Il martedì di pasqua era tradizionalmente il giorno degli arméni nelle case dei mezzadri del secolo scorso. Tutti i tralci si riunivano al ceppo originario, cioè al capostipite della famiglia ancora in vita oppure al fratello unico o maggiore di sorelle sposate e lontane.
Il 2 aprile, martedì di questa Pasqua 2024, alle ore 21, all'interno dell’abbazia di Farneta una interessante iniziativa organizzata dalla Proloco Farneta e dagli “Amici del Museo di don Sante Felici” rintraccia quella tradizione e la reinterpreta con materiali diversi: più narrativi che gastronomici, visto che, per quanto riguarda lo stomaco, ci si limiterà solo a un dessert finale con degustazione di ciambellini e vinsanto. Il piatto forte, quello narrativo, lo garantirà invece Carlo Roccanti, vate della cultura contadina, il quale, alternandosi alle musiche della filarmonica Giuseppe Verdi, interpreterà dei brani tratti dal libro “Sapienza popolare in Val di Chiana” di don Sante Felici, ultimo abate di Farneta e ultimo testimone di una civiltà scomparsa.
Alvaro Ceccarelli