Sul quotidiano il Tirreno è apparso un articolo in cui si da notizia che la “componente renziana” (sic!) del Consiglio Regionale sarebbe pronta alla crisi con il presidente Rossi a causa della nomina di un Direttore Generale giudicato troppo “Zingarettiano”. Scavando nella notizia si scopre che il Direttore Generale incriminato è proprio quello che dovrebbe andare a ricoprire il posto che fu di Enrico Desideri nella nostra USL.
Il capofila della sommossa sarebbe, sempre secondo il giornale, il consigliere regionale Scaramelli, il quale rivendicherebbe una continuità nella conduzione della USL da lui giudicata una delle migliori della Toscana.
A noi, in qualità di ex amministratori che a lungo si sono impegnati per i servizi del territorio e per consolidare una politica sanitaria vicina ai cittadini, questo dibattito appare davvero surreale.
Per prima cosa è bene ricordare un dato che dovrebbe essere banale e cioè che non si giudica un Direttore Generale dalla sua presunta affiliazione politica, ma dalla capacità e dalle competenze che possiede e che è in grado di dimostrare.
In secondo luogo, si potrà dire quello che si vuole, ma è un fatto innegabile che, all’interno dell’area della Toscana Sud-est, la Valdichiana Aretina abbia subito in questi anni pesanti penalizzazioni e dunque riteniamo che una discontinuità nella guida della sanità sarebbe non solo possibile, ma addirittura auspicabile.
In passato sono stati raggiunti notevoli risultati grazie all’impegno congiunto di USL, Comuni, Regione e Ministero. Ricordiamo il Monoblocco ospedaliero di Fratta con un pronto soccorso funzionale e specialistiche efficienti e poi la Casa della Salute a Castiglion Fiorentino, l’Ospedale di Comunità di Foiano, oltre a una miriade di servizi sul territorio, compresa un’efficace rete delle ambulanze.
Che cosa è rimasto oggi di quella “bella stagione”?
In questi anni abbiamo assistito, anche grazie a una continua acquiescenza da parte della rappresentanza politico-istituzionale nei confronti di scelte tecniche perlomeno opinabili, a un evidente impoverimento dei servizi nella Valdichiana Aretina a tutto vantaggio della parte senese. Sia chiaro, lungi da noi la richiesta di ridimensionare i risultati altrui, di cui anzi siamo lieti. Ci piacerebbe però che venisse realizzato altrettanto anche qui da noi, ricreando quell’equilibrio di funzioni che era un fatto acquisito fino a pochi anni or sono e che ci sembra sia stato poi colpevolmente perduto.
Vorremmo consigliare pertanto a tutti coloro che predicano la continuità di iniziare ad ascoltare un po’ di più anche i cittadini e gli operatori sanitari del nostro territorio che hanno il pieno diritto di non essere considerati di serie B.
Le polemiche inutili e la divisione per bande non fanno altro che preparare il terreno alla Destra anche nella nostra Regione. Noi siamo convinti che ai cittadini non interessino affatto le schermaglie politiche, peraltro di basso profilo, tese solo a proteggere quella o quell’altra posizione di potere. Ciò che interessa davvero la gente è che i servizi funzionino e che il diritto alla salute sia garantito.
PAOLO BRANDI e ANDREA VIGNINI