I finanzieri del Comando Provinciale di Arezzo hanno concluso, nei giorni scorsi, accertamenti nei confronti di esclusive case vacanza completamente sconosciute al Fisco. Le attività imprenditoriali, da Cortona al Casentino, andavano ben oltre il classico B&B.
Infatti per poter soggiornare una settimana con la famiglia il prezzo oscillava da 4.000 a 5.000 euro nelle strutture più “semplici” fino ad arrivare ai 25.000 / 30.000 euro per quella più lussuosa, extra esclusi.
In considerazione del target della facoltosa clientela, gli extra consistevano anche in voli a bordo di una mongolfiera per ammirare adeguatamente, dall’alto, le campagne toscane (al costo di 1.000 euro) nonché in classiche degustazioni di vino a partire da 300 euro.
Tutto veniva organizzato nei minimi dettagli e i clienti, nella quasi totalità di nazionalità straniera (principalmente russi e americani), potevano sempre contare su un villa manager, ossia una persona adeguatamente preparata per soddisfare qualsiasi necessità dei fortunati clienti. Una casa vacanze super esclusiva completa di piscina che ha attirato l’interesse di molti stranieri nel corso degli anni e che, proprio in ragione della particolare location, è stata anche set di scene cinematografiche.
Il tutto alla fine potrebbe rientrare nella norma se non per il fatto che nella villa viene svolta a tutti gli effetti un’attività imprenditoriale completamente sconosciuta al Fisco italiano.
L’attività, infatti, era gestita formalmente all’estero ed i pagamenti avvenivano estero su estero, così come le prenotazioni e i contatti formali tra i clienti e il villa manager.
I clienti pagavano l’intero importo del soggiorno, compresi gli extra, accreditando direttamente sui c/c esteri e nulla transitava in Italia.
L’attività conclusa dalle Fiamme Gialle aretine si pone anche a tutela di chi opera correttamente nel campo dell’imprenditoria alberghiera e non violando quindi le regole del mercato e della leale concorrenza.
Complessivamente è stata accertata un’evasione per oltre 2.000.000 euro, oltre ad un’IVA evasa di poco al di sotto dei 200.000 euro.