Per la serie delle interviste ai protagonisti del Gruppo Storico, in occasione del trentennale del GS del 2024, abbiamo incontrato Elina Casetti, responsabile del GS, vice-Presidente del Consiglio Terzieri e Presidente del Rione di Peccioverardi.
Da quanti anni fai parte del GS?
Non mi ricordo precisamente da quanto tempo sono diventata responsabile del GS. Sono molti anni. Dovrebbe essere dal 2014. Quest’anno ci saranno le elezioni per scegliere il nuovo responsabile.
Che ruolo rivesti attualmente all’interno del GS?
Oltre a responsabile del GS, sono Presidente del mio Quintiere, Peccioverardi e da alcuni anni sono vice-Presidente del Consiglio dei Terzieri insieme a Matteo Pelucchini.
Quanto è impegnativo il ruolo di presidente del Rione Peccioverardi e quello di vice-Presidente del Consiglio dei Terzieri?
Molto impegnativo! La maggior parte delle persone non si rende conto di quanta burocrazia ci sia da espletare. Ci dividiamo i compiti all’interno del Consiglio dei Terzieri, ma comunque continuamente dobbiamo stare dietro a tutto per garantire le nostre attività. Poi essere anche all’interno del Rione, richiede l’impiego di molto tempo: ad esempio la gestione dei costumi, delle sfilate, degli eventi interni. Tuttavia io personalmente non ritengo che sia una perdita di tempo, anzi è un impegno per me molto gratificante.
Come è cambiato il GS negli ultimi anni?
Dopo la pandemia c’è stata una crescita sia qualitativa che quantitativa. Questo permette di imparare a stare insieme, ma tutto deve essere regolato dalla disciplina. Infatti la gestione di più di 60 persone, molti giovanissimi, non è semplice soprattutto per i vari responsabili, che devono mantenere un equilibrio tra tutti.
Alla Sagra del Fungo Porcino l’aiuto di giovani sbandieratori e musici è essenziale. Anche così si crea il gruppo?
In quei frangenti, ovvero negli eventi del GS, è necessario organizzarsi bene. Sicuramente sono momenti di unione in cui si riesce a reclutare nuove leve.
Quest’anno le attività del Gruppo Storico sono riprese a pieno regime dopo due anni di sospensione causa pandemia. Per i ragazzi storici del GS quella del 2022 è stata una delle più belle Giostre di sempre, considerata quella della ripartenza. Quanto è stato difficile riprendere il percorso interrotto?
E’ stato duro fermarsi per due anni. Soprattutto nelle nostre associazioni storiche, che si basano principalmente sul senso della appartenenza senza compensi pecuniari, la ripartenza dopo due anni non è stata semplice.
La Giostra del 2022 è stata emozionante con i ragazzi che sono stati bravissimi, perché ancora lo spettro della pandemia era presente. Anche quella del 2023 ha avuto un sapore diverso e unico. Dopo la Giostra molti ragazzi che hanno sfilato per i Rioni sono entrati a far parte del GS, perché l’emozione dei Musici e degli Sbandieratori è arrivata a bersaglio in maniera potente. Non tutti coloro che entrano rimangono nel GS, ma sicuramente una parte rimane e si integra perfettamente, anche se il gruppo è già strutturato. Infatti il nostro GS è aperto a tutti, non diciamo di no a nessuno.
Per il Comune, che dà un sostegno economico, il GS rappresenta un fiore all’occhiello. La rievocazione storica negli ultimi anni sta avendo sempre maggiore rilevanza anche con le ricostruzioni storiche e con i riconoscimenti degli studiosi. Quanto è importante la presenza di un GS per dare ancora più lustro ad una Città come Cortona e quanto è difficile effettuare una corretta ricostruzione storica degli eventi, ma anche negli abiti dei figuranti?
Noi viviamo in una Città in cui non è difficile fare una rievocazione storica. Poi ci piace anche stare attenti al dettaglio (ad esempio attenzione sui costumi). Le nostre Piazze si prestano perfettamente agli eventi di rievocazione. Il pubblico, soprattutto formato da stranieri, è affascinato da tutto questo, in particolare dallo squillo della chiarina, dal rullo del tamburo, dalle bandiere che volteggiano nel cielo. Avere un Gruppo Storico come il nostro è essenziale anche per il Comune di Cortona, che così riesce a valorizzare ancora di più la nostra Città e la nostra storia medievale. Essere numericamente tanti ci permette anche di fare molte uscite soprattutto durante il periodo estivo, per portare in giro il nome di Cortona.
Gli stranieri sono affascinati dalle rievocazioni storiche, grazie ai social network adesso è più semplice farsi conoscere. Recentemente siete tornati a Chateau-Chinon, ci sono altre Città con cui creare gemellaggi nel futuro?
Gli stranieri non hanno la nostra storia, per cui ci accolgono con entusiasmo. Il gemellaggio con Chateau-Chinon risale a molti anni fa. Pertanto è più semplice organizzarlo e portarlo avanti. Con altre città al momento attuale è difficile programmare un gemellaggio per i costi proibitivi sia del viaggio che degli alloggi. Nonostante tutto siamo riusciti recentemente a recarci in Polonia ed in Portogallo con grande soddisfazione dei nostri ragazzi.
Come si ricavano gli altri fondi che permettono al GS di proseguire nel rinnovo ad esempio degli abiti, nella manutenzione dei tamburi e delle bandiere?
Tutte le attività del Consiglio dei Terzieri, che è formato dai Quintieri, servono ad avere dei contributi per garantire la manutenzione ordinaria di tutto quello che riguarda il GS (bacchette dei tamburi, stivali, calze, drappi delle bandiere, lavaggio dei costumi). Poi ci sono le spese straordinarie, che però avvengono eccezionalmente: ad esempio abbiamo rifatto recentemente i tamburi e gli abiti, le aste delle bandiere. La Giostra dell’Archidado non incassa se non con il il libretto annuale delle pubblicità. La Sagra del Fungo, nonostante abbia grandi spese, ci permette di garantire un piccolo guadagno che ci permette di gestire in maniera adeguata tutto quello che riguarda il GS. Per il resto siamo tutti volontari, per cui non ci sono spese extra. Ad esempio anche i nostri Arcieri hanno creato i bersagli a spese proprie per la manifestazione annuale che si svolge a Cortona. Dove si può, si cerca sempre di risparmiare.
Come vedi il GS tra 10 anni?
Non amo molto fare previsioni a lungo termine. Molto dipende dai ragazzi, da come si comporteranno. E’ vero che ora il Gruppo è molto grande, ma si può fare presto anche a ricadere in basso. Al momento vedo i ragazzi sereni, vogliosi di migliorarsi. Credo che ci sarà da divertirsi, soprattutto con ragazzi che adesso stanno crescendo all’interno del GS e che condivideranno la loro testimonianza e la loro esperienza anche in futuro. L’attaccamento al GS non si perde mai. L’aumento dei contribuiti da parte dei Comuni potrebbe rendere tutto molto più facile. Sicuramente ci saranno tante soddisfazioni.
La storia di Elina va a sottolineare un serio impegno che dura da molti anni e che continuerà anche in futuro, sicuramente con fatica, ma portato avanti soprattutto grazie alla sua esplosiva passione.Le foto qui pubblicate sono di Andrea Migliorati
Chiara Camerini