L’Etruria

Redazione

I documenti cortonesi del Risorgimento nazionale italiano ci chiedono di dire no all’autonomia differenziata

Pubblicati nel 1961 in un opuscolo dell'Accademia Etrusca da Luigi Pancrazi

I documenti cortonesi del Risorgimento nazionale italiano ci chiedono di dire no all’autonomia differenziata

In questi giorni di feste natalizie, mi è capitato di leggere un libriccino che ho subito trovato prezioso e che mi ha riportato al secolo scorso: un vero “ritorno al passato”. Ma quanto lontano questo passato! “Documenti Cortonesi” è il titolo; l’occhiello: “Nel Primo Centenario dell’Unità d’Italia 1861 – 1961”.

Pubblicato ad opera dell’Accademia Etrusca di Cortona il 2 marzo 1961, il testo raccoglie una serie di documenti, quasi tutti contemporanei alla proclamazione dell’Unità d’Italia, che vedono anche la nostra Città partecipare a questo evento fondamentale della nostra Storia.  L’opera riporta una bella foto del Palazzo Comunale con la scalinata diventata “viva” della presenza di una folla di cortonesi stretti gli uni agli altri, con la didascalia: “Commemorazione 1° centenario Unità d’Italia. 27 marzo 1961”.

La raccolta dei documenti è stata curata dal bibliotecario e conservatore dell’Archivio Storico del Comune, Luigi Pancrazi, parente di Pietro Pancrazi. Ricordo con emozione di averlo conosciuto anni più tardi, essendo vicini di casa, alla Maestà del Sasso. Mia sorella ed io siamo state invitate da questo signore, affabile e cortese a visitare quella stupenda biblioteca che aveva raccolto nella sua villa nel corso di tanti anni e che costituiva un paese delle meraviglie per me, allora affamata letteralmente di libri.

Leggere questo opuscolo oggi, in un periodo “grigio” della nostra Storia, basterebbe a recuperare un po’ dell’entusiasmo che, pur tra tanti problemi e incertezze, accompagnò questi avvenimenti e mentre si parla, senza pudore e con un impagabile eufemismo, di “autonomia differenziata”, basterebbe a provare un po' della pietà per chi ha lottato e patito ed è anche morto per l’Unità d’Italia.

Tra i documenti importanti riportati nel libriccino compare tra l’altro l’esito del plebiscito del marzo 1860 a firma del pretore regio Avv. Minucci, con cui Cortona aderiva alla monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele; i risultati delle prime elezioni al Parlamento Nazionale del 2 gennaio 1861, da cui risulta eletto deputato del collegio di Cortona al Parlamento Nazionale Italiano il commendatore Sansone D’Ancona; la proclamazione da parte del Parlamento del Regno d’Italia, documento riportato a firma del Gonfaloniere il 1 marzo 1861. Sono riportati sempre a firma del Gonfaloniere l’avviso della morte di Camillo Benso, conte di Cavour, l’8 giugno 1861 e l’adesione all’attivazione del sistema metrico decimale, già approvato l’11 gennaio 1860 nelle province toscane. Il testo si conclude con l’avviso del gonfaloniere per la celebrazione del 1° anniversario dell’Unità d’Italia il 28 marzo 1862.L’ultima pagina è dedicata all’elenco dei volontari cortonesi alle guerre d’indipendenza.

La Nota commemorativa, che chiude l’opuscolo, rievoca i 100 anni di storia dell’Italia prima monarchica, poi, dopo il ventennio fascista, repubblicana, affermando la necessità  di richiamare alla memoria le pagine gloriose del Primo e Secondo  Risorgimento, da cui “si può attingere nuova forza e nuovo entusiasmo per credere ancora nella libertà”.

Oggi più che mai torna d’attualità ripercorrere la nostra Storia, comprendere perché suona oltraggioso parlare di “difesa dei sacri confini della Patria” da parte di chi contemporaneamente vuole tornare a dividerla questa Patria, ritenendola monopolio di una parte. E quando soprattutto gli “invasori” da cui si dovrebbero difendere i nostri confini sono 147 migranti di cui 30 minori.  

Fiorella Casucci