L’Etruria

Redazione

Verso le Idi di giugno?

Verso le Idi di giugno?

Dopo l’ apertura delle recenti indagini su alcuni spezzoni della politica italiana di centrosinistra  e di centrodestra, le elezioni di giugno, parafrasando il titolo di un noto film del 2011, assumono il brutto connotato di Idi di giugno.

Il lato oscuro della politica, fatto di intrighi, corruzione e ricatti, tipico del sistema Usa, infatti si sta affermando anche in Italia. I vari candidati a ruoli istituzionali , sempre più luoghi di potere personale, invece che luoghi di governo del bene comune, generale condiviso ed insieme costruito, si tirano palate di melma senza vergogna e molto spesso anche con vento contrario.

La magistratura , ormai dal 1993 sempre più partito invece che giudice terzo, si intromette e getta benzina che alimenta quel gran fuoco che è l’antipolitica e che ha portato il nostro paese agli stessi risultati di partecipazione elettorale degli Usa, dove il presidente da ormai cinquant’anni viene eletto dal cinquantun per cento del quaranta per cento della popolazione che va a votare.

Anche in Italia, ormai, è più di un decennio che la popolazione che va a votare sta costantemente attorno a poco più del cinquanta per cento e i dati di partecipazione al voto della prima repubblica, che sfioravano l’ottanta per cento, sono un lontanissimo ricordo.

A giugno si vota con il sistema proporzionale e si deciderà  l’avvenire dell’Europa unita, della pace e della guerra nel mondo.  

Andare a votare in massa ( a giugno si vota anche in molti comuni e in regione Piemonte) e scegliere bene chi inviare nei vari livelli di governo istituzionale che verranno rinnovati dal voto è un obbligo se non si vuole trasformare le elezioni dell’otto e nove giugno 2024 in un appuntamento da Idi di giugno . Idi inseguite da una brutta minoranza che vede la politica solo come luogo di scontro personale, di lotta bastarda per il comando da parte dei troppi Marchesi del Grillo, che son tornati a popolare il nostro bel paese e a sguazzare nel nulla della politica che è appunto il mettere "il proprio particolare" davanti al " bene generale".

Per gli italiani che conoscono la storia antica e moderna, lo stare a casa, il non partecipare è nient’altro che darla vinta ai nemici dell’umanesimo cristiano, dei diritti umani, della Costituzione più bella del mondo, che corre il pericolo  di essere sopraffatta dal neoliberismo di rito americano e calvinista , che ormai cerca apertamente di impadronirsi del mondo intero.

Ivo Camerini