Per quegli strani casi della vita, che ti fanno trovare in situazioni e casi mai programmati o pensati, sul finire di marzo 2024 mi sono imbattuto nella notizia della morte del pittore fiorentino neomacchiaiolo Piero Dragoni.
Un pittore novecentesco cortonese non noto al grande pubblico, ma conosciuto ed apprezzato negli ambienti popolari e socialmente poveri della Firenze di fine Novecento e primo decennio del nuovo secolo. Soprattutto nel quartiere delle piagge fiorentine, dove Piero ha vissuto una sua romantica storia d’amore in grande simbiosi con la sua compagna di vita, come ricorda la sua vicina di casa Daniela.
Come ricorda sempre la signora Daniela, che ha avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo umanamente per la sua grande gentilezza, educazione e cultura, non solo artistica, “nei quartieri poveri di Firenze Piero Dragoni diede vita ad un’importante produzione di quadri di natura morta o da macchiaiolo neorealista a matrice socialcomunista, con cui egli partecipò a numerose mostre e che gli hanno permesso di mantenere dignitosamente, pur nella povertà quasi francescana, la sua famiglia formata dalla compagna e dalle figlie, di cui una gravemente disabile”.
Come mi ha raccontato la signora Roxana, un’altra sua vicina di appartamento nel plesso case popolari di via Carlo del Prato (dove Piero ha abitato dal 2015 al 2023, quando l' undici maggio dell' anno scorso, dopo una breve malattia, all' età di ottantatré anni, è stato chiamato alla Casa del Padre) “questo pittore fiorentino, che io chiamavo semplicemente signore e che ammiravo per le cure e l’amore che, dopo la morte della sua compagna, riversava sulla sua figlia ultracinquantenne disabile, che viveva con lui e alla quale nulla faceva mancare, è stato con me e con i miei figli sempre tanto gentile e carino, regalandomi anche alcuni suoi quadri, che oggi conservo in casa mia”.
Piero Dragoni, attorno al 1969 troncò ogni rapporto con Cortona e Camucia, dove aveva vissuto e studiato fino all' età di venticinque anni circa.
Tra una vita economicamente sicura e le ragioni del suo cuore innamorato scelse queste ultime e si dedicò alla sua arte di pittore di strada, vivendo per qualche anno addirittura nella sua scalcinata cinquecento e vendendo ai turisti, che affollavano Firenze, i suoi quadri.
In seguito Piero, accompagnatosi stabilmente con la sua donna, che sempre la vicina di casa Daniela ricorda come persona "simpatica, ma molto pittoresca nel vestire", si dedica ad una intensa produzione di quadri, che partecipano a mostre e vernissage artistici. Mostre e vernissage che , con i loro bei cataloghi, ne decretano un minimo di successo artistico che gli permette di vivere tranquillamente nell' appartamento popolare avuto dall’Istituto case popolari, intorno alla metà degli anni1970.
Nel quartiere delle case popolari di via Campania Piero Dragoni o Napolizzi, come sembra si facesse chiamare, vive tranquillamente la sua vita di pittore neomacchiaiolo e bohemien che , come ricordano i vicini, lo vedono citato in cataloghi e in volumi vari di arte pittorica.
Tutti i vicini di casa ricordano lui e la sua compagna come una coppia molto affiatata e unita.
Anche nel nuovo appartamento delle case popolari in via Carlo del Prete, dove va a vivere attorno al 2014, Piero si fa stimare e apprezzare dai vicini, come la sua vicina di pianerottolo signora Roxana mi ha testimoniato, ricordando con affetto l’ atteggiamento sempre cortese e gentile di questo anziano pittore, che rimasto vedovo viveva dignitosamente, assistendo la figlia disabile, cui non faceva mancare nulla. Molto gentile nel ricordare questo suo vicino pittore, la signora Roxana mi ha parlato anche di un suo quadro "raffigurante un pagliaccio triste, senza sorriso, ma dai colori accattivanti azzurro, bianco e rosso, che erano dominanti nelle sue tele".
Insomma, anche se sconosciuto a Cortona, Piero Dragoni (che, come mi ha detto un suo amico di gioventù, che alcune volte era andato a trovarlo a Firenze “ mi aveva sempre negato di essere il Piero Dragoni cortonese, rifiutando ogni aiuto che gli volevo dare”) è stato un pittore apprezzato e conosciuto in Firenze , anche se completamente ignoto nella sua terra natale, all’infuori della sua cerchia parentale originaria.
Proprio per questo, ad un anno dalla sua morte, il cui primo anniversario cade l’undici maggio di quest’anno, L Etruria dedica un ricordo essenziale a questo figlio cortonese, che tagliando ogni rapporto con la sua terra d’ origine, tra i venticinque e i trent'anni deve avere sofferto molto nel recidere le sue radici e nel rifarsi una vita tutta nuova, rinunciando per amore ad una vita tranquilla, economicamente parlando, e scegliendo la via tribolata del vivere nella povertà, ma nell’amore di una donna.
Nella foto collage di corredo, tre immagini di quadri e le signore Daniela e Roxanna che li posseggono e che mi hanno raccontato le brevi, essenziali notizie della vita di Piero Dragoni, pittore nella Firenze del Novecento e morto l’undici maggio 2023 in una Rsa fiorentina a seguito di una caduta e di una rottura del femore.
Ivo Camerini