Per la serie delle interviste ai protagonisti del Gruppo Storico, in vista del trentennale del GS del 2024, abbiamo incontrato questa volta Niccolò Casucci, tamburino e responsabile dei tamburi del GS.
Da quanto tempo fai parte del GS?
Precisamente dal 2010.
L’Archidado rappresenta l’evento clou per il GS. Che emozioni provi adesso quando entri in Piazza durante quel giorno?
Nonostante siano passati molti anni dalla mia entrata nel gruppo, le emozioni sono tante. La fanno da padrone l’ansia e la paura di non essere all’altezza della Piazza e del nome che portiamo nel petto e di non riuscire a portare a termine tutto quanto come avevamo programmato. Soprattutto ora che sono responsabile e ho anche una diversa percezione di quello che accade in Piazza. Comunque è sempre un momento altamente adrenalinico.
Quali ruoli hai rivestito e quali rivesti ora all’interno del GS?
Sono entrato come tamburo. Da 9 anni sono responsabile dei timpani. Dal 2022 condivido la responsabilità dei tamburini insieme a Francesca Adreani.
Quanti tamburini militano attualmente nelle fila del GS?
Siamo circa 25 tamburini, ovvero tanti rispetto a qualche anno fa, ma in realtà per me mai abbastanza!
Che emozioni hai provato la prima volta che sei entrato in Piazza e cosa provi tuttora?
Mi ricordo molto bene la mia prima uscita: eravamo a Cortona per il 150esimo anniversario della nascita d’Italia, il 17 Marzo 2011. Era una giornata piovosa e fredda. Io ero completamente preso dal momento. Quindi fu molto emozionante. Avevo tutti gli occhi puntati, perché era da tempo che non entrava qualcuno di nuovo nel GS. Una volta si facevano molte più prove prima di debuttare in Piazza. E così fu anche per me. Adesso i tempi si sono accorciati. Si dà un minor peso alla gerarchia, che comunque è presente, ma in maniera più blanda. I giovani sono invitati e invogliati ad entrare presto in Piazza, che pensiamo essere il momento più importante, in cui la passione nasce e cresce. Oggi è un battesimo di fuoco.
Il trentennale del GS si avvicina: quali sono le novità e cosa ti aspetti dal futuro del GS?
Le idee sono tante, ma non posso svelare molto. Sono sicuro che la serietà e l’impegno, ci ripagheranno sempre di tutti i sacrifici fatti. Negli ultimi anni infatti siamo in crescita continua e graduale.
Alle uscite capita di confrontarsi con altri Gruppi Storici di tutta Italia e anche stranieri. Che ne pensi dell’interesse che si è venuto a creare nei confronti della rievocazione storica?
Praticamente tutti i Paesi Italiani si prestano alle rievocazioni storiche, in quanto molto spesso sono di origine medioevale o rinascimentale. Durante le manifestazioni storiche pertanto i vari Comuni sono spinti a chiamare i Gruppi Storici anche esterni per rendere l’evento più avvincente e spettacolare.
Come è cambiato il tuo modo di far parte del GS negli anni?
Nei primi tempi era un passatempo e un piacere. A mano a mano è cresciuta la passione. Adesso alla passione si è aggiunta anche la responsabilità. Questo significa essere più presenti alle prove, controllare e gestire ogni tamburino, organizzare e dirigere le prove e le uscite. Non è semplice in quanto i ragazzi sono tanti e ognuno di loro è diverso dall’altro. Il mio approccio è pertanto molto cambiato nel tempo ed è modulato per ognuno di loro.
A Maggio 2023 si è svolto il Festival Internazionale della bandiera “Bigordi Banderie”, che ha permesso di confrontare il GS con altri Gruppi Europei. Che tipo di confronto è emerso in quei giorni?
Ho notato che il nostro modo di sbandierare è schematico e definito, quasi militaresco, cosa che a me personalmente piace molto e con la quale mi trovo molto a mio agio. Invece quello dei gruppi tedeschi che erano presenti alla manifestazione (quello di Costanza e quello di Bretten) è completamente diverso: ovvero più libero. Seguono un canovaccio che poi rimodulano come vogliono durante la esibizione. Questo rende la loro esibizione simile ad una festa. Questa caratteristica l’ho trovata unica e mi ha molto sorpreso. Questo confronto mi ha inoltre permesso di ampliare il mio orizzonte di visione anche sulle manifestazioni internazionali.
Come descriveresti il GS ad un/a ragazzo/a che vuole entrarne a far parte?
Il GS è fondamentalmente un gruppo di amici, che hanno la stessa passione, ovvero portare nelle Piazze lo stemma di Cortona, suonare uno strumento che sia tamburo o chiarina e sbandierare. Da questo punto di vista siamo un gruppo molto aperto e anche i vari ruoli sono interscambiabili. Direi alle nuove leve di non preoccuparsi perché la passione non è immediata, ma viene fuori con il passare del tempo.
Nelle espressioni di Niccolò abbiamo riscontrato una crescita personale che è avvenuta anche grazie alle responsabilità che lui ha acquisito nel tempo all’interno del GS. Le foto qui pubblicate sono di Andrea Migliorati.
Chiara Camerini