Il 21 agosto 2023, nella Chiesa di Cristo Re di Camucia, gremita di parenti ed amici, tutta la comunità cristiana di Vallone e dintorni ha dato l’ultimo saluto terreno ad Ettore Gervini, persona buona ed amico di tutti.
Ettore è tornato alla Casa del Padre prematuramente il 18 agosto 2023, a pochi mesi dal suo essere andato in pensione, a causa di un tragico incidente stradale avvenuto al Vallone sulla regionale sr 71, a poche centinaia di metri da casa sua.
Ettore Gervini, nato a Passignano sul Trasimeno il 16 dicembre 1962 in un parto gemellare con l’amatissima sorella Marusca, compiuti i 18 anni si arruolò nel Genio Ferrovieri ad Aosta. Dopo quattro anni di servizio passati nella nota e bella capitale dell’omonima regione alpina, Ettore fu assunto di diritto nelle Ferrovie dello Stato dove si è fatto stimare e apprezzare come un dipendente diligente, scrupoloso e professionalmente eccellente. Come ferroviere Ettore ha lavorato in varie stazioni della Toscana, anche se ha passato i suoi ultimi venticinque anni come manovratore nella Stazione di Chiusi. Lavoratore affidabile e stimato dai suoi superiori Ettore era innamorato del suo lavoro e nel tempo libero si dedicava a tantissimi hobbies. Il 6 Luglio 1997 si era sposato con Anna Benigni andando ad abitare dapprima a Borghetto, trasferendosi poi , dopo alcuni anni, al Vallone di Camucia.
Dall’amore fedele e cristiano con Anna è nata la sua adorata figlia Veronica, che così, in chiesa durante la Santa Messa, ha salutato il suo amatissimo babbo: “Caro Babbo, non trovo le parole giuste per dirti quanto è grande e forte il dolore che ha invaso il mio cuore e quello di mamma a seguito della tua improvvisa e ingiusta morte, ma ci tengo davvero a salutarti pubblicamente in questa chiesa così piena di tuoi amici. Ti hanno strappato violentemente dal nostro amorevole, quotidiano abbraccio familiare , lasciandoci in un vuoto incolmabile, in un dolore inconsolabile. Sei stato sempre, non solo in famiglia, ma con tutti, una splendida persona con un sorriso aperto e radioso, che offriva amicizia e simpatia a chi ti incontrava. Sei stato una persona che ha lasciato il segno non solo in famiglia, ma nel lavoro e nelle comunità dove hai vissuto e dove hai sempre messo l’altro al primo posto, perché nel prossimo, come mi hai insegnato, non solo bisogna vedere un fratello, ma Dio stesso. In questi momenti e giorni di dolore abbiamo visto quanto tutti ti volessero bene e ti stimassero e questo ha reso meno buie le tragiche ore che noi familiari siamo stati improvvisamente chiamati a vivere. (...) Grazie Babbo per tutto quello che , con tanto sacrificio, hai creato per la nostra famiglia. Grazie soprattutto per i valori umani e cristiani che mi hai insegnato e che porterò sempre con me. Adesso, sono sicura, che in Cielo sei il più bello e luminoso degli Angeli. Fatti sentire però ogni giorno! Mi raccomando: stai vicino alla mamma che ne ha un gran bisogno, anche se ti prometto che le sarò sempre accanto. Da qualche parte troverò senz’altro la forza per renderti orgoglioso, ancora ogni giorno, della tua unica figlia. Caro Babbo, ti ho voluto sempre un gran bene e sempre di più te ne vorrò nei giorni e nella vita che il Signore vorrà donarmi. Ciao Babbo! Ti amo tanto! Sempre tua Veronica”.
Le struggenti parole di saluto della figlia Veronica hanno regalato ad Ettore un ultimo, sentito e riconoscente applauso terreno da parte di tutti i suoi amici presenti al rito funebre. E, nel viaggio di accompagnamento della salma dalla chiesa al cimitero, molte sono state le lacrime non solo dei suoi familiari e parenti, ma anche dei suoi colleghi ferrovieri, dei suoi tanti amici che volevano un gran bene a questo nostro concittadino serio, onesto e pieno di valori umani e cristiani.
Alla moglie Anna, alla figlia Veronica , alla sorella gemella Marusca , al genero Michele e ai parenti tutti le cristiane condoglianze del nostro giornale, assieme a quelle mie personali.
Nella foto-collage di corredo, un primo piano di Ettore Gervini e con la moglie Anna, la figlia Veronica e la sua amata cagnolina Bimba, in un felice momento di vita familiare.
Ivo Camerini