Nei giorni scorsi, dopo tanto tempo, in un bar di Camucia ho reincontrato Clara Terzaroli. Clara è oggi una bella signora che dimostra una decina d’anni in meno di quelli che l’anagrafe le assegna ed è rimasta sempre la ragazzina vivace, l’ argento vivo che avevo conosciuto tra il 1973 e il 1978 quando anch’io abitai per alcuni anni a Cignano.
Davanti ad un buon cappuccino abbiamo volentieri ricordato quegli anni felici e spensierati di Borgo Cignano, che oggi , come tanti altri borghi della campagna e della montagna cortonese , è quasi spopolato e quasi irriconoscibile.
Con il suo grande e caratteristico sorriso e con tanta affettuosa amicizia, Clara mi ha ricordato le belle passeggiate domenicali o delle calde serate estive sulla “ Rugapiana” di Borgo Cignano, che era nient’altro che la strada comunale che dall’Appaltino di Tonio e della Trieste conduceva fino all’Ospizio, dove abitavano l’ Adriana, la Maria, la Mirella, la Licia e la Miranda e dove i fabbri Nerozzi avevano la loro rinomata "fucina". Mi ha poi rievocato le domeniche pomeriggio dei balli semplici e contadini nelle piccole, ma belle feste familiari nella Villa del Loggio, che era la sede di rappresentanza della Riserva di caccia dove mio padre era “ Il guardia”, prima di lasciare quel posto al Cosci per andare a lavorare all’Enaoli e poi al Comune di Cortona.
Clara , con il suo sorriso empatico, ha ricordato le feste religiose di Pasqua e Natale, che portavano gioia e felicità grande nelle famiglie rurali di allora. Famiglie dove le mamme, le nonne e le ragazze si trasformavano in chef gourmet di alta cucina con i dolci tradizionali cotti al forno di legna come il torcolo, la mantovana,la ciaramiglia, la fiorentina e le ciacce ai ciccioli di rigatino. Leccornie che vedevano riunirsi e collaborare anche due o tre famiglie attorno al forno a legna più grande, dove allora si cuoceva ogni dieci giorni anche il pane per casa.
Clara mi ha poi ricordato le feste popolari che animavano Cignano e soprattutto la grande festa dell’Unità, che si svolgeva dal mercoledì alla domenica nel piazzale della locale casa del Popolo e che era una vera e propria sagra contadina ed era anche il palcoscenico serale dei primi “amorini” tra ragazze e ragazzi.
Particolare ricordo Clara poi lo ha dedicato al tempo estivo della battitura a casa Terzaroli con la grande mucchia dei fasci di grano nell’aia e con una trebbiatura che durava dall’alba al tramonto. Una giornata di duro lavoro, ma gioioso e di festa con ragazze e ragazzi intenti a servire vinsanto, biscotti e marsala ai lavoratori addetti alla trebbia, al pagliaio, alla pesa e rimessa del grano.
Attorno al 1980 però la fine dell’Italia contadina, mi ricorda Clara, si fa sentire anche a Cignano e tutto cambia.
“Anche noi ragazzi , mi dice Clara, alla domenica si cominciò ad andare a ballare a Camucia alla Casa del Popolo e lì , in uno dei tanti pomeriggi danzanti che allora andavano di moda , conobbi Claudio Fischi, che poi è divenuto mio marito. Con Claudio mi sono sposata nel 1985 e subito siamo andati ad abitare a Tavarnelle, dove poi sono nati i miei figli Stefano e Sara.
“ Oggi, aggiunge poi Clara nel salutarmi, vivo bene e felicemente a Tavarnelle , anche se Cignano un po’ mi manca e ne parlo spesso non solo in casa, ma anche con gli anziani cui da anni dedico sempre più il mio tempo di donna volontaria del sociale cortonese”.
Grazie Clara di questi ricordi che mi hanno riportato ai miei anni di gioventù in Borgo Cignano.Un borgo che ho amato ed amo non solo perché ci ho abitato anch’io per alcuni anni, ma soprattutto perché ha dato i natali a mia moglie Fiorella, che, da quando ha lasciato il suo insegnamento di Latino e Greco al Liceo Signorelli, si sta dedicando alla pubblicazione di un piccolo libro di ricordi degli anni della sua infanzia cignanese, che , a quanto ho potuto intravvedere, sarà una bella, colorita fotografia di un borgo cortonese che tanto ha dato alla cultura e alla storia della nostra civiltà contadina.
Nella foto collage di corredo, una giovanissima Clara Terzaroli ed oggi .
Ivo Camerini