Nostra intervista esclusiva con l'Onorevole Chiara Gagnarli del Movimento Cinque Stelle.
Sono ormai cinque anni che ad inizio e fine settimana incontro, sul treno Terontola- Roma e ritorno, Chiara Gagnarli , deputato del Movimento Cinque Stelle e cortonese d’adozione in quanto vive a Terontola dove è sposata con Marco Meoni e dove è facile incontrarla in giro con i suoi splendidi gemelli,anche se ora solo nel fine settimana e non tutti i giorni come avveniva prima del febbraio 2013. In treno tutti i pendolari hanno identici problemi di tempo e di confort che nei regionali e negli Intercity vengono volutamente ignorati da tempo immemorabile per strane scelte aziendali , anche se gli abbonamenti e i biglietti sono sempre in continuo aumento e non offrono il servizio che fanno pagare. Proprio partendo da questa identica condizione di pendolari di serie zeta rispetto agli altri pendolari delle cosiddette Frecce Rosse o Bianche o Azzurre, più volte abbiamo trovato sostegno e considerazione da parte dell’onorevole Gagnarli che mai si è fatta pregare nel sostenere le proteste dei pendolari della tratta ferroviaria Valdichiana Sud. Tra una discussione e l’altra sul disservizio ferroviario verso Roma, Firenze e Milano e sulla difficoltà del vivere oggi, non potevo certo farmi sfuggire un’intervista esclusiva con la giovane e attivissima parlamentare dei Cinquestelle che è anche componente della Commissione Agricoltura a Montecitorio. Ecco di seguito le sue risposte alle mie domande. Sperando di aver ben trascritto quanto mi ha detto. In alcuni passaggi, anche di politica locale, l’onorevole è stata molto netta e determinata nelle sue risposte. L’Etruria ospiterà volentieri gli interventi di coloro che volessero interloquire.
-Tra pochi mesi termina la legislatura e sarà tempo di bilanci anche per lei. Può fare per i nostri lettori un breve riassunto di quanto ha fatto in questi cinque anni di lavoro da cittadina parlamentare?
-Sono sempre piuttosto critica ed i bilanci li faccio sempre a fine serata per cercare di fare meglio il giorno dopo, ma dando uno sguardo indietro a questi anni di legislatura e guardandomi intorno penso di poter dare un giudizio positivo alla mia permanenza come cittadina in parlamento in questa legislatura. Ho cercato di essere sempre disponibile all’ascolto, di pormi in maniera umile ed impegnarmi al massimo,anche cercando di essere sempre presente ai lavori di commissione e di aula, al netto dei giorni di espulsione per qualche protesta in aula, come l’ultima sui vitalizi che mi è costata dieci giorni di sospensione dai lavori. Ho messo insomma al primo posto la correttezza verso l’incarico e la fiducia che mi è stata data non solo da chi mi aveva votato come candidata ma soprattutto dai tantissimi voti ricevuti dal Movimento 5 stelle alle elezioni del 2013. In questa risposta non posso, per motivi di spazio, elencare tutto il lavoro svolto; ma oltre all’impegno sulle problematiche del territorio regionale e provinciale, per quanto riguarda la Valdichiana ho più volte portato all’attenzione dei ministeri competenti i disagi dei pendolari,la sicurezza del personale del trasporto pubblico oramai sempre più frequente nella cronaca locale, gli scavi archeologici di Camucia, la Cantarelli,per la quale speriamo in questi giorni si abbiano notizie positive per i lavoratori, la lunga vicenda della riconversione dell’ex -zuccherificio di Castiglion Fiorentino. Inoltre è noto che questa legislatura è stata molto segnata dai provvedimenti sul sistema bancario che hanno toccato fortemente il nostro territorio ed io, con i colleghi, mi sono sempre battuta contro le speculazioni in questo settore. Come componente della commissione agricoltura molti degli atti a cui ho lavorato in prima persona riguardano il settore creditizio, ricordo che è possibile visionare sulle pagine personali della Camera dei deputati o su Openpolis il lavoro fatto e gli atti depositati in questi anni. Certo è che le maggiori soddisfazioni da opposizione sono quelle di essere riusciti comunque a portare ad approvazione alcune leggi, come la proposta per il rilancio della canapa industriale o il lavoro fatto sulla birra artigianale. Ho lavorato sulle problematiche di ogni filiera agricola. Lavori che sono stati accompagnati da approfondimenti sul “campo”.Con altri componenti della commissione abbiamo voluto visitare aziende e realtà diverse da nord a sud. Parte della mia attività si è concentrata sul tema dell’educazione ad un’alimentazione corretta soprattutto per quanto riguarda i bambini, e sulla tutela del benessere animale, proponendo ad esempio l’eliminazione dei finanziamenti pubblici ai circhi con animali. Credo che vada anche ricordato che ho contribuito con la metà del mio stipendio e dei rimborsi non spesi ad alimentare il fondo per il sostegno delle piccole medie imprese dove, come gruppo parlamentare, abbiamo versato ad oggi 23 milioni di euro.
-Un suo giudizio essenziale sulla sua esperienza di parlamentare.
-È stata un’esperienza unica che ha portato alla comprensione di dinamiche poco chiare o percepite in maniera diversa fino a prima dell’elezione. Il confronto di come funzionano davvero le cose e di come invece dovrebbero funzionare ha confermato l’idea che chi ha governato e governa questo paese non ha messo al primo posto l’interesse dei cittadini italiani; si lavora in un Parlamento effettivamente sprovvisto di potere rispetto ad un esecutivo sempre più arrogante, dove di fronte ad un’opposizione che con i tempi di ostruzionismo può far decadere un decreto si inventa la ghigliottina, un’istituzione oramai guidata da poteri extraparlamentari. Stando in Parlamento ho compreso anche che non tutto è semplice e velocemente risolvibile, ma l’attività quotidiana di chi è eletto ad ogni livello dovrebbe essere guidata dalla consapevolezza che le persone fuori vivono sulla propria pelle tutte le disfunzioni e le distorsioni della politica; e quando una proposta di legge viene calendarizzata solo per far fare campagna elettorale al deputato di turno o una proposta urgente per un settore sta ferma in commissione anni, mi chiedo quanto sia ancora tollerabile dai cittadini e da chi effettivamente oramai è stufo della politica del tornaconto personale o di parte. I dati sulle affluenze al voto ci indicano che coloro che non vanno più a votare sono un numero elevato. E’ un dato su cui bisogna riflettere molto e anche a me stessa, per farmi forza quando certi meccanismi penso di non riuscire più a tollerarli, mi ripeto quanto diceva Calamandrei «Non è con l’irridere la politica, col disprezzarla e coll’estraniarsene che la politica si risana: bisogna entrarci e praticarla onestamente e resistere allo schifo».
-Come vedeva l' Italia nel 2013 e come la vede oggi.
-Nel 2013, quando sono entrata in Parlamento, vedevo l’Italia come un Paese sull’orlo del baratro e bisognoso di cambiamenti radicali della gestione dei settori chiave della società. Siamo entrati in Parlamento come Movimento Cinque Stelle, per indirizzare questo cambiamento, ma purtroppo i meccanismi della politica italiana – quelli che andavano scardinati - e di conseguenza le assurde scelte dei Governi che in questi quattro anni si sono succeduti, hanno fatto sì che il Paese perdesse la sua occasione, perdesse tempo prezioso dietro a riforme o pseudo riforme. Riforme che hanno lasciato l’Italia allo sbaraglio e ancora pericolosamente sull’orlo di quel baratro.
-Qual è stata la battaglia politica per cui va maggiormente fiera e perché.
-La battaglia in Parlamento e nel Paese sulle riforme costituzionali volute dal governo Renzi con l’epilogo vittorioso del Referendum del 4 dicembre 2016. Una battaglia che ha sicuramente impiegato tanto tempo e tanta energia in Parlamento e sul territorio. E’ stata una battaglia che ha visto coinvolti, in maniera unita e fondamentale per il risultato, tutti i gruppi del Movimento Cinque Stelle presenti sul territorio assieme a cittadini, a persone non legate a noi ma con le quali abbiamo condiviso questo percorso ed il risultato. La sensazione del giorno dopo per aver portato a casa tutti insieme semplicemente l’unica cosa giusta per questo paese è stata la stessa che ho vissuto nel giugno 2011 dopo il referendum abrogativo che doveva riportare ad una gestione dell’acqua pubblica, con la differenza che quello purtroppo viene ancora disatteso.
-Può illustrarci per grandi linee il suo programma e quello del Movimento Cinquestelle per ottenere il consenso degli italiani e delle italiane a governare l’ Italia nel 2018?
-Il programma del Movimento 5 stelle per le elezioni nazionali è in fase di definizione grazie alla partecipazione di migliaia di persone che hanno votato già su molti argomenti e su altri voteranno in questi giorni. La base di partenza è il frutto del lavoro dei deputati delle commissioni competenti in questi anni in parlamento. Per prima cosa ricorderei il reddito minimo garantito, misura di dignità che solo in Italia e Grecia non abbiamo. Il primo punto di programma che abbiamo votato è quello sull’energia con obiettivo il progressivo abbandono delle fonti fossili con fasi a medio e lungo termine, per ridurre i consumi ed aumentare l’efficienza energetica. Poi altri punti fondamentali sono quelli: di rimettere al centro delle politiche del governo la scuola pubblica che offra le stesse opportunità a tutti gli alunni e che sappia valorizzare le capacità dei singoli; di ridare al turismo una programmazione strategica e non considerarlo più una sottocategoria del Ministero dei beni culturali. Nel programma proponiamo anche: riduzione dei rifiuti, fermare il consumo di suolo, far rispettare finalmente il referendum sull’acqua pubblica,separare banche commerciali e banche d’affari e dotarsi di una Banca Pubblica per gli Investimenti che sostenga il tessuto imprenditoriale e risani pezzi del sistema bancario in crisi, ridurre il livello di pressione fiscale, rifinanziare adegutamente il servizio sanitario pubblico e tutelare il diritto alla salute, educare alla salute promuovendo un’alimentazione sana ed equilibrata, riformare la giustizia, che in Italia ha costi e tempi che la rendono inaccessibile ai cittadini a causa di leggi incomprensibili, inutili e dannose. Tutte leggi che sono semplici spot frutto di compromessi politici al ribasso. Per l’immigrazione chiediamo certezza e velocità nelle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato; le Commissioni territoriali che verificano le domande devono essere potenziate e messe nella condizione di lavorare al meglio, ed è indispensabile che la gestione dei fondi destinati al sistema di accoglienza sia assolutamente trasparente. Poi c’è l’agricoltura che gioca un ruolo fondamentale per il paese,non programmare e investire in tale settore abbiamo visto che ha indebolito in maniera irreparabile tutto il paese. Il M5S si farà promotore del superamento delle attuali contrapposizioni che a volte diventano insormontabili tra industria alimentare, grande distribuzione e produttori in modo che “l'intera catena” sia organizzata e permetta di garantire che l’intero sistema trovi motivo di sviluppo e di redditività’. Ci sono molte cose devono ancora essere votate ed invito i vostri lettori che volessero approfondire ad andare sul sito del Movimento Cinque Stelle, dove troveranno tutto il programma dettagliato con approfondimenti di esperti per ogni argomento trattato.
-Anche se lei è stata eletta su livello regionale, vorrei farle una domanda su Cortona. Come vede la nostra politica comunale? Come giudica la giunta Basanieri? Come giudica l'opposizione del Movimento Cinquestelle? Come giudica l'azione politica portata avanti dal consigliere Scorcucchi?
-Vivo a Cortona da dieci anni ed alcune cose che erano nel programma della giunta precedente si cominciano, se va bene, a fare solo ora. Parlo, ad esempio, dell’implementazione della raccolta differenziata dove Cortona era fanalino di coda in Toscana e che oggi dovrebbe essere incrementato finalmente con il porta a porta. Vedo invece una prospettiva meno rosea per quella che doveva essere finalmente un’area verde all’ex maialina, e che invece ha rischiato di ospitare un nuovo supermercato relegando Camucia ad una zona dove al massimo puoi parcheggiare per fare la spesa ed isolando ancora più chi resiste con le proprie piccole attività commerciali. Vedo inoltre una giunta allineata alle politiche scellerate regionali e nazionali sullo smantellamento della sanità pubblica. Ma la critica maggiore che faccio a questa giunta e a quelle precedenti è quella che a Cortona si amministra la cosa pubblica come un circolo del partito. Questo modo di fare e d’intendere la politica è davvero sbagliato e questo penso sia ormai chiaro a tantissimi cittadini cortonesi. In questi anni essendo presenti con un portavoce in Consiglio comunale abbiamo più volte sollevato problemi di affidamenti diretti, gare sottosoglia, nomine o gestione delle risorse. Dimostrazione recente della bontà delle nostre critiche e battaglie è l’indagine della Corte dei conti sugli affidamenti fatti in questi anni alla Cortona Sviluppo. Per quanto riguarda il nostro “consigliere 5 stelle” Matteo Scorcucchi posso dire è un ragazzo che , secondo me, è stato ingiustamente sottovalutato in campagna elettorale per la sua giovane età e la sua “inesperienza politica”, ma che ha dimostrato di non aver timore a mettersi in discussione a mettere in discussione fortemente l’operato della Giunta. Naturalmente sempre studiando, confrontandosi e presentando atti puntuali,tutti atti elaborati insieme a chi partecipa alle riunioni settimanali del Movimento o a chi offre su alcuni argomenti, dove magari ha più competenza,un proprio contributo. Inoltre devo sottolineare che Matteo ha un comportamento sempre corretto verso tutti ed anche per questo lo ringrazio.
-Un'ultima domanda. Le è stato faticoso stare lontano dalla famiglia?Continuerà a fare la pendolare tra Terontola e Roma?
-Purtroppo non è facile fare la pendolare in senso stretto. Orari di chiusura d’aula poco prevedibili ma quasi sempre in tarda serata,riunioni di gruppo ed impegni extra, mi portano a stare fuori diversi giorni della settimana e quindi lontano dalla mia famiglia. Sicuramente è inutile dire che stare lontano soprattutto dai miei figli è stato faticoso; in particolar modo all’inizio, quando nel 2013 avevano poco più di 4 anni e non avere più una routine quotidiana con loro mi è mancato e mi manca ancora. Ma ho fatto quello che fanno tutti i genitori che lavorano: cercare di conciliare tutto, a volte a distanza, tentando di farlo nel migliori dei modi.
Grazie per l’intervista, onorevole Gagnarli. Buon lavoro!
Ivo Camerini