Dopo quattro anni riprendere il treno di una vita, lo storico e mitico 581, per andare a Roma e viaggiare in compagnia di due giovanissime colleghe, le prof. Marta Valli e Paola Regi, è un regalo del nuovo anno, che va subito condiviso.
Soprattutto perché ancora una volta il viaggio turistico delle due brave ed apprezzate colleghe cortonesi mi conferma ancora una volta la bontà delle vecchie battaglie fatte da pendolare sindacalista in favore della Stazione di Terontola e della sua funzione di grande stazione, messa ripetutamente in discussione negli ultimi due decenni.
Terontola, se chi governa a tutti i livelli si ricorda nuovamente di governare in nome del popolo e non del proprio tornaconto personale, può davvero tornare ad essere la grande stazione italiana che fu tra il 1870 e il duemila. Soprattutto con l' incremento delle fermate di treni veloci (che la salutano senza fermarsi, anche dalla vicina e parallela direttissima) potrebbe tornare ad essere quel vivace e attivo sobborgo romano che fu negli anni 1990, quando ogni due ore avevamo un treno Intercity o un Freccia per Roma. Oggi abbiamo un Freccia per Milano, grazie all' Umbria, ma questo non basta. Occorre riportare la nostra bistrattata stazione nella Serie A dei servizi ferroviari, non solo per le opportunità di lavoro dei giovani, ma anche per soddisfare le tante richieste di turismo giornaliero su Roma e Firenze.
Alle due gentili , giovani colleghe, Marta e Paola , l'augurio cordiale di una bella giornata romana.
Ivo Camerini