Terzo appuntamento della stagione in collaborazione con FTS al Teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino, il sipario si apre di nuovo lunedì 18 gennaio ore 21.15 con lo GOSPODIN di Philipp Löhle per la regia del grande Giorgio Barberio Corsetti. In scena Claudio Santamaria, Federica Santoro, Marcello Prayer
Gli attori, Claudio Santamaria, Federica Santoro, Marcello Prayer, incontreranno il pubblico alle ore 18.30 presso il Bar del Teatro Spina.
Nuova produzione italiana di Giorgio Barberio Corsetti su un testo di Philipp Löhle, esordiente autore tedesco associato del Maxim Gorki Theater a Berlino, che esplora con ferocia le contraddizione della nostra società votata al consumo. Genannt Gospodin è un testo il cui protagonista è un anti-eroe tragicomico che si ribella al capitalismo e cerca di vivere senza soldi trovando la sua libertà solo in prigione. La scrittura è graffiante, acuta, ironica e pungente, animata da una galleria di personaggi comici strampalati, miserabili ed idealisti, che raccontano il nostro mondo con grande poesia e feroce malinconia. Parte integrante dell’impianto scenico è l’interazione degli attori con contributi video realizzati attraverso tecniche varie (graphic animation, video mapping). «Gospodin è un uomo semplice – scrive Baberio Corsetti -, non vuole avere nulla a che fare con il danaro. Gospodin vive nella città come un esploratore nelle natura. Gospodin aveva un lama, animale con cui passeggiando otteneva mance, Greenpeace glielo ha portato via. Gospodin odia Greenpeace. Gospodin ha tanti amici, ma tutti gli portano via qualcosa: la sua donna lo abbandona portando via mobili e letto; il suo amico artista gli porta via la tv per fare una videoistallazione che si chiama “tempus fuckit”. A Gospodin un amico saltuario delinquente lascia una borsa piena di soldi: la sua donna li vuole, i suoi amici li vogliono; lui non li vuole ma non vuole darli… Gospodin finisce in prigione, dove si trova benissimo, dove si può vivere senza soldi e senza scegliere. Gospodin è eroicamente testardo, convinto della sua strada, sperimenta la città ed il mondo di oggi nel suo poetico e tragico rifiuto dell’unico elemento che fa girare il mondo, il denaro… È un personaggio paradossale, che esprime la sua poesia con i suoi atti di negazione, che fa del paradosso il suo modo di vivere. Scritto da Philipp Löhle, giovane drammaturgo tedesco, questo testo per tre attori e tanti personaggi è composto da brevi scene dialogate, e da racconti lirici in cui gli altri due attori, un lui ed una lei, raccontano le scorribande allucinate di Gospodin nella città, che assomiglia ad ognuna delle grandi città in cui viviamo… Gospodin è comico, è tragico, è adesso…»