L’Etruria

Redazione

Messe nere e riti satanici nella nostra montagna?

Devastato e vandalizzato un edificio religioso

Messe nere e riti satanici nella nostra montagna?

Un amico montagnino ci ha inviato la foto che qui pubblichiamo e ci ha invitato in giugno ad una visita personale ad un edificio religioso che ,a causa della pandemia Covid, era rimasto disabitato. Andammo con una certa apprensione perché il nostro amico ci aveva detto che negli ultimi due inverni aveva visto entrare ed uscire da un varco nel bosco delle strane persone. Avvertito il superiore dell'ente religioso proprietario dell'immobile siamo andati con lui a fare un sopralluogo e quello che abbiamo visto è stato davvero incredibile e inimmaginabile. Vetri rotti, porte sfondate, locali cucina e camere da letto sotto sopra. In due camere anche tracce di soggiorno abusivo ed abiti abbandonati sul materasso del letto. Tanti mobili rotti o portati via. La piccola cappella tutta sotto sopra e vandalizzata e con messali aperti sull'altare e candele mezzo consumate. Insomma una scena da fare rabbrividire anche gli amanti dell' horror e del cinema noir.

Infine anche l'edificio degli ospiti tutto distrutto e vandalizzato con furti di mobili e addirittura con lo smontaggio di tutti i bagni e le ruberie delle rubinetterie lavandini e docce.

Inoltre nella porta dell'uscita di sicurezza uno strano disegno sulla parete della porta spalancata e palesemente forzata. Un disegno lugubre e strano che è ben visibile nella foto che qui pubblichiamo.

Al termine della visita abbiamo promesso al nostro amico montagnino e al superiore di questo ente religioso di raccontare questa storia delittuosa e luciferina nel nostro giornale. Lo abbiamo fatto con un racconto molto preciso, ma generico. Ci ritorneremo sopra appena avremo ulteriori informazioni e dettagli più circostanziati. Intanto la  solidarietà del nostro giornale al superiore dell'ente religioso e l'invito a tutti i nostri amici montagnini a tenere gli occhi bene aperti e a segnalarci sfregi e offese e furti alle cose e alle persone della nostra amata montagna cortonese.

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