L’Etruria

Redazione

Presentato a Massa Martana il libro postumo di Pierre Carniti.

L'evento si è tenuto al Teatro cittadino e, tra gli intervenuti, c'era anche il nostro vicedirettore Camerini. A Carniti, nei mesi scorsi, l'antica città umbra ha conferito la cittadinanza onoraria benemerita

Presentato a Massa Martana il libro postumo di Pierre Carniti.

Venerdì 20 settembre 2024, al Teatro di Massa Martana è stato presentato il libro postumo di Pierre Carniti "Il mio splendido rifugio". L'evento, patrocinato dalla Cisl dell'Umbria, dal Comune di Massa Martana, che nell'aprile scorso aveva conferito all'illustre italiano la cittadinanza onoraria benemerita, è stato organizzato con la sua solita grande passione sociale e sindacale da Ennio Camilli, amico umbro di Carniti ed oggi fraterno custode della sua tomba nel Cimitero massetano.

Nella bella serata massetana dedicata alla memoria di Pierre Carniti, che è stato un grande amico anche di Cortona, cui nel 2017 ha regalato la sua preziosa collezione di libri  sull'umanesimo cristiano, hanno tenuto discorsi: il sindaco di Massa , Francesco Federici; il segretario nazionale della Cisl, Giorgio Graziani, il segretario della Cisl dell'Umbria Angelo Manzotti,la dottoressa Elisabetta Lomoro e il nostro vicedirettore Ivo Camerini,  di cui qui riportiamo il testo del suo intervento.

All'evento erano presenti le sorelle di Carniti, Florisa e Pina Rosa, i figli Pierre Junior e Flavio, che , assieme all'amico Ennio Camilli, hanno tenuto i discorsi finali di questa bella e significativa cerimonia massetana, coordinata dalla dottoressa Donatella Binaglia dell'Ufficio Stampa della Provincia di Perugia e conclusa da un breve docufilm su Pierre , realizzato da Camerini. All'evento hanno partecipato cittadini di Massa martana e circa duecento cislini accorsi da tutta l'Umbria. Tra i presenti in sala anche i romani Pino Parise, Mariella Rotundo, il milanese Gianluca Parise e il ternano Natale Mancinelli , assieme a tanti altri amici storici di Pierre, che qui è impossibile nominare tutti.

Redazione

 

Testo dell'intervento di Ivo Camerini e in appendice  la scheda biografica su Pierre Carniti

Buona sera . Innanzitutto un sincero grazie per l’invito a questa cerimonia in ricordo ed onore di Pierre Carniti, al quale il Consiglio Comunale di Massa Martana oggi ufficializza in maniera solenne la cittadinanza onoraria benemerita  alla memoria conferita nell’aprile scorso. Un riconoscimento concesso ad un grande italiano, che tanto ha segnato la storia sociale, politica, economica e civile del nostro Novecento e che, come dimostra questo suo  libro postumo, fu tanto legato alla civitas di Massa Martana .

Un grazie cordiale al Sindaco Francesco  Federici e al caro amico Ennio, che, assieme alla Usr Cisl, con tanto amore e passione sociale hanno portato avanti la pubblicazione  di questo libro che ci restituisce così bene la grande cultura storica di Pierre e la sua straordinaria capacità di scrittore profondo e popolare e godibile anche nel  genere letterario della ricerca ed illustrazione storica.

Un libro di cui io ebbi l’onore di avere un assaggio nella giornata estiva dell’agosto 2008 quando Pierre, dopo il pranzo a casa sua, mi illustrò, con una memorabile passeggiata di due ore  qui nel centro storico, tutte le bellezze di Massa Martana e la sua straordinaria e secolare storia. Un libro che nella sua copertina  ha riservato un grande riconoscimento alla mia fraterna amicizia con Pierre, utilizzando la foto collage del mio libro “ Conoscere Carniti” , scritto nel 2017 per i giovani cortonesi e dedicato alla vostra mamma Mirella, cari Pierre e Flavio, che, assieme alle vostre zie Florisa e Pina Rosa ringrazio pubblicamente per avermi voluto con voi questa sera . Un grazie sincero al segretario nazionale della Cisl Giorgio Graziani per la sua importante presenza qui con tutti gli amici di Pierre e, ultimo , ma non ultimo, un grazie  particolare al caro amico Angelo Manzotti, che ieri nel mio passaggio sindacale nella Cisl Umbria ebbi tra i brillanti allievi dei miei corsi di formazione sindacale e che oggi, con grande piacere, ritrovo qui come segretario generale della Usr.

Cari amici e compagni, come diceva Pierre nei suoi memorabili e affascinanti comizi, ho avuto la fortuna e l’onore di  essere amico di Pierre Carniti. Ho avuto l’onore e l’onere di essere stato chiamato a ventotto anni tra i suoi collaboratori alla Cisl. Dapprima al giornale ufficiale della Confederazione , Conquiste del Lavoro di cui egli era direttore; poi tra i suoi collaboratori politici quando mi affidò il compito di costruire l’Archivio storico Cisl collegato agli uffici della Segreteria generale. Da quel lontano 1978 siamo rimasti sempre in proficua amicizia e grande sintonia culturale di umanesimo cristiano, di sindacato e di politica fatta di ideali, di valori , di servizio alla persona, al fratello lavoratore, al cittadino onesto e democratico. Insomma, di costruzione civile e sociale del fondamentale, ma minoritario  fronte dei diritti negati e dei doveri dimenticati.

Devo a lui davvero tanto, compreso il fatto che nel  1979, in Cortona, nella Basilica di Santa Margherita,   fu  testimone  delle mie nozze con mia moglie Fiorella , regalandoci un’edizione originale degli Adagia di Erasmo. Cioè di quell’Erasmo da Rotterdam , che tanto amava  e conosceva in tutto il suo complesso pensiero fondato sulla centralità dell’uomo nella storia e sul principio del libero arbitrio, cioè sulla capacità della persona di scegliere liberamente nell'operare e nel giudicare. Pierre era un grande studioso e bibliofilo e possedeva tutte le opere del grande olandese Desiderius Erasmus Roterodamus, come egli giustamente lo chiamava e le teneva al centro della sua straordinaria  collezione di libri umanistici che , tramite il sottoscritto, nel 2017 volle donare alla Biblioteca comunale di Cortona, affinché fossero di formazione ai giovani che tanto amava e ai quali, nel maggio 2008, regalò una splendido discorso su “Lavoro e Costituzione italiana”, tenuto a quattrocento studenti diciottenni delle superiori della Valdichiana nello storico e bel Teatro Signorelli, avendo come coprotagonista il presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Pierre , figlio di famiglia popolare cremonese con sei figli e nipote della grande poetessa Ada Merini, ha visto sempre l’impegno sindacale e politico come un’arte nobile al servizio dei cittadini più deboli, degli esclusi, dei senza voce e dei giovani. Pierre per me è stato sempre un caro, amato fratello maggiore. Per coloro che non hanno avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo, alle pagine 5 e 6 di questo bel libro, c’e un’essenziale scheda biografica, che invito tutti a leggere.

Non è mio compito entrare nei contenuti del libro che, oltre essere documentatissimo dal punto di vista storico, è stato qui ampiamente illustrato da tutti coloro che mi hanno preceduto e in particolare dalla dottoressa Elisabetta Lomoro; un libro che è davvero di piacevole, scorrevole lettura, ma due considerazioni che aiutino a ridarci una fotografia a tutto tondo di Pierre desidero farle. 

In estrema sintesi: Pietro Secondo Carniti ,detto Pierre , è un’icona cislina di primo piano, un mito sindacale per quelli della mia generazione. Dai campi, dalle terre delle Bodesine alla metropoli industriale di Milano, ai palazzi politici di Roma e di Bruxelles, Carniti è sempre rimasto dalla parte dei lavoratori e degli ultimi, di coloro che non hanno voce. Questo infatti   il filo d’Arianna del cammino sociale ed umano di Pierre Carniti, che ad ottantun anni ci ha lasciati per il misterioso viaggio della morte, scegliendo per il suo riposo eterno l’amata Umbria e  il cimitero massetano.

Nel sindacato e nella politica Carniti è stato un antiguicciardiniano. Egli infatti non si è mai mosso per “convenienza del suo particolare” , ma sempre per idealità e concreta serietà ed onestà del pensare e del fare a vantaggio del bene comune, dell’interesse generale.

Mitiche sono rimaste alcune sue scelte: come quando rinunciò alla Presidenza della Rai, pur di non venir meno ai suoi principi. Oppure come quando dopo un discorso all'annuale Forum Ambrosetti , avendo avuto il rimborso spese vive dal sindacato, girò l'assegno del compenso ad un istituto di cultura, comunicandolo con lettera allo stesso presidente del Forum. Oppure come quando, nel 1983, contro uno sciopero corporativo di alcuni medici ospedalieri, scrisse al Presidente del Consiglio chiedendogli a nome della Cisl di precettare quei lavoratori che stavano mettendo in serio pericolo la salute degli ammalati, cioè dei cittadini italiani più deboli.

In questo suo fare e teorizzare l’azione sindacale, egli, a buon diritto, va considerato uno dei maggiori giganti  italiani della cultura cristiano- sociale del cattolicesimo democratico e del socialismo democratico; assieme a Giulio Pastore a Ferdinando Santi , a Riccardo Lombardi a Sandro Pertini, a Dossetti , a Lazzati, a La Pira ad Aldo Moro e ad Amintore Fanfani.

Carniti ,insomma, è stato non solo un protagonista della storia contemporanea d’Italia, ma soprattutto un appartenente alla non numerosa schiera dei testimoni che nel proprio tempo vivono le proprie idee. Uno dei testimoni che, anche nelle stagioni da penne di pavone come la presente, “hanno seminato pur senza la certezza della mietitura”.

Carniti negli ultimi anni della sua vita ha passato molto tempo qui nella sua casa di Massa Martana; quasi vox clamantis nel deserto, è stato con grande forza etica il principale esponente della minoritaria schiera delle persone che hanno sentito che le emarginazioni, le violenze, le sopraffazioni, la disoccupazione sono “cimiteri sotto la luna”, che “chiedono conto ad ognuno della qualità del proprio vivere.

Negli ultimi anni ho avuto tante belle e profonde chiacchierate, tanti dialoghi con Pierre . Mi ha insegnato altresì che , per chi ha fede, anche dopo la vita terrena, nella Luce  del Cielo, ci saranno  tante e ancora più profonde chiacchierate e dialoghi.

Ricordo che in una delle ultime chiacchierate di fine inverno 2018 mi diceva che per i diritti e il trattamento del lavoro e per le organizzazioni sindacali gli ultimi due decenni erano stati un lunghissimo, interminabile periodo di nuvole basse. Lo angustiava molto l’attacco neoliberista alla dignità del lavoro e sosteneva che la prima condizione per ricomporre il mondo del lavoro era che il sindacalismo confederale mettesse da parte la frantumazione e ritrovasse l’unità superando i motivi delle preoccupazioni contingenti, che mai devono trasformarsi in pessimismo, ma devono sempre essere lette con gli occhiali della speranza. E nel ricordarmi che , come diceva Aristotele, “la speranza è un sogno fatto da svegli”, aggiungeva una sua amata e bella citazione del poeta inglese John Donne, vissuto a Londra tra il 1572 e il 1631: “ Nessun uomo è un isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo di continente, una parte del tutto. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana. Suona per te”. E, richiamando l’auspicio di un ritorno  ad una società di neo-umanismo cristiano, aggiungeva: “ E oggi in questi nuovi tempi di individualismo sfrenato, di odio, di violenza (e io aggiungo di guerra) del sonno della ragione, in cui il suono della campana per ciascuno di noi è sommerso da un frastuono assordante, è essenziale recuperare il senso di solidarietà, di fraternità e di unione, pena la dissoluzione della comunità cui apparteniamo”.

Queste significative parole (che mi lesse aprendo il libro "Frammenti di cultura classica e di humanae litterae", di un'autrice a me molto cara e che teneva in prima fila nel suo studio) ci fanno capire che  Pierre si sentiva sempre un cittadino, un membro della comunità in cui, anche contingentemente, si trovava a vivere. Ne è una riprova del nove anche questo libro postumo, che è una magnifica, profonda, articolata guida storica su  Massa Martana.

Il Consiglio Comunale massetano, con il dono della cittadinanza onoraria benemerita,  ha ricordato a tutti che Pierre è ancora vivo. E sta tra di noi per dirci che dobbiamo credere e coltivare sempre la speranza di un futuro migliore per i nostri figli, per i nostri nipoti, per i massetani, per gli umbri,per gli italiani, per gli europei e per tutti i cittadini del mondo ormai fattosi villaggio globale. Questo futuro, naturalmente per me, si costruisce , come insegna il bel libro " Alice nel paese delle meraviglie", se riusciamo ad avere sempre chiaro dove si vuole andare, se a colui che incontriamo nella strada della vita o del sindacato o della politica nobile, sappiamo chiedere non da dove viene, ma  se abbiamo la stessa meta. Una meta che, per chi fa sindacato oggi, è ancora quella che fu del giovane Pierre, sindacalista d'assalto e guida amata dei metalmeccanici italiani, cui negli anni 1968-1969 seppe dare diritti, salari, stipendi e pensioni adeguate al costo della vita. Quella meta di Pierre, secondo me, è tornata di grande attualità perché  i lavoratori dipendenti e i pensionati odierni, in maggioranza, in questi tempi cosi nuovamente magmatici, non riescono (o faticano molto) a sbarcare il lunario a causa della speculazione sui prezzi attuata dal libero mercato e a causa della bocca famelica degli extraprofitti osannati dal neoliberismo economico, che sta riportando l'Italia e l'Europa alle diseguaglianze sociali ed economiche  del millesettecento e del milleottocento. 

Grazie della vostra attenzione.

Ivo Camerini

 

Ecco la scheda biografica delle pagine 5 e 6 del libro “ Il mio splendido rifugio” e ripresa dal mio libro : “ Conoscere Pierre Carniti”(Cmc edizioni,2017)

Pierre Carniti , leader sindacalista italiano ed europeo, nasce a Castelleone (Cremona) il 25 settembre 1936. Il suo impegno nel sindacato si ufficializza nel 1956 con la partecipazione al Corso lungo per dirigenti sindacali, tenutosi in quell’anno al Centro studi della Cisl. Nel 1957 comincia la sua azione sindacale come operatore nella zona industriale Sempione di Milano. In questa città è protagonista della mobilitazione per l’affermazione della contrattazione articolata nei primi anni sessanta del Novecento. Già nei primi anni di quel decennio è dirigente di spicco della Fim-Cisl milanese, di cui diviene segretario generale nel 1959. È tra i promotori delle prime esperienze unitarie tra i sindacati metalmeccanici. Storica è rimasta quella del “Natale in piazza” del 1960. Nel 1965 entra nella segreteria nazionale della Fim-Cisl, che allora ha la sua sede a Milano. Ne diviene segretario generale nel 1967. Nel 1969 entra in Segreteria nazionale della Cisl, ma ne uscirà dopo pochi mesi per tornare alla Fim e rientrarvi nel 1974. Insieme a Luigi Macario, in quegli anni, è leader della componente che vincerà il congresso del 1977. E’ dello stesso anno la sua elezione a segretario generale aggiunto. Dal 2 maggio 1979 al 19 luglio 1985 è Segretario generale della Cisl. Nel 1983 è il sostenitore dell’”Accordo Scotti”e nel 1984 è il più tenace protagonista dell’"accordo di San Valentino” (14 febbraio 1984) sulla scala mobile. Nel luglio 1985 dopo il vittorioso referendum sulla scala mobile, che conferma il decreto uscito dall’accordo di San Valentino, lascia la Cisl. Il X Congresso della Cisl, tenutosi a Roma sempre nel luglio 1985, lo nomina membro a vita del Consiglio generale della Cisl. Un onore toccato solo a lui e al fondatore della Cisl,Giulio Pastore.

Dal 1989 al 1999 è senatore e deputato europeo per due legislature, prima per il Partito Socialista Italiano, poi come indipendente nelle file dei Democratici di Sinistra. Nel 1993 è con Ermanno Gorrieri fra i promotori del Movimento dei Cristiano Sociali che poi confluirà nel Partito democratico italiano. Negli anni Novanta del Novecento presiede la Commissione sulla povertà e, dal 2007 al 2009, la Commissione sul lavoro in Italia (interistituzionale tra Camera, Cnel e Senato).

Sia nell’ambito sindacale sia in quello politico, Pierre Carniti ha sempre dedicato molta attenzione alla comunicazione e in questa direzione ha promosso importanti riviste come Dibattito SindacaleIl ProgettoBianco e RossoEguaglianza & Libertà.

Pierre Carniti è stato autore di molti libri di cui segnalo alcuni, invitando i nostri giovani a fare un salto nella nostra biblioteca comunale per leggerli: “ Più potere per cambiare la condizione operaria” (1969); “ Remare contro corrente” (1985) , “ Era il tempo della speranza” (2001); Noi vivremo del Lavoro (1996); La società dell’insicurezza (2001); Passato prossimo(2004); Siamo nel Pantano.Idee per uscirne (2011);La risacca ( 2013). Naturalmente per coloro che  volessero andare alla fonte delle sue idee per una conoscenza diretta attraverso i suoi scritti giornalistici segnalo le sue riviste: Dibattito sindacaleRagguaglio metallurgicoBianco&RossoEguaglianza&Libertà, il settimanale Conquiste del Lavoro ( decenni 1960- 1990) e l’importante lettura del volume del 2016 di Edizioni Lavoro: Pensiero, azione, autonomia. Saggi e testimonianze per Pierre Carniti, a cura di Mario Colombo e Raffaele Morese, Roma 2017,pp.450). E , per chi vuole , anche il mio libricino del 2017, “Conoscere Pierre Carniti”.