L’Etruria

Redazione

Giornata della Memoria: Cortona ricorda Francesco e Renato Mariotti

Una mattinata di omaggio con due pietre d’inciampo collocate in Piazza Signorelli. Una grande manifestazione popolare con lacrime silenziose sgorgate  nel cuore di giovani e di adulti alle note del Silenzio e dell’Inno nazionale.

Giornata della Memoria: Cortona ricorda Francesco e Renato Mariotti

Il 27 gennaio 2025 Cortona ha ricordato Francesco e Renato Mariotti, due cortonesi deportati nei campi di concentramento nazisti di Mauthausen e di  Ebensee, con il primo che vi morì il 24 maggio 1944 e il secondo che invece ritornò miracolosamente  vivo da quell’inferno e visse tutta la vita nel nostro centro storico cittadino gestendovi lo storico Bar La Posta e morendovi dieci anni fa, nell’aprile 2015, accudito dall’amore dei figli Donatella, Francesco e Lorenzo e dopo averci  testimoniato  con serenità e perdono gli orrori e la tragedia della guerra.

Il sindaco di Cortona  Luciano Meoni ha guidato la bella e commovente  manifestazione istituzionale per dire ancora una volta “no alla guerra”, per rifiutare il nazifascismo e per lasciare ai ragazzi delle nostre scuole il compito di ricordare sempre questi precetti morali e civili, “ perché voi siete il futuro e dovete continuare a ricordare con più determinazione rispetto alla mia generazione”.

Una forte, significativa e popolare  manifestazione quella di ieri a Cortona che ha avuto, come mostrano le immagini qui pubblicate , quattro momenti di grande impatto  sociale ed umano: quello con le Sedie vuote, ma piene di pensieri scritti dagli studenti dell’Istituto di studi superiori Luca Signorelli; quello di testimonianza e celebrazione nella strapiena Sala del Consiglio comunale; quello della posa delle Pietre d’inciampo in Piazza Signorelli e quello al Parterre con l’omaggio al Monumento ai Caduti in guerra.

Insomma una grande manifestazione di ricordo e di memoria , ma anche di lacrime silenziose sgorgate  nel cuore di giovani e di adulti alle note del Silenzio e dell’Inno nazionale, che ha segnato il 27 gennaio 2025 cortonese,  giornata dell’ottantesima ricorrenza della liberazione dei detenuti del campo di sterminio di Auschwitz.

Assieme al sindaco Meoni, hanno tenuto discorsi l’assessore Attesti, l’ammiraglio in pensione Fabrizio Cherici, la presidente Aned, Laura Geloni, le figlie dei Mariotti, Donatella e Lorenza.

In tanti a Cortona abbiamo un bel ricordo di Renato Mariotti , barista mite, sereno e sempre gentile, della nostra Piazza Signorelli. In tanti abbiamo sentito raccontare da lui, negli ultimi anni di vita, la sua storia di deportato nei campi di sterminio e di lavoro nazisti. Eccone un breve riassunto, ripreso dal sito Aned di Firenze (https://anedfirenze.it/renato-mariotti/ ).

L’8 settembre 1943 è in Jugoslavia, in marina, e riesce a fuggire per mare e a sbarcare a Fano, da dove rientra a casa; è però ricercato da due accaniti repubblichini, un carabiniere ed un guardia comunale, e non esce di casa; non ci sono gruppi molto organizzati di partigiani e così decide di raggiungere il fratello Francesco a Firenze. Arrestato col fratello Francesco a Firenze la mattina dell’’8 marzo 1944 da due agenti della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) in borghese nell’ambito di una retata dopo gli scioperi del 4 marzo, mentre escono da un locale dove sono stati a prendere un caffè. Detenuto presso le Scuole Leopoldine di Firenze; “scartato” per il viaggio, vuole rimanere col fratello. Partito col fratello Francesco da Firenze nel pomeriggio dell’8 marzo 1944, col Trasporto n. 32 con almeno altri 337 deportati dei quali uno verrà ucciso mentre il treno è fermo nella stazione di Monzuno-Vado, tra Prato e Bologna; al Trasporto verranno aggiunti carri di deportati politici anche a Verona e a Bolzano, tra i quali almeno altri 4 toscani, per un totale di 597 immatricolati, tutti identificati; gettano bigliettini mai recapitati. Arrivato a Mauthausen la mattina dell’11 marzo 1944, i componenti del Trasporto verranno immatricolati con numeri compresi tra il 56885 ed il 57481. Immatricolato col numero 57249. Classificato con la categoria Schutzhaftlinge (deportato per motivi di sicurezza).Trasferito a EBENSEE col fratello Francesco (matricola n. 57247). Lavoro svolto in Lager: manovale prima all’esterno, poi in galleria. Al fratello si gonfiano le gambe e viene messo nel “Revier” (infermeria). Riesce ad entrare in una squadra di muratori. Durante un allarme aereo non fa in tempo ad entrare con tutti nelle gallerie e si ripara in una baracca; trovato da un doberman, viene accusato di tentativo di fuga e riceve 25 bastonate. Viene sorpreso con un pezzo di latta che sta portando ad un Kapò spagnolo: accusato di sabotaggio, viene tenuto dalla sera alla mattina immerso in una vasca d’acqua con le mani legate dietro la schiena e con un cappio al collo.Ricoverato all’infermeria, anche in conseguenza dei morsi del cane. Liberato ad EBENSEE dagli americani della Compagnia “F” del 3° Reggimento di Cavalleria Meccanizzata, alle ore 14,45 del 6 maggio 1945, a 22 anni, dopo 422 giorni di Lager; torna che è 37 kg. Il fratello Francesco era morto nel Revier di Ebensee il 24 maggio 1944; un fratello era stato prigioniero di guerra in Germania”.

Per saperne di più, cfr: La speranza tradita, Regione Toscana, Pacini Editore (1992) ed anche, Mario Parigi, Renato Mariotti, in https://www.letruria.it/attualit%C3%A0/renato-mariotti-e-il-giorno-della-memoria-7827.

Al ricordo dei fratelli Mariotti va naturalmente aggiunto quello di tanti altri cortonesi deportati nei Campi di lavoro forzato in Germania, non ritornati a casa o ritornati come Domenico Burbi, Pasquale Masserelli e Gino Polezzi, di cui abbiamo pubblicato la storia nei giorni scorsi su L’Etruria.

PS: Sulla data di morte di Francesco Mariotti, nel mio articolo mi sono attenuto ai documenti Aned, anche se altrove si scrive:  "24 maggio 1945". Appena possibile, come giornale, contatteremo i familiari per saperne di pù.

Ivo Camerini