con il suo romanzo “1984” ( inziato nel 1948 e pubblicato nel 1949 con il sottotitolo : Nineteen Eighty-Four; uscito in Italia nel 1950 per la casa editrice Arnoldo Mondadori ) dove l'autorità con la comunicazione cercava di abituare le menti umane alla sudditanza ( tecnicamente chiamata tolleranza) verso le contraddizioni logiche che caratterizzavano la propaganda politica del Grande Fratello  e imponeva  di canalizzare l'emotività individuale nelle sole direzioni utilizzabili per la riproduzione dell'ordine sociale voluto dal potere. Un libro da rileggere con attenzione soprattutto per la denuncia che fece Orwel  sui processi mentali ("bipensiero") e sulle strutture linguistiche ("neolingua") funzionali all'irrazionalismo sociale totalitario.

Tutti coloro che non hanno voce in capitolo e che fanno parte dell’economia del piccolo darsi da fare, dell’economia domestica e familiare, che ha creato il cosiddetto ceto medio, saranno confinati nelle riserve della società finché avranno qualche risparmio da spendere e poi abbandonati al loro destino di invisibili o di scarti umani, in quanto non finalizzati ai paradigmi produttivi o commerciali della nuova struttura capitalistica, che sta sorgendo dalle ceneri di quella uscita fuori con la prima, la seconda e le terza rivoluzione industriale.

Un paese , un mondo senza libertà per tanti, con un trenta per cento di poveri ed esclusi, ma utili alla assistenza universale della  propaganda del buonismo e della carità dei ricchi, cosa riserverà a quell’altro trenta/ quaranta per cento che non ha mai chiesto nulla al welfare, all’assistenzialismo di Stato?

Probabilmente nient’altro che lo scarto e la morte civile, la distruzione delle piccole economie domestiche realizzate in una vita fatta di sacrifici, di onesto darsi da fare, di tanto faticoso lavoro. Di quel lavoro che la Costituzione repubblicana dell’Italia nel 1948 mise come primo principio imperativo per gli italiani e che oggi invece di fatto viene relegato in ultimo piano e riservato solo a pochi nuovi schiavi.

Insomma una prospettiva angosciante di futuro che fa venire il dubbio che gatta ci cova. Anche perché davanti alla minaccia del coronavirus sars ed ebola in due mesi furono trovate terapie adeguate ed oggi invece si ritardano protocolli e sperimentazioni in attesa di un vaccino che arriverà solo quando il businnes farmaceutico capitalistico darà il suo via libera. Alla faccia di grandi scienziati  come Sabin, che regalò all’umanità la sua scoperta  contro la polio.

Nei social da alcuni giorni circolano post e commenti di grande preoccupazione contro le restrizioni di libertà allo studio di un comitato di esperti che sta condizionando troppi politicanti odierni, così  come il famoso comitato di salvezza nazionale del 1978 condizionò quei politicanti di allora cui la storia aveva afidato  la gestione del caso Aldo Moro, prigioniero delle cosiddette Brigate rosse.

L’assurdo oggi è che la canea popolare del controllo telematico delle persone , come da anni avviene in Cina e che , con l’avvento del 5G sarà un gioco da ragazzi per i governi illiberali, che stanno avanzando , sia sostenuto con vigore e incoscienza dagli anticomunisti e dai tanti nostalgici dello Stato primo etico, che da sempre è stato fondamento di ogni dittatura.

Come ha scritto, nella sua pagina Fb, un cortonese di mezz’età : “… qui finisce male; ci aspettano le stalle altro che, come tutti dicono, il 'presto saremo a rivedere le stelle'...

Comunque, come ci hanno insegnato i grandi pensatori del passato , niente è perduto se saremo capaci di affidarci alla conoscenza dei rischi e alla consapevolezza della ragione, che hanno sempre aiutato l’uomo a fermarsi sull’ orlo del burrone e a tornare sui propri passi.

Nella foto di corredo, la copertina  del libro di George Orwell, 1984, edizione economica Mondadori,1973.

Ivo Camerini