La quasi totalità delle donne in stato di gravidanza si sottopone nelle prime settimane al Duo test. Tecnica innovativa, attuata presso la Asl aretina da alcuni anni.
Sia il prelievo ematico che il ritiro del referto sono sempre stati eseguiti solo ad Arezzo. Da lunedì prossimo, in una riformulazione completa dei percorsi nascita, prelievo e ritiro del referto avranno luogo presso tutte le strutture zonali.
Sedi e orari sono forniti alle donne dal Cup, presso il quale si può prenotare con la richiesta rossa del medico curante e con allegato il consenso informato.
Resta invece centralizzato su Arezzo l’altro esame, l’ecografia non invasiva per translucenza nucale, che fa parte anch’esso dello screening necessario ad accertare la presenza nel feto della sindrome di down o di altre anomalie cromosomiche.
DUO TEST E TRANSLUCENZA NUCALE: COME AGISCONO QUESTI DUE ESAMI
Il duo test è un test di screening biochimico di recente acquisizione, basato sul prelievo di un piccolo campione di sangue materno in cui si vanno a dosare due sostanze di origine placentare, rispettivamente chiamate β-HCG (frazione beta libera della gonadotropina corionica) e PAPP-A (proteina plasmatica A associata alla gravidanza).
Il duo test non ha finalità diagnostiche ma di "semplice" screening; permette infatti di individuare le gestanti con un "alto" rischio di portare in grembo un feto interessato dalla sindrome di down o da altre anomalie cromosomiche, come la trisomia 18. Si tratta di una sorta di filtro, con lo scopo di identificare le gravidanze a maggior rischio, in modo da eseguire successivamente ulteriori indagini a fini diagnostici.
La translucenza nucale è un’ecografia non invasiva che permette di ottenere particolari informazioni su alcune anomalie cromosomiche ed è solitamente effettuata tra l’undicesima e la quattordicesima settimana di gravidanza. La translucenza permette di predire con una discreta probabilità se il feto è affetto da anomalie cromosomiche in particolare la trisomia 21 (“Sindrome di Down”), la trisomia 13 e la 18. Queste ultime due però sono molto più rare e generalmente sfociano in un aborto spontaneo.