Per la serie delle interviste ai protagonisti del Gruppo Storico, per il Trentennale del GS del 2024, abbiamo incontrato Federico Villanacci, ex-tamburino ed attuale Consigliere del Rione San Marco in Poggio.
Come hai scoperto il Gruppo Storico, cosa ti ha spinto ad entrare e per quanto tempo ne hai fatto parte?
Quando eravamo piccoli era comune ricoprire il ruolo di “paggetto” durante la Giostra dell’Archidado. Durante una Giostra vidi suonare i tamburini e dissi alla mia mamma che lo avrei fatto anche io. Ho iniziato circa nel 1996/1997 (non mi ricordo precisamente l’anno di entrata) e ne ho fatto parte per almeno 18 anni.
Quale è stato il momento più memorabile che hai vissuto con il Gruppo Storico?
Ce ne sono tante di esperienze che mi ricordo: una delle uscite più belle è stata quella di Barcellona-Besalù che era in condivisione con il Gruppo Storico di Castiglion Fiorentino. Mi ricordo che appena si aprirono le porte dell’autobus tutti noi uscimmo e ci dividemmo in giro per la Città, nonostante le raccomandazioni dei responsabili dei Gruppi.
Altra uscita memorabile è stata quella di Caccamo: il viaggio era organizzato in treno e ci hanno fatto scendere dal treno per un allarme bomba, poi non confermato.
Quali sono i compiti e le responsabilità di un membro del GS, come lo sei stato tu?
Le responsabilità sono tante: io avevo anche il compito di gestire le esibizione. Quindi dovevo parlare con i responsabili delle Città, che ci invitavano, per capire quale percorso dovevamo fare, dove (larghezza e disposizione delle piazze) e in quanto tempo esibirsi. Queste informazioni poi le dovevo condividere con gli Sbandieratori e tutti i Musici. Non me ne occupavo da solo per fortuna. Ci salvava molto spesso la improvvisazione: facevamo di tutto per prendere l’applauso dal pubblico della Piazza.
Puoi descriverci come ti preparavi e quanto ti allenavi per le esibizioni del Gruppo?
Prima delle uscite immancabile era andare a fare colazione a casa di Alberto Tattanelli: da qui iniziava la organizzazione della uscita.
Durante gli allenamenti invece la preparazione iniziava sempre con esercizi di riscaldamento e successivamente si proseguiva a suonare, camminare per molti minuti di fila: la cosa che mi riusciva meglio di tutte era riprendere chi sbagliava.
Avendo avuto l’opportunità di partecipare a molti eventi fuori da Cortona, cosa percepivi invece durante le esibizioni a Cortona?
Nella altre Città dove ci esibivamo non ci conosceva nessuno, mentre a Cortona ci venivano a vedere amici e parenti: l’obiettivo principale era fare una bella esibizione senza sbagliare. Sicuramente una emozione maggiore, ma completamente diversa rispetto a quella provata alle uscite esterne.
Quale è l’aspetto più gratificante di far parte del Gruppo Storico?
Sicuramente gli applausi del pubblico alla fine di ogni esibizione.
Noi, facendo parte dei Musici, avevamo sempre una sfida (amichevole) aperta con gli Sbandieratori: noi suonavamo per ore, facendo lo spettacolo; loro entravano in piazza e semplicemente per aver lanciato la bandiera si prendevano tutti gli applausi. Allora noi Musici cercavamo sempre di fare qualcosa di speciale e particolare, per strappare l’applauso finale alla Piazza.
Una bella soddisfazione l’ho avuta durante la esibizione del fuoco la sera della Rievocazione Storica del Matrimonio tra i signori Salimbeni e Casali alcuni anni fa: suonare a ritmo di musica i tamburi, appositamente da me modificati, affinchè non prendessero fuoco, con le bacchette infuocate.
Come si preservano e si tramandano la storia e le tradizioni attraverso le attività del Gruppo Storico?
La voglia di tramandare ai giovani è tutto: sono contento di aver fatto parte della storia del GS e di aver contribuito alla crescita che vediamo adesso. I ragazzi, a cui io ho insegnato negli anni passati, attualmente hanno preso la gestione del GS e stanno insegnando alle nuove leve: questo è fondamentale.
Quale è il tuo ruolo adesso all’interno del GS?
Ho lasciato completamente il GS. Sono contento che il GS stia crescendo, ma credo di aver dato quello che dovevo nel mio tempo ed è giusto lasciare lo spazio agli altri.
Che cambiamento hai notato nel Gruppo Storico adesso che lo vedi dall’esterno?
Ho notato che si è abbassata notevolmente l’età di partecipazione al gruppo. Questo non era presente qualche anno fa. Questo significa che l’interesse per il GS si sta espandendo nei giovani ed è molto importante per tramandare poi la tradizione alle successive generazioni.
Cosa consiglieresti a qualcuno che è interessato ad unirsi al GS?
Io consiglio di provare, perché nella vita bisogna sempre tentare di fare esperienze: solo così si comprende se ci piace davvero qualcosa e in quel caso si continua, mentre se non ci piace, si interrompe.
All’interno del GS tra l’altro ho conosciuto la mia compagna (Margherita Bianchi), anche lei ex-tamburina.
Posso dire veramente di essere cresciuto all’interno GS. E se sono quello che sono oggi, lo devo anche a ciò che ho imparato all’interno del GS. Quindi sono immensamente grato al Gruppo Storico di Cortona.
L’ambiente del Gruppo Storico è un luogo stimolante e formativo: lo consiglio vivamente!
L’impegno di Federico per il Gruppo Storico è stato un passaggio essenziale per la crescita e lo sviluppo del GS attuale.
Le foto utilizzate in questo articolo sono di Pat Mahoney e di Giorgio Lamentini.
Chiara Camerini