Angiolino Tacconi, il noto ristoratore cortonese di Porta Colonia, dopo una lunga malattia, è tornato alla Casa del Padre.
Angiolino ha passato tutta la sua vita nella omonima trattoria e bar in Via Dardano, a due passi da Porta Colonia. Assieme alla moglie Graziella è stato l’amico di tutti i cortonesi e ambasciatore simpatico di Cortona presso i tanti forestieri e stranieri che nel corso dei decenni di fine novecento ed inizio duemila si fermavano alla sua trattoria e al suo bar.
Oggi Cortona perde una figura singolare della sua storia recente e il nostro giornale si unisce al cordoglio di parenti ed amici, porgendo cristiane condoglianze alla moglie Graziella, alla figlia Tiziana, alla sorella Cosetta e ai familiari tutti.
I funerali religiosi sono stati celebrati sabato 24 agosto, nella Chiesa di San Filippo, dall'arcivescovo emerito di Lucca, Mons. Italo Castellani.
Nell’ottobre 2022 L’Etruria pubblicò , come si vede anche dalla nostra foto collage, un articolo dell’amico Umberto Santiccioli sulla chiusura della Trattoria Tacconi. Lo riportiamo qui quasi per intero come omaggio e ricordo di Angiolino.
“Nel lontano Luglio del 1960, quando l’Italia era agli inizi di un travolgente ammodernamento socio-industriale che l’avrebbe portata a diventare uno delle principali nazioni manifatturiere ed industriali, la famiglia Tacconi rilevava la bottega di vino del sig. Vignali In Via Dardano per trasformarla in Trattoria. In questo, che in poco tempo è diventato il più caratteristico luogo in cui mangiare a Cortona per due particolari ed importantissimi motivi che poi spiegherò, ha subito lavorato l’intera famiglia Tacconi: i genitori Bruna e OMS (così conosciuto), i figli Cosetta e Angiolo con la moglie Graziella. Cosa ha reso questo luogo famoso, soprattutto tra gli stranieri amanti di Cortona? Fin da subito si è instaurato un rapporto empatico tra i gestori, in particolare mi riferisco ad Angiolino, e gli avventori frutto di simpatia, schiettezza, lessico un pò dialettale della nostra Val di Chiana, tipico della cultura semplice ma genuina di quella terra toscana che è conosciuta ed ap - prezzata in tutto il mondo. Non era difficile imbattersi in allegre discussioni sportive, politiche che sempre finivano in grosse risate e pacche sulle spalle.
Angiolino mai si allontanava dai tavoli degli a mi - ci e clienti (male infatti si riusciva a distinguerli, perché tutti erano o diventavano amici), se non per andare a prendere in cucina un piatto fumante di pici o fegatelli che rilasciavano un profumo che si poteva percepire fin fuori il locale. Pur non parlando nessuna lingua straniera riusciva sempre a farsi capire da tutti: inglesi, francesi, tedeschi non importa, lui aveva un linguaggio universale che è posseduto solo da chi ha un cuore grande. La moglie Graziella esperta cuoca di menù non sofisticati ma semplici e genuini della cultura culinaria cortonese era la regina della cucina. Con la sua vecchia “cucina economica” riusciva a fare piatti prelibati che rimanevano nei pensieri degli amanti dei piatti poveri ma ricchi di storia e amore. Oggi questo piccolo mondo antico ha chiuso definitivamente i battenti ma la storia della fam. Tacconi rimarrà ancora per moltissimi an - ni nei ricordi di noi cortonesi e di tutti quei turisti-amici che lo han - no conosciuto ed apprezzato nel tempo. Per capire quanto Angiolino ha amato il suo lavoro bisogna sapere che ancora oggi, spesso, la domenica, riunisce la sua famiglia in trattoria per pranzare insieme ed ancora rivivere quei momenti meravigliosi della loro storia”. (cfr. Ha chiuso la Trattoria Tacconi, Umberto Santiccioli, L’Etruria 31 Ottobre 2022)
Ivo Camerini