Una Cortona cristiana da riscoprire, studiare, valorizzare e non ignorare più. Una Cortona da tornare finalmente a vivere con coraggio e passione civica cristiana.
Questo l'invito forte rivolto nel pomeriggio del 18 maggio dal vescovo Riccardo Fontana alla cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali adibiti in Palazzo Vagnotti alla tutela e conservazione del patrimonio librario ed archivistico della ex-Diocesi di Cortona e che, da ieri, ha preso il nome di "Polo culturale della Diocesi cortonese Edoardo Mirri".
Un patrimonio di beni culturali che, partendo dal maggio 1325, risale la lunga , secolare strada del grande contributo dato dai cortonesi alla storia cristiana italiana . Una strada che rappresenta un vero modello di “civitas”. Una strada da cui trarre ispirazione per affrontare la non facile crisi dell'oggi e quindi tornare a “costruire futuro”, vivendo con coraggio l'humanitas cristiana. Un modello che, a livello valoriale, rimane l'unica struttura che sa intrecciare passato, presente e futuro per una risposta positiva ai tanti, fondamentali interrogativi che i tempi moderni pongono alla promozione dell'uomo sia nella piccola patria cortonese sia in quella più grande della nazione italiana.
Proprio in questa prospettiva il vescovo Fontana ha riproposto attenzione e studio alle figure e storie dei vescovi cortonesi ,da Ranieri a Franciolini, passando per Ippoliti, Ricasoli, Gherardi, lanciando dalla Sala Medicea di Palazzo Casali un coraggioso invito: ritrovare nella gloriosa bandiera cristiana l'identità cortonese in parte offuscata e in parte perduta. Identità perduta drammaticamente, riassumiamo a braccio la parte centrale del discorso del nostro vescovo, nelle comodità dei moderni salotti , nei lussi effimeri delle feste. Feste dell’effimero carnevalesco o estivo che ricordano il potere settecentesco contro cui si scagliò con la sua Lettera parenetica il santo vescovo Giuseppe Ippoliti.
L’invito del vescovo Fontana, che ha fatto da pendant con quello del professor Moschini dell’Università di Perugia, che ha rivendicato la grande testimonianza culturale di neo-umanesimo cristiano lasciata dal professor Mirri, è senz’altro un forte grido da ascoltare e tradurre in pratica concreta per contrastare i troppi pavoni e pavoncelle che incantano , ammaliano quei pochi asini travestiti da cavalli che da anni si dilettano nel chiacchiericcio di piazza o di Rugapiana, senza accorgersi che un mondo neopagano e affarista assedia le mura dell'antica Civitas.
In questo senso il via libera ad un nuovo tacitiano tempo del "nunc demum redit animus", proposto da S.E. Mons.Riccardo Fontana nell'accademico vernissage del polo culturale, museale intitolato allo stimato ed indimenticabile cortonese professor Edoardo Mirri , come giornale L'Etruria, ci auguriamo possa trovare accoglienza popolare e valide gambe per camminare soprattutto tra i tanti cortonesi liberi, forti e di buona volontà che anche oggi non mancano.
Accoglienza e promozione coraggiosa affinché questo scrigno prezioso aperto in Palazzo Vagnotti abbia presto l' attesa metamorfosi in quel Centro Studi cattolico che da più parti e da tanti cittadini cristiani viene chiesto per portare nuove energie, nuove risorse, nuovi programmi al futuro civile, sociale e politico di Cortona.
Insomma, come era solito dire il filosofo e cittadino Mirri, di cui ho avuto il piacere e l'onore di godere immeritata amicizia ed istruttive e feconde conversazioni dopo aver salito le ripide scale della sua casa cortonese, "si torni presto a respirare a pieni polmoni Gesù Cristo nelle strade e nei vicoli della nostra città per un nuovo domani di grande libertà cortonese". Come sempre, L'Etruria il suo piccolo,modesto contributo cercherà di darlo.
Ivo Camerini