L’Etruria

Redazione

Camillo Brezzi racconta la Shoah ai giovani

Nel bel libro " L'Ultimo viaggio" pubblicato da Il Mulino ad inizio 2021

Camillo Brezzi racconta la Shoah ai giovani

Sono centosessantotto pagine che si leggono tutte d’un fiato quelle che Camillo Brezzi regala ai giovani di oggi con il libro “ L’ultimo viaggio” , pubblicato da Il Mulino nel gennaio 2021.

Centosessantotto pagine che scorrono via al ritmo incalzante di  una tragica storytelling dove il rigore dello storico si  coniuga con una potente tecnica narrativa che trasforma il noto, illustre professore dell’Università di Siena-Arezzo  in un cronista sul fronte del dramma della persecuzione degli ebrei italiani da parte dei nazifascisti. Un cronista che offre il microfono in presa diretta ai racconti, alle memorie  di sopravvissuti come Liliana Segre, Piero Terracina, Primo Levi, Shlomo e Sami Modiano  ed altri meno noti come le sorelline Andra e Tatiana.

In quel vagone abbiamo cominciato a provare qualcosa a cui non eravamo abituati: la vergogna. Dentro quel bidone dovevamo fare i nostri bisogni naturali. Perdere l’intimità, il pudore, era qualcosa che ci metteva profondamente a disagio..ognuno di noi fu sommerso dalla vergogna …. C’ era mia sorella, c’ erano delle ragazze che conoscevo. Le donne si erano organizzate per fare un piccolo separè con le coperte… ma là dentro come facevi a nasconderti per fare cose che sono naturali per una persona normale?Vedevo tutte queste cose e soffrivo … Per i nazisti non eravamo altro che cadaveri ambulanti”.

Il treno partì; ancora due giorni di viaggio ed arrivammo di mattina alla stazione di Auschwitz. Ancora fermi, chiusi nei vagoni fino al pomeriggio del 23 maggio. Dalle feritoie ai lati del vagone si vedevano in lontananza le ciminiere dalle quali uscivano fumo e scintille. Forse gli stabilimenti in cui avremmo dovuto lavorare, pensavamo. Mi sembra di ricordare che per tutto il tempo in cui il treno rimase fermo in stazione si fece un assoluto silenzio. Non ricordo neppure il pianto dei bambini che pure ci aveva accompagnato per tutto il viaggio. Nel pomeriggio del 23 maggio il treno si mosse ed entrò all’interno del Lager di Birkenau. Vedemmo dai carri che le SS erano schierate tutte con un bastone in mano ed un cane al guinzaglio. Aprirono tutti i carri contemporaneamente e le SS iniziarono a dare ordini gridando; alcuni prigionieri facevano da interpreti. Gli ordini urlati non venivano compresi e i pochi interpreti cercavano di trasmetterli. Volevano che lasciassimo i bagagli sulla banchina. Volevano che formassimo due file: una di uomini ed una di donne”.

… fummo spinte dentro una baracca dove ci denudarono completamente portandoci via tutto della nostra vita precedente , perfino il fazzoletto … il corpo di ogni singolo ebreo fu l’oggetto totale di annientamento.. per noi donne la prima insopportabile umiliazione ed offesa fu la nudità … il tutto avveniva sotto lo sguardo di disprezzo delle SS … cercavamo di coprirci in qualche modo, come riuscivamo, mettendoci una davanti all’altra: impietoso era il tutto. Animalesco… ci tagliarono anche i capelli… ci tatuarono un numero di identificazione nel braccio…..i  nazisti volevano annullare l’identità di migliaia di persone che non venivano mandate dalla stazione direttamente al gas, che  dovevano  rimanere vive finché potevano lavorare, ma senza il diritto all’identità. Diventavamo stucke, pezzi. La parola donna non esisteva più. Il concetto di persona spariva per sempre”.

Ho riportato subito all’attenzione dei nostri lettori  alcuni brani di questo libro perché per questo  bel lavoro storico e letterario dell’ amico  Camillo Brezzi (nelle nostre terre conosciuto anche come ex-assessore alla Cultura del Comune di Arezzo, oltre che per il suo ruolo di direttore scientifico della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano) non servono tanti commenti o abstract. E’ un tragico film dell’orrore umano dove la voce fuori campo del commento dell’autore  s’intreccia, in presa diretta, con l’ascolto delle voci delle sorelline  Tatiana e Andra,di Liliana, di Primo , di Piero, di Shlomo, di Sami per i quali “ da un giorno all’altro”  dopo l’ otto settembre 1943 “ si volta pagina, si chiude la porta”.

I capitoli di questo libro, che dovrebbe essere adottato e fatto leggere agli allievi in ogni scuola d’Italia, sono: La storia , le storie: la Shoah, la politica nazista del fascismo,il nazifascismo in Italia, il Giorno della Memoria,Auschwitz; Arresto; Treno; Judenrampe.

Per saperne di più: Brezzi Camillo, L’ultimo viaggio. Dalle leggi razziste alla Shoah.La storiografia, le memorie,Il Mulino, Gennaio 2021 ( Euro 15.00).

Ivo Camerini