L’Etruria

Redazione

Pietà l'è morta?

Meno male che Orlando c è!

Pietà l'è morta?

Stamani alle sei, al solito bar-circolo culturale camuciese, complice la temperatura polare, eravamo solo tre, ma quando la tv ha iniziato a sfogliare i giornali con i titoli in prima pagina sulla scelta del sindaco di Palermo di disubbidire alla legge Salvini sugli immigrati, subito uno ha esclamato : "ecco i soliti comunisti che stanno con i neri, ma perché non li pigliano a casa loro?".

L'altro avventore subito ha replicato:"non te la prendere che ora ci pensa il capitano... Le leggi dello Stato vanno rispettate da tutti!"
Al sentire certi commenti, il modesto giornalista di strada che quattro volte al mese si alza ancora alle cinque per andare a servire gli ideali del sindacato e della militanza della buona politica appresa alla scuola di Aldo Moro, Amintore Fanfani, Benigno Zaccagnini,Luigi Macario, Pierre Carniti, Franco Marini, non ci ha più visto. Invece di prendere appunti come al solito ho replicato anche in quanto ho conosciuto il sindaco Orlando in gioventù quando eravamo tutti e due giovani dc e so che è persona di grande fede etica e morale. "Meno male che Orlando c'è! - ho detto-Egli è un politico di quelli davanti ai quali bisogna togliersi tanto di cappello come il vostro De Falco. Per un principio è capace di farsi arrestare e a me coloro che si fanno mettere in galera per le loro idee democratiche, per i valori tutelati dalla Costituzione, stanno davvero simpatici e sono il primo a solidarizzare con loro. Sia ben chiaro solidarizzo con Orlando e non con il chi gli si accoda strumentalmente per tornaconto elettorale. State sicuri che Orlando se c'è da andare in galera per difendere i diritti umani, ci va volentieri. La sua battaglia è per i profughi veri, per i bisognosi veri mica per i ladri, i falsi profughi, i delinquenti che hanno approfittato dell'emigrazione dalla fame e dalla guerra." Ho poi aggiunto:"Certamente mi fa effetto vedere un ministro italiano che per mero tornaconto elettorale tuona contro la disobbedienza civile e invoca il rispetto socratico della legge quando lui stesso si è fatto spallucce davanti ad un giudice che, pochi mesi orsono, davanti alla legittima chiusura dei porti ad una nave di trafficanti di migranti, lo aveva messo sotto accusa e indagato. Sui diritti umani il mondo ha combattuto e vissuto nel Primo Novecento  la grande tragedia della seconda guerra mondiale, ora ci mancherebbe che l'Italia non sapesse più stare dalla parte di chi ha bisogno, di chi è perseguitato, di chi ha fame, di chi non ha voce per far ascoltare il proprio dolore. Vi dico quindi ad alta voce, e la barista me ne è testimone, in questa battaglia io sto con Orlando. E ci sto con grande convinzione e solidarietà. Le vostre affermazioni mi hanno rovinato il caffè, ma, nonostante ciò, vi auguro buona giornata e corro a prendere il treno, ripetendovi ancora: meno male che Orlando c'è! ".
I due avventori sono interdetti dalla mia reazione e rimangono in silenzio mentre corro fuori verso la stazione. Solo la barista mi saluta con il suo solito bel sorriso ed augura un confortante: "buona giornata e buon viaggio, professore".

Anche i giornalisti di strada hanno diritto e dovere d'intervenire in certe situazioni traguardando il loro impegno di cronisti. Il diritto-dovere alla disobbedienza civile in Italia è ancora sacro ed esercitabile.

Perbacco, come dicono a Roma, quando cè vo,ce vo! 
Ivo Camerini