In questi giorni si stanno definendo liste ed accordi politici in vista delle prossime elezioni comunali che interessano anche il Comune di Cortona. Come Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, abbiamo avviato un attento percorso di riflessione al fine di individuare la nostra posizione alla luce del complicato quadro nazionale e locale e delle contestuali Elezioni Europee, a nostro avviso sottovalutate ed invece di grande rilevanza per le ripercussioni a livello nazionale. Abbiamo anche partecipato ad incontri proposti da cittadini che hanno espresso il bisogno di impegnarsi nella competizione elettorale a partire da problematiche e temi trascurati dall’amministrazione uscente (e non solo), condividendone alcune analisi critiche ed obiettivi programmatici, ma non l’esito finale che ha portato alla costruzione di una lista fiancheggiatrice del candidato sindaco in quota PD, con l’obiettivo di incidere sulle prossime scelte politiche della città, direttamente “dalla stanza dei bottoni”.
E di fronte alle nostre perplessità sull’efficacia di una lista di fiancheggiamento, non in grado, secondo noi, di recuperare i consensi di quei potenziali elettori di sinistra critici nei confronti del PD (nazionale e locale) e di questa amministrazione, si è rimarcato il cosiddetto “voto utile”, paventando il pericolo della presentazione di eventuali liste di sinistra che rappresentano lo zerovirgola.
Rifondazione Comunista non intende assumersi la responsabilità se altri hanno portato la sinistra nelle secche in cui si trova oggi grazie a politiche fallimentari dei vari governi che hanno permesso alla destra di diventare più forte. Coalizioni invocate come argine alla vittoria della destra ma prive di una vera convergenza politica riducono, anziché ampliare, lo spazio elettorale della sinistra. I voti del centrosinistra e quelli, potenziali, di RC pur se zerovirgola, non sono sommabili politicamente.
Come Partito della Rifondazione Comunista abbiamo un obbiettivo prioritario: combattere e sconfiggere le destre del Paese, intese in senso ampio: non solo quella becera ed apertamente antidemocratica e razzista delle istituzioni (nazionali e locali presenti anche in Toscana in Provincie ed Enti Locali) ma quella che, negli anni, è diventata “senso comune” perché entrata nel pensiero, nel linguaggio, nelle decisioni politiche ed amministrative dei governi nazionali e locali, compresi in quelli del centro-sinistra in nome della “modernità”, dell’”è l’Europa che ce lo chiede” di una indiscussa ed indiscutibile supremazia del mercato e dell’impresa. Come abbiamo scritto qualche tempo fa, un’alleanza, anche a livello locale, nasce e cresce dalla condivisione di un programma comune, dalla condivisione di un progetto di città, di territorio, di comunità e non da accordi spartitori di incarichi, politici ed amministrativi. Ribadiamo che questa Amministrazione si è distinta più per il non fatto che per le scelte (di sinistra o meno ma scelte): la risposta alla mancanza di spazi di aggregazione per i giovani (anzi con la chiusura dell’unico esistente), la vicenda della destinazione e poi della vendita dell’ex-ospedale (è vero da parte della Provincia ma nel completo disinteresse del Comune), sulla quale non abbiamo mai avuto risposte alle nostre richieste di chiarimenti, politiche culturali più attente agli “eventi” che alla reale valorizzazione delle proprie risorse culturali ed umane, riducendo anzi gli spazi a disposizione ed escludendo di fatto i cittadini stessi dalle politiche culturali, la mercificazione del centro storico, le non politiche di tutela e valorizzazione del territorio (a partire dalle aree montane) per non parlare della gestione dei rifiuti.
Quanto sopra ha evidenziato la mancanza di presupposti per un accordo politico e programmatico con il PD ed il cosiddetto centro-sinistra ed ha fatto maturare l’ipotesi di concentrare il nostro impegno, in questa complicata fase politica, sulle elezioni europee, dove saremo presenti con il Partito della Sinistra Europea insieme ad altre formazioni italiane che ne fanno parte confermando il percorso già avviato nelle precedenti elezioni. In Europa ci avviciniamo ad una sfida fondamentale, che contribuirà a definire il nostro futuro di cittadine e cittadini.
La posta in gioco è molto alta: c’è il rischio che la lunga stagione dell’austerità e delle politiche neoliberiste favorisca l’aumento della presenza nelle istituzioni comunitarie delle destre nazionaliste, fasciste e xenofobe. Per questo vogliamo opporci sia al neoliberismo che al nazionalismo, costruendo un terzo spazio politico, ecologista, antirazzista ed antifascista, rispettoso delle differenze.
Di qui la scelta di nCe, che poteva essere letta e strumentalizzata come lista identitaria e divisiva o come pura e semplice “tattica politicista” da utilizzare in caso di ballottaggio per strappare qualche promessa o vantaggio al PD, forza di maggioranza della coalizione del centro-sinistra.
La decisione, senza dubbio sofferta, è stata presa alla luce dello scenario politico che si va delineando a livello nazionale e, di riflesso, a livello locale con un PD in discesa libera ed un fronte di destra che si fa sempre più forte grazie al clamore mediatico della propaganda populista. Noi pensiamo che la città vada governata e non ci si possa limitare ad amministrarla. Ma nessuno si salva da solo. Perciò riteniamo necessario avviare già da ORA, non una lista elettorale, sia essa autonoma o di appoggio, ma un processo costituente di partecipazione unitaria ed inclusiva, di cittadinanza attiva. Condivideremo, con iniziative pubbliche, la nostra idea di città, di governo della cosa pubblica, cercando di contaminare uomini e donne, candidati e candidate, cercando di creare un nuovo rapporto, che sfugga alla logica elettoralistica del voto utile. La sinistra, anche a livello locale, si ricostruisce solo se ricostruisce un rapporto forte con le istanze di quel popolo che storicamente rappresenta, a prescindere dalle provenienze, dal genere e dalle scelte di famiglia.
La sfida vera è ricostruire un “pensiero di sinistra” ed una pratica di sinistra nelle scelte quotidiane per la città ed il suo territorio, una risposta alle forze populiste e di destra a partire dai bisogni della comunità, dalla ricostruzione del senso di appartenenza ad una comunità unita e plurale, accogliente e degna della sua storia e dei principi fondanti della nostra Costituzione. E’ questa una strada per confrontarsi e ripartire perché ci aspettano sfide difficili a livello locale, nazionale ed europeo.
Partito della Rifondazione Comunista-SE Circolo “R. Censi” di Cortona