L’incontro ha come tema la pittura ‘riformata’ di Ulisse Giocchi, artista attivo in Valdichiana, ma ancora poco conosciuto, rispetto alla pittura manierista del tempo e del luogo come del più noto Orazio Porta, collaboratore di Giorgio Vasari e fedele interprete dei modi del maestro. Tra Cinque e Seicento, nella figura di Ulisse Giocchi si verifica il superamento della cultura figurativa ancora legata alla pittura vasariana di stampo “manierista”. Il Giocchi accoglie in pieno i caratteri artistici dettati dal Concilio tridentino, assumendo un ruolo, seppure secondario, nella pittura “riformata” in Toscana.
Il rinnovamento spirituale promosso dalla Riforma cattolica, dopo la metà del Cinquecento, determinò nella pittura, in adesione all’idea diffusa dal Concilio di Trento che dovesse fungere da “Bibbia dei poveri”, l’adozione di forme più semplificate e l’abbandono dello stile artificioso della “Maniera”. Il Concilio di Trento, conclusosi nel 1563, richiese agli artisti il rispetto del dogma, sotto il punto di vista dei contenuti, e la verosimiglianza, sotto l’aspetto formale, in opposizione all’arbitrio, al soggettivismo e alle fantasie delle invenzioni formali elaborate fino ad allora.
L’artificio e gli eccessi nelle rappresentazioni sacre dovevano lasciare il posto al decoro, oltre che a raffigurazioni ispirate al vero, anticipando, con l’elaborazione di formule naturalistiche, aspetti che sarebbero stati propri del Seicento. La storica dell’arte introducendo la personalità dell'artista e il contesto storico-culturale da cui proveniva, illustra alcuni documenti ancora inediti trovati a Foiano e approfondisce le opere dell’artista in Valdichiana, con anche una teoria relativa alla collaborazione con artisti di grande fama.
Silvia Berti è laureata presso l’Università degli Studi di Firenze dove ha sostenuto nel luglio 2014 una tesi in Storia dell’Arte Moderna con la professoressa Mara Visonà dal titolo ‘Pittura “riformata” in Toscana. Ulisse Giocchi da Monte San Savino (1560ca.-1631)’. Nel novembre 2015 ha conseguito il diploma di Master Specialistico in Museologia Europea presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano. Dopo il lavoro di un anno presso il Museo di Palazzo Vecchio a Firenze nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Toscana “Palazzo Vecchio. Un museo per tutti”, Silvia ha svolto uno stage presso il Musée National de Port-Royal des Champs in Île-de-France e attualmente lavora a Parigi come insegnate di Storia dell’Arte.