In questi giorni le polemiche sull'albero di Natale e sui colori variegati dell'illuminazione del Palazzo Comunale hanno distolto l’attenzione della cittadinanza da problemi infinitamente più gravi.
Stiamo attraversando una fase molto delicata per la nostra economia perché l’emergenza sanitaria in atto ha arrecato danni incalcolabili ai bilanci famigliari e condotto sulla soglia di povertà tanti lavoratori che non riescono ad intravedere un futuro dignitoso ed accettabile.
La gente ha bisogno di aiuti concreti e la comunità cortonese, in particolar modo le Istituzioni, devono stringersi intorno alle famiglie in condizioni di disagio, ascoltarle, spendere una parola buona, fornire loro un aiuto concreto.
L’Assessorato ai Servizi Sociali riveste in questo momento un’importanza fondamentale e strategica ed è inevitabilmente sotto i riflettori più di ogni altro membro di questa Giunta opaca e silente.
Non abbiamo nulla contro l’assessore Valeria di Berardino e la troviamo umanamente anche simpatica.
Continuando ad invocare senso delle istituzioni e competenza forse le faremmo un torto.
Ci chiediamo e chiediamo ai nostri concittadini: è possibile conferire l’assessorato ai Servizi Sociali ad una persona che nel curriculum depositato in Comune ha dichiarato di aver lavorato alla biglietteria di una piscina, di aver fatto la cameriera, di aver ricoperto le mansioni di aiuto (…) cuoco nel campeggio di Vada?
L’esponente del PD che ha definito “Pinocchio” il sindaco ha fatto malissimo.
Meglio sarebbe ricordargli che non ha nessun senso delle istituzioni, che si è circondato di mezze figure, che è surreale asserire di aver trovato il comparto “sociale” in uno stato pietoso quando tutta la macchina comunale è balbettante, inconcludente e viaggia al ritmo di una gaffe al giorno.
Non possiamo limitarci al ruolo di spettatori attoniti di strafalcioni ed infortuni.
Non possiamo permettere che la politica si riduca ad un pollaio e che questioni futili ed irrilevanti possano mettere in secondo piano problemi nettamente più importanti.
Come mai l'Assessore ai Servizi Sociali non emana personalmente un comunicato in cui si dissocia da quanto affermato impropriamente dal capogruppo della Lega?
E' forse d'accordo con le sue insinuazioni?
Perché se tali affermazioni fossero vere, sarebbe suo preciso dovere porvi rimedio, e segnalare a chi di competenza le inadempienze riscontrate.
Oppure avalla il modo di procedere di certi personaggi?
La maggioranza consiliare sta adottando l’antica, collaudata ed insinuante tecnica del discredito senza dimostrare mai la veridicità di quanto si afferma: intanto si mette in cattiva luce “il nemico”, se poi le affermazioni erano false, pazienza... nel frattempo qualche ingenuo ci avrà creduto, ed avrà portato acqua al suo mulino.
A causa della situazione sanitaria, la condizione di chi è in cerca di lavoro, come anche quella degli esercizi commerciali costretti alla chiusura o a ridimensionare la loro attività, è sempre più difficoltosa.
Sappiamo di persone che si sono rivolte direttamente all'Assessore, senza ricevere la benché minima risposta. Nessuno si aspetta miracoli ma, data la situazione, anche solo una pacca sulla spalla e un incoraggiamento renderebbero giustizia a un ruolo, quello di Assessore ai Servizi Sociali, che al momento è a dir poco evanescente.
Come intende regolarsi l'Assessorato in merito alla scelta tra l'erogazione dei buoni spesa e la consegna di pacchi alimentari?
Altri Comuni della Valdichiana hanno scelto di distribuire buoni spesa, preferibilmente da utilizzare nei negozi del territorio che possono sicuramente trarne beneficio.
Ci permettiamo di rilevare che adottare i buoni spesa vuol dire superare anche il problema della trasparenza amministrativa per la scelta dei fornitori delle derrate alimentari contenute nei pacchi stessi.
RSA di Camucia: questo punto per noi è estremamente importante. Gli anziani sono la nostra memoria storica, sono la testimonianza del nostro territorio ed i depositari della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Purtroppo per loro, salvo una breve finestra estiva nella quale chi si poteva muovere ha avuto l’opportunità di vedere ad oltre tre metri di distanza alcuni familiari per 15 minuti, chi si trova allettato non vede un familiare da quasi un anno se non attraverso le videochiamate. Si rende necessario, in questo periodo di feste, attrezzare una sala dove, garantendo la massima sicurezza, i famigliari possono incontrare i ricoverati per passare un po’ di tempo con loro;
Per quanto riguarda il Centro Diurno, ancora inspiegabilmente chiuso, sarebbe opportuno riaprirlo, venendo incontro alle esigenze delle persone anziane per le quali rappresenta un importante ed insostituibile momento di aggregazione e di socialità.
Trattandosi di una struttura comunale sarebbe possibile dotarlo di tutti i sistemi di sicurezza necessari per evitare situazioni ambigue come avviene in qualche Bar del territorio.
Cortona Patria Nostra