L’Etruria

Redazione

Quello storico carteggio Trotsky -Leonetti custodito in Cortona

Publiccato e raccontato nel recente libro di Ferruccio Fabilli e Valeria Checconi

Quello storico carteggio Trotsky -Leonetti custodito in Cortona

In tanti sappiamo quale prezioso tesoro sia la nostra Biblioteca Comunale e dell’Accademia Etrusca, ma  non tutti conoscono i gioielli, cioè i beni culturali che custodisce questo scrigno cortonese, forse unico al mondo.

Un tesoro che anche in questi mesi della pandemia Covid-19 non ha chiuso i battenti ed è rimasto aperto via web grazie alla lodevole e significativa iniziativa “Cultura Live”, voluta dall’Assessore alla Cultura, Francesco Attesti e dal  presidente del Maec ,  Nicola Caldarone.

Tra i tanti documenti  custoditi negli scaffali e nelle vetrine  di Palazzo Casali c’ è anche il “Carteggio Alfonso Leonetti – Lev Trotsky” .

Alfonso Leonetti è stato uno dei fondatori del Partito comunista Italiano; un partito che ebbe in Gramsci e Bordiga i suoi primi organizzatori nel 1921 e leaders. Un partito che scelse fin dalle origini la via parlamentare  per portare le idee di Karl Marx e di Vladimir Lenin nel nostro paese e che poi, dopo la fine della dittatura fascista, fu uno dei protagonisti della rinascita dell’Italia democratica e repubblicana.

Nonostante il sogno rivoluzionario coltivato da tanti comunisti italiani , il milanese Alfonso Leonetti   fu, in quel tempo di genesi del Pci,  un grande spirito indipendente ( oggi si direbbe un cane sciolto) anche  dentro la rigida costruzione togliattiana del partito che prese corpo dopo il novembre 1926 quando Mussolini sciolse tutti i partiti e i sindacati del sistema  liberaldemocartico instaurando il regime e la dittatura del Partito Fascista.

Leonetti fu un comunista idealista e infatti si oppose a Togliatti che, dopo i decreti speciali del governo Mussolini, fece fuori i fondatori del Pci , assumendo la guida del partito sceso in clandestinità e si mise a gestirlo dalle segrete stanze del Cremlino.

Leonetti invece, come ci documenta anche il libro “Alfonso Leonetti - Lev Trotsky: carteggio 1930 – 1937 . Alle origini del trotskismo italiano e internazionale”, curato da Ferruccio Fabilli e Valeria Checconi e uscito di recente per le Edizioni Intermedia , non rinunciò mai agli ideali di libertà universale e socialista incarnati dal mitico rivoluzionario russo Trosky, che fu con Lenin uno degli artefici della Rivoluzione russa dell’ Ottobre 1916.

Il carteggio , ora integralmente  pubblicato,  grazie al certosino e scientifico lavoro di ricostruzione storica portato avanti per oltre tre anni da Ferruccio Fabilli, è una pagina fondamentale della storia novecentesca italiane e mondiale.

Raccoglie le lettere che i due personaggi si scambiarono negli anni 1930-1937 e ci riporta alla luce una  delle pagine più sconosciute ed interessanti del comunismo che si oppose a Stalin dall’interno della cultura socialista.

Come scrive nella sua introduzione Giorgio Sacchetti, “questo pregevole corposo Carteggio che i lettori ora hanno tra le mani costituisce un’indubbia fonte primaria e un tassello fondamentale non solo per la ricostruzione delle intricate vicende novecentesche del trotskismo italiano e internazionale, ma anche per quelle più ampie e generali del movimento comunista. E merita un posto di rilievo nella nutrita storiografia specialistica sull’argomento. D’altronde le cesure estreme della corrispondenza, 1930-1937, racchiudono snodi cruciali sullo scenario geopolitico globale, con l’Europa in fiamme e sull’orlo del baratro”.

Insomma, il libro curato da Ferruccio Fabilli e Valeria Checconi  apre una finestra storica su un mondo novecentesco sconosciuto nella storiografia italiana e rende un serio , importante omaggio non solo ai tanti ignoti militanti italiani (e non)  della cosiddetta ‘rivoluzione permanente’, ma ad un cittadino onorario di Cortona, Alfonso Leonetti, che il sindaco Fabilli incontrò grazie ai buoni uffici del grande Umberto Morra di Lavriano e poi portò nella nostra città, facendoci donare la sua biblioteca familiare e altri documenti tra cui la corrispondenza da lui avuta con Lev Trotsky.

Una corrispondenza che ci porta a conoscere la parte più nobile, libertaria  ed idealistica del partito comunista italiano, nato a Livorno nel gennaio 1921 e sciolto  poi nel novembre 1989 da Achille Ochetto con la famosa svolta della Bolognina.

Una corrispondenza tra due grandi spiriti liberi e socialisti che così si definiranno nei loro testamenti, qui riportati da Fabilli nel suo saggio di commento storico: ( Leonetti) “Io Alfonso Leonetti, sano e libero da ogni coercizione, dichiaro formalmente che sono e rimango un marxista rivoluzionario coerente, e quindi un internazionalista leninista, e che non rinnego le lotte che ho fatto contro lo stalinismo sotto la bandiera di Trotsky e Quarta internazionale – l’utopia trasformerà questa società barbara e disintegrata nella Cité Communiste di un’umanità liberata”; (Trotsky) “La vita è bella. Invito le generazioni future a purificarla da ogni male, oppressione e violenza e a godersela a pieno…. Morirò rivoluzionario, proletario, marxista, materialista dialettico…. La mia fede nell’avvenire comunista dell’umanità non è meno ardente, anzi è più salda oggi di quanto non fosse nella prima gioventù.”

La prima lettera è del 15 aprile 1930 e l’ultima del 13 maggio 1937. Quest’ultima è una lettera breve , ma storicamente molto interessante, non solo perché Leonetti comunica e commenta la morte di Antonio Gramsci come il “ più colpo più grave poprtato dal fascismo alla classe operaia italiana” , ma soprattutto perché accomuna il “ compagno Ercoli” ( Palmiro Togliatti) alla “teppa stalinista”.

Il libro è un ponderoso volume di oltre 650 pagine, ma  si scorre agevolmente e senz’altro rimarrà come un’opera di grande documentazione storica e di memoria attiva per tramandare ai giovani di oggi e di domani la conoscenza degli ideali socialisti e libertari, che tanto hanno segnato la vicenda umana nel secolo scorso.

Negli allegati di appendice , oltre una sinossi sulle sigle, un prezioso indice dei nomi ed una nutrita bibliografia ed emerografia  sugli argomenti del libro, vi è anche una importante iconografia, che va dalle lettere scambiate negli anni 1980  tra Alfonso Leonetti e  Ferruccio Fabilli alla riproposizione di foto davvero rare come quella che vede un giovane professor  Giustino Gabrielli (ed allora anche capogruppo del Pci in Consiglio comunale) seduto tra Morra e Leonetti in amabile conversazione letteraria e politica. ( Cfr: foto di corredo dell’articolo)

Finito il tempo dell’emergenza Covid-19, ci auguriamo che questo lavoro venga presentato con tutti gli onori dovuti ai cortonesi ; non sarebbe davvero male se già se ne desse anche un assaggio nell’attuale bella iniziativa di Cultura Live ,  richiamata all’inizio di questo articolo.

Ivo Camerini