L’Etruria

Redazione

Breve incontro con due sinodali cortonesi in Duomo ad Arezzo.

Oltre il clericalismo, per vivere in comunione di popolo di Dio e per cambiare la nostra chiesa.

Breve incontro con due sinodali cortonesi in Duomo ad Arezzo.

Al giuramento del Sinodo diocesano che è stato aperto in Duomo ad Arezzo il 15 febbraio , in occasione della festa della Madonna del Conforto, dal  cardinal Gualtiero Bassetti e dal vescovo Riccardo Fontana, hanno partecipato anche alcuni laici cortonesi che nella gran folla della cattedrale ci sono apparsi molto emozionati e attenti a questa cerimonia di inaugurazione solenne.  Soprattutto  pronti a portare il loro contributo laicale assieme ai padri sinodali sacerdoti cortonesi. Abbiamo avuto la fortuna di  assistere  ad  un breve scambio di considerazioni tra due di questi laici cortonesi. Naturalmente da corretti  giornalisti di strada non ne facciamo i nomi in quanto non abbiamo chiesto loro alcuna intervista, ma avendo ascoltato i loro discorsi impegnati  li riportiamo come augurio per il loro importante lavoro che comincerà presto anche con la partecipazione all’Assemblea generale ( Congregazione generale) nella Chiesa di San Domenico in Arezzo.

“Certo- dice il primo sinodale al secondo- che siamo stati caricati di un compito davvero grande e pesante. Come ha appena detto il cardinal Bassetti, mica è affare semplice fare questo cammino di comunione e di cambiamento tra tre popoli, tre territori che vengono da storie diverse  e anche guerresche. Ma il Sinodo è comunione o non è , come ha ribadito il nostro vescovo Fontana”.

“Speriamo- risponde il secondo sinodale al primo-  che Iddio e la Madonna ci aiutino ed illuminino in questo impegno di svolta per cambiare la nostra chiesa. Come  dicono Bassetti e Fontana, per andare oltre il clericalismo, per trasformare la nostra diocesi. Oggi, come hanno sottolineato Bassetti e Fontana nelle loro omelie, i tempi sono maturi per tornare ad una fede di popolo, per guardare oltre le élites”.

I due giovani sinodali con lo sguardo si autoconfermano nei loro propositi di impegno e tornano ad immergersi nel libriccino “Instrumentum Laboris” che hanno ricevuto in copia individuale direttamente dall’Arcivescovo Fontana.

Intanto il cronista continua ad ascoltare  le ultime parole  dei due grandi ecclesiastici, che, per un giorno, si sono riuniti insieme nella guida, nell’ istruzione dei fedeli aretini e che, all’unisono ammoniscono: “Il mondo sta cambiando. Guai a non difendere i nostri valori, le nostre ragioni. Siamo tutti chiamati dalla Madonna e dal Signore ad essere protagonisti. Non è più tempo per nessuno di fare lo spettatore. I cristiani non possono dare deleghe nel vivere il Vangelo, nell’organizzare la loro comunione terrena”.

Su questa chiamata dei due grandi pastori della Chiesa ad andare oltre il clericalismo e a tornare all’ecclesia del popolo che guarda alla Gerusalemme celeste, il cronista si allontana dai due sinodali cortonesi ed augura loro un sincero, fraterno: Buon Lavoro!

Ivo Camerini