L’Etruria

Redazione

Restauro dell'affresco nella cappella dei Caduti in Santa Margherita

Restauro dell'affresco nella cappella dei Caduti in Santa Margherita

Sono iniziati lunedì i lavori di restauro nella Cappella dedicata ai caduti della I Guerra Mondiale, nel santuario dedicato a S.Margherita in Cortona, promossi dall’Associazione Organi Storici e dal suo presidente Ing.Giancarlo Ristori.
La responsabile dei lavori  è Arianna Martinelli, che insieme alla collaboratrice Irene Segrera Perera, ha cominciato l’opera di pulitura e verifica dello stato dell’affresco, in attesa dell’incontro con la sovrintendente per i beni artistici Dott.ssa Iane Donnini, che segue da vicino il lavoro di conservazione dell’affresco realizzato da Osvaldo Bignami nel 1920.

La collaborazione con la Sovrintendenza è strettissima perché in base all’opera di esplorazione viene decisa la modalità di recupero. 
Innanzi tutto è fondamentale l’opera di pulitura, in quanto il nerofumo ha offuscato la pittura e la doratura delle formelle dedicate ai beati, quindi l’intonaco riporta tracce di screpolature e piccole macchie di umidità che si sono accumulate in questi cento anni, che vanno analizzate attentamente.

Arianna e Irene sono giovani ma hanno una bella esperienza: hanno infatti collaborato  al restauro degli affreschi nella Sala degli elementi in Palazzo Vecchio, a Firenze: il pittore Cristofano Gherardi ha decorato la sala su disegno del Vasari ed è lo stesso pittore che eseguì gran parte degli affreschi nella ex-chiesa del Gesù di Cortona, e questa è una interessante coincidenza.

Nell’affresco in S.Margherita  Osvaldo Bignami raffigurò personaggi di Cortona e se stesso fra loro: interessante è la scoperta della scritta “Il pittore” posta sulla spalla del suo autoritratto, da cui si può pensare che fosse particolarmente affezionato al lavoro svolto  e alle persone che aveva conosciuto durante la sua permanenza a Cortona.
L’affresco si è mantenuto bene e svela all’occhio esperto la capacità tecnica del pittore, che per lavorare puntellava il braccio con un poggiapolso, di cui restano leggere tracce  sull’intonaco.
Le formelle dei beati, poste alla base dell’affresco, mostrano una mano differente e una tecnica diversa, ma sapiente ed esperta, di cui avremo notizie nel prosieguo dei lavori: per ora si rileva solo la brillantezza del colore originario, che il nerofumo, negli anni, ha spento, ma che verrà recuperato attraverso la pulitura effettuata dalle mani esperte delle restauratrici. 
Questa è una fase, a cui seguiranno altri interventi tecnici, relativi alla deumidificazione delle pareti e alla messa in opera di un adeguato impianto di illuminazione.
I lavori nella Cappella sono costantemente monitorati dagli architetti Marco Poesini, Igor Magini, Paolo Vaccaro e dall'ing. Gian Carlo Ristori, come era stato indicato nella serata di presentazione dei lavori, due anni fa e vede la collaborazione dei Frati del Santuario nella persona del Padre guardiano  Fra Livio Crisci.


MJP