A Camucia , alla Casa della Salute e alla Palestra della Scuola Media Berrettini , un 25 aprile di festa diversa quest’anno.Un 25 aprile silenzioso e fuori dai riflettori, ma molto importante perché, nonostante il dolore ancora forte per le molte varianti della pandemia Covid, si è vissuta una giornata prodomica per una nuova liberazione.
Due squadre di medici, di infermieri e di operatori sanitari sono stati al lavoro in queste due strutture ( aperte anche nel giorno della nostra festa nazionale e abbellite dalle bandiere italiane sventolanti alle finestre) fin dalle otto del mattino per somministrare vaccini anticovid e quindi per ridare un po’ di serenità e di luce a tutti noi che vogliamo uscire con fretta e sicurezza dal buio del lungo tunnel della pandemia.
Il caso ha voluto che tra i vaccinati d’inizio mattinata ci sia stato anche il vostro giornalista di strada ,sua moglie e tanti altri toscani giunti anche da lontano. Quindi, cari lettori, vi racconto volentieri questo mio venticinque aprile che, assieme a tanti di voi, negli anni passati si trascorreva in piazza o nelle vie con manifestazioni di ricordo del sacrificio fatto dai nostri genitori e nonni per ridare all’Italia libertà e democrazia dalla dittatura nazifascista.
Dopo venti giorni di inutili tentativi , finalmente venerdì scorso son riuscito nell’impresa di prenotarmi tramite la non semplice e strana piattaforma web regionale che sembra divertirsi ad offrire con occhi bendati i vaccini disponibili. Avendo avuto l’appuntamento per le otto e trentasei mi son presentato con trenta minuti di anticipo al “punto vaccinale" della Usl Sud Est Palestra Scuola Media Berrettini di Camucia.
Con mia grande sorpresa erano già arrivati quelli del primo appuntamento delle otto e trenta/trentatré e anche diversi altri con orario poco prima o poco dopo le nove . Cittadini arrivati quasi tutti da lontano. In pochi dalle terre cortonesi o del circondario, come mi sembrerebbe logico e serio che avrebbe dovuto essere.... Ma ora va di moda l’ambito “macro” o “super-micro” e per la gente squattrinata, come gran parte di quelli che eravamo lì ieri mattina, è già un contentino potersi permettere un modesto turismo vaccinale intra-regione, alla faccia della proibizione degli spostamenti sovra comunali dell’area rossa o arancione. Insomma, a questo centro vaccinale tante persone da fuori e per contro diversi conoscenti cortonesi fermi a casa perché avevano avuto offerte su l’Isola D’Elba , Grosseto, Pistoia, Firenze e naturalmente Arezzo. Sia ben chiaro, a questi lumi di luna anche un po’ di turismo vaccinale per Cortona e Camucia va bene, ma sembra che, come i presenti mi hanno detto, non era consentito loro di fermarsi a un bar o ad un negozio e quindi solo lucro per i distributori….Tanto benzina e gasolio, come ben noto, sono a prezzi controllati e in calo.. Lieto che tanti toscani, arrivati da Arezzo, dal Valdarno, da Siena e tantissimi da Pistoia, anche nei giorni passati siano stati vaccinati qui a Camucia, vengo subito al racconto della mia vaccinazione identica alle altre di quelli che sono stati vaccinati prima o dopo di me.
L’organizzazione è stata perfetta. Alle otto già gli infermieri e gli operatori sanitari erano all’interno della struttura vestiti in abito da lavoro e dispositivi di protezione. Alle otto e dieci è arrivata una macchina Usl con il contenitore dei vaccini assegnati per la giornata e portati dalla brava ed efficiente “operation manager area territoriale Valdichiana”, dr.ssa Maria Licia Polenzani, che li ha subito consegnati all’interno, aiutando poi nelle varie operazioni di apertura del nostro punto vaccinale,che , se non ho compreso male, dipende dall’Hub vaccinale di Arezzo. Con la dottoressa Polenzani , sono arrivati anche i medici responsabili delle visite pre-vaccinali e dell’anamnesi sanitaria: dottori Pasquale Liguoro e Giulio Pagni.
All’accoglienza ci ha ricevuti ,chiamandoci per orario, in osservanza della privacy, l’ oss Antonella Lorenzoni che, con un bel sorriso di saluto, ci ha misurato la temperatura e fatto sanificare le mani, per poi affidarci all’infermiere coordinatore-referente del punto vaccinale Luca Malentacchi.
Luca, castiglionese doc e persona davvero molto cortese, dopo il suo saluto di benvenuto, ci ha assegnati a una delle due infermiere, sedute a due distanti scrivanie, per il riconoscimento di identità e per la compilazione della prima parte della modulistica. Quindi, sempre con grande attenzione e cortesia, Luca ci ha portati nella palestra dove, a distanza di un metro circa l’uno dall’altro, abbiamo fatto la fila ( molto breve) per la visita e per l’iniezione del vaccino.
Le visite mediche sono state molto essenziali e , dopo aver compilato il questionario sulle malattie personali, sono stato affidato ad una brava infermiera che in un amen mi ha iniettato il Johnson&Johnson. Quindi l'infermiere Luca mi ha fatto accomodare nella parte destra della palestra su delle seggiole distanziate, dove sono rimasto in osservazione per quindici minuti.
Al termine una gentilissima infermiera si è alzata dalla sua postazione-pc allestita , assieme a quella di una collega, nella parte sinistra del locale e mi ha consegnato il certificato ( o pass-green) dell’avvenuta vaccinazione, essendo il Johnson & J di una sola dose. A quelli con gli altri vaccini lo consegnano dopo aver effettuato la dose del richiamo.
Il tempo di alzarsi dalla seggiola e la collega di Luca , con grande cortesia e gentilezza, mi ha ripetuto ciò che mi aveva già detto il medico: se avessi avuto qualsiasi dolore o febbre avvertire il medico di famiglia e comunque prendere subito una dose della normale tachipirina; se la febbre non fosse velocemente scomparsa rivolgersi anche al pronto soccorso.
Fatti i debiti scongiuri, ho salutato e ringraziato tutti per l’ efficienza e la professionalità riscontrate in questa delicata operazione sanitaria, che anch’io ho scelto volontariamente ,di cui ero alla caccia da quasi un mese appena erano uscite le disposizioni di vaccinazioni per gli over-settanta e che consiglio vivamente a tutti voi lettori. Il personale in servizio ieri mattina al “punto vaccinale” della Palestra Berrettini era composto, oltre che dagli operatori già citati, dagli infermieri: Lorenzo Ghezzi, Francesca Innocenti,Benedetta Milletti, Simona Petrini, Paola Ricci; dalle amministrative: Alice Damiani, Marta Mencucci e Alessandra Morreale. Davvero tutti eccezionali per competenza, professionalità e gentilezza.
Naturalmente sapevo anche che nella vicina Casa della Salute vi era un’altra equipe di vaccinatori all’opera per i richiami di Moderna , Pfizer, Astrazeneca e , prima di ritornare a casa , mi son recato a dare una sbirciata per la completezza del racconto di questo "diverso 25 aprile" cortonese.
Con mia sorpresa ho trovato anche lì personale usl super motivato e gentile, che si dedicava con grande professionalità ai richiami delle seconde dosi con il sorriso negli occhi, visto che quello della bocca è ormai velato da oltre un anno dalle necessarie mascherine. Purtroppo anche alla Casa della salute ho riscontrato presenze di cittadini venuti a vaccinarsi da fuori comune e da fuori provincia: tanto per non smentire lo strano algoritmo della piattaforma web che forse il governo regionale dovrebbe far “ritarare” prima che sia troppo tardi e la gente si dolga a ragione per questo strano turismo vaccinale.
Mi ha tuttavia colpito molto il fatto che anche al “ punto vaccinale” della Casa della Salute erano visibili e palpabili impegno, cortesia e professionalità. Il “punto vaccinale” è stato allestito negli uffici del primo piano della sede usl ed è sempre supervisionato dalla dottoressa Maria Licia Polenzani. Ieri vedeva all’opera come medico il dottor Luciano Pelucchini. Insieme al noto e stimato medico cortonese in pensione erano al lavoro le infermiere Claudia Adreani , Barbara Banchelli, Marica Stanganini (bravi e gentili come le colleghe della palestra) e all’accoglienza d’ingresso, la volontaria Valeria Frescucci dell’Avo Chek Point.
A quanto poi ho scoperto, chiacchierando qua e là, i due “punti vaccinali” sono organizzati e diretti dalla dottoressa Anna Beltrano, direttore del Distretto zona Valdichiana aretina e dal suo collaboratore dottor Roberto Francini, direttore infermieristico zona Valdichiana aretina. Due dirigenti che , forse, a quanto ho potuto veder ieri mattina, se fossimo ancora al primato dell’italico “piccolo è bello”, mandato improvvidamente in soffitta pochi anni orsono, avrebbero già vaccinato tutta la popolazione della nostre belle terre cortonesi e della Valdichiana aretina. Ma questo è un altro discorso e, purtroppo, anche un tasto dolente.
Un tasto che, in questo venticinque aprile cortonese, diverso ed altro, pur nella cornice dell’annuale festa bella e significativa dell’amore italiano per la libertà e la democrazia, è bene rinviare ad altra sede.
Tuttavia, cari lettori, vista la mirabile organizzazione e professionalità messe in campo in questi due “punti vaccinali”, permettete al vostro giornalista di strada di esprimere un rincrescimento: non aver saputo se il simpatico settantacinquenne agricoltore, privo di ogni conoscenza informatica, ma persona educata e gran lavoratore (che ho incrociato nel piazzale della palestra poco dopo le otto e che era arrivato dalle campagne di Valdichiana su telefonata di sabato sera di un suo conoscente) abbia potuto vaccinarsi oppure no. So che per i moduli che gli ho mostrato non c’era problema in quanto li davano anche al momento dell’accoglienza, ma l’appuntamento sulla piattaforma regionale chi glielo prende, visto che mi ha detto che non ha figli, nipoti e parenti in grado di aiutarlo?
Questo problema, che non dipende minimamente da chi lavora nei due punti vaccinali cortonesi, con tanto sacrificio ed abnegazione, con tanta passione e professionalità personale per farci camminare sulla buona strada della liberazione dal Covid, noi del giornale L’Etruria lo segnaliamo con pubblica supplica ai politici, ai governanti locali, regionali e nazionali, certi che questa è una situazione che riguarda molte altre persone, che, nel nostro oggi, si trovano spaesate nella società nuova , che avanza senza pietà (con la sua velocità tecnologica e con il businnes anche in materia di sanità pubblica) umiliando, estromettendo e scartando gli ultimi e tutti coloro che non hanno istruzione digitale. Chi ha orecchie per intendere,per cortesia, intenda.
Nella foto collage di corredo , alcune immagini dell’altro diverso venticinque aprile cortonese o camuciese che dir si voglia.
Ivo Camerini