Martedì 11 febbraio 2025, a Camucia, nella Chiesa di Cristo Re, parenti ed amici hanno dato l’ultimo saluto terreno ad Alberto Banelli.
Alberto, chiamato dai parenti e dagli amici con il diminuitivo “Berto”, era un noto e stimato impresario muratore cortonese, nato il 16 dicembre 1932 è tornato alla Casa del Padre il 9 febbraio 2025.
Nella chiesa, al termine della Santa Messa funebre, con parole commosse e sentite, così l’ha salutato la nuora Maria Licia Polenzani.
“Raccontare Berto è un po’ raccontare la storia di un uomo che costruiva. Berto costruiva case, muri, archi, e lo faceva con tanta passione. Una passione trasmessa dal padre Gustavo, di cui, anche insieme ai suoi fratelli, ne andava profondamente fiero. Una frase dei muratori di una volta diceva: “Costruiamo la casa agli altri e la nostra rimane un progetto”. Questo era un po’ il motto di Berto, anche se, in fondo, è riuscito a portare a termine il suo progetto.
In questi giorni ho accolto il sorriso di Berto attraverso i ricordi delle persone che sono venute a salutarlo per l’ultimo viaggio della sua vita.
Il suo tempo è stato soprattutto dedicato a costruire e restaurare case, e le persone lo ricordano così: “...Berto ha costruito la mia casa...”. Costruire una casa è un po’ come costruire la propria vita, il luogo dove si trascorreranno le proprie giornate e dove si vivranno le proprie esperienze. Costruire case, erigere muri è un’impresa faticosa, che necessita di tanta progettualità, impegno e costanza.
Berto entrava con garbo nella vita delle persone che volevano realizzare il progetto di costruire una casa e spesso ne diventava un amico. Ha avuto sempre la forza di superare le difficoltà, cercando di non fare del male a nessuno.
Era molto attaccato alla famiglia d’origine: ricordava sempre con tanto amore i fratelli e le sorelle, e si percepiva un profondo senso di appartenenza. Era profondamente legato alla sua famiglia attuale: Bruna, Eros, Licia, Marty e Francy, che rappresentavano la sua ragione di vita.
Negli ultimi tempi, anche se le forze stavano diminuendo, era sempre attivo e pronto a dare il suo contributo alla famiglia. Sebbene consapevole che il tempo stava portando via le sue forze, aveva sempre un progetto davanti, e non è stato mai disposto a rassegnarsi.
Grazie Berto per tutto quello che ci hai donato e per essere stato con Noi. La tua gioia e il tuo entusiasmo continueranno ad alimentare il tuo ricordo nella nostra quotidianità. Grazie e che la terra ti sia lieve”.
Al grazie della nuora Licia, si unisce anche quello dell’Etruria tutta di cui Alberto era un attento lettore. Alla moglie Bruna, al figlio Eros, alla nuora Maria Licia, alle nipoti Martina e Francesca, alle sorelle e i parenti tutti, le condoglianze cristiane del nostro giornale.
Ivo Camerini