S’intitola “ L’ombra delle rose” ed è un romanzo storico uscito circa un mese fa per i tipi di Intermedia Edizioni . Ha già avuto buoni, positivi riscontri di critica e di attenzione sulla stampa e nei social. E’ un testo molto articolato, a narrazione lenta ed insieme rapida, che si dipana per oltre quattrocento pagine quello pubblicato nel mese di novembre 2020 dal giovane medico cortonese Spartaco Mencaroni.
Il nostro giornale lo ha presentato ai lettori in anteprima già il primo novembre scorso. Ora , dopo averlo letto e gustato con piacere, allo stesso modo di quando da ragazzi si andava alle veglie invernali della nostra società contadina toscana di una volta, cerchiamo di darne una essenziale recensione che ci auguriamo possa invogliare altri lettori ad acquistarlo. Soprattutto, a leggerlo in questo tormentato tempo di pandemia Covid-19 e a farne regalo ad amici e parenti per un 2021, che, senz’altro, sarà di svolta e di ripresa della nostra vita sociale e civile, nonostante le rigide briglie tirate del neoliberismo capitalista.
L’intricata, avventurosa ed appassionante vicenda di due giovani mercanti italiani ( Marco e Duccio ) del Milletrecento che, a rischio della vita, tentano di far fortuna andando alla conquista del mitico Oriente, disvelato in Genova, proprio sul finire del 'Dugento', dal Milione di Marco Polo, percorre tutte le pagine di un romanzo, che affascina ed inchioda il lettore ad un racconto, che mescola sapientemente verità storica e finzione narrativa, riproponendo gli insegnamenti di quei valori umani, come l’amicizia e l’amore familiare che l’odierno imperativo del profitto e della violenza vorrebbe sradicare anche dall’ombra delle rose.
Valori che questo romanzo di Spartaco Mencaroni invece recupera e diffonde come opera educativa contemporanea a partire dalle pagine in cui ci introduce nell’oasi della tenuta di “Rosa Ombrosa”, dove l’amore di Marco e Teodosia trova il suo nido ed insieme la svolta per la ripresa di un cammino che , dall’estate 1347, punterà ad attraversare le montagne della Georgia orientale e, con l’aiuto dei "soldati di ventura" Erdon e Burqan, aprirsi la strada dell’Asia.
Di quell’Asia, cioè, sognata dai due mercanti tramite il libro scritto da Rustichello da Pisa (sotto dettatura del grande viaggiatore veneziano Marco Polo e , nei primi decenni del Trecento, un vero best-seller per i giovani italiani di allora) e che ora, negli anni di metà XIV secolo, avevano conosciuto e calpestato , commerciando tra guerre,avventure,combattimenti e generando amore , amicizia, fede in Dio e futuro nel giardino di Rosa ombrosa. Un giardino dove la bella e sensuale Teodosia, mamma del piccolo Gianrico e amante cortese , si erge a figura femminile di armonia umana e di futuro sociale e civile.
All’ombra delle rose dei giardini di una tenuta agricola sulla frontiera del Mar Nero con il mondo nuovo del Gran Khan che avanza verso l’occidente, la storia d’amore di Marco e Teodosia, ambientata nella cornice teatrale di una grande civiltà al tramonto, si mescola con quella di Teresa e Burqan.
Infatti, nelle ultime pennellate dell’ultimo capitolo, la bella penna di Spartaco Mencaroni trova il messaggio felice e positivo di un domani che si affida allo sgambettio del bimbo Gianrico, delle sue manine che sfogliano i petali vellutati di una delle rose piantate sulla tomba del soldato di ventura Erdon. Ma, soprattutto, nell’annuncio della nuova vita che Teresa porta in grembo e che Burqan accoglie con un lungo bacio d’amore, mentre i petali delle rose di Teodosia, sfogliati dal vivace bambino di Marco,volteggiano nell’aria limpida di un cielo che, nell’estate 1352, finalmente, annuncia serenità, pace e prosperità, dopo tanta violenza e lutti.
Insomma, la storia immaginata e raccontata dal nostro giovane concittadino Spartaco Mencaroni,oggi stimato medico ospedaliero in quel di Lucca, facendoci ripercorrere i tormentati anni della Bisanzio e dintorni del periodo 1346-1352, può davvero aiutarci a ritrovare la strada del “ ricominciare a vivere” in questo nuovo tempo di “nuova peste”, dove le nostre città , i nostri villaggi si trovano, ancora una volta, immersi nella nebbia del giudizio finale, delle risposte umane al nostro dove andare e cosa fare.
Un’ultima considerazione: la protagonista femminile Teodosia, figura dell’amore terreno, in alcuni momenti della narrazione , come quello del colloquio tra Marco e l’anziano sacerdote Giovanni Berengario nell’antichissima basilica di Bisanzio, fa pensare ad una rivisitazione laica ,in chiave moderna, della vita di Santa Teodosia da Costantinopoli, patrona degli ammalati e martirizzata nel 729 per l’amore di Gesù Cristo.
Per saperne di più: Spartaco Mencaroni, L’ombra delle rose, Intermedia Edizioni 2020, ISBN: 978-88-6786-270-2 , acquistabile in libreria ed online.
Ivo Camerini