L’Etruria

Redazione

Un bell’ incontro con Enea Piccinelli, giovanotto democristiano novantenne amico di Cortona.

Un bell’ incontro con Enea Piccinelli, giovanotto democristiano novantenne amico di Cortona.

In questi giorni di giugno,dopo tanti anni, sono passato di nuovo a Piancastagnaio , ameno borgo toscano sulle pendici dell' Amiata. La mente è andata agli anni 1970, quando ero stato più volte ospite  a casa dell'allora  viceministro del Lavoro Enea Piccinelli, esponente di grande rilievo della Democrazia Cristiana, sia a livello  toscano che a livello nazionale.

Enea Piccinelli, oggi pensionato over-novanta, è stato  un politico democristiano, un toscano del popolo “basso e lavoratore” che ha praticato sempre la politica intesa come scelta etica, ideale al servizio della comunità territoriale e di quella nazionale, senza mai pensare al tornaconto personale ( anzi rimettendoci, perché essendo avvocato ci ha perso sia in termini di parcella sia in termini di pensione) e che, nel marzo 1994, dopo l’arrivo della cosiddetta Seconda Repubblica, ha continuato nelle associazioni di volontariato quella sua nobile scelta di stare dalla parte degli ultimi, di coloro che non hanno voce.

Dal suo segretario di allora, dott. Giuliano Sacchi, che ho reincontrato un paio di anni fa attraverso i social, durante i passati mesi di lokdown, avevo saputo che il mitico onorevole Piccinelli da un paio d' anni si era   trasferito definitivamente da Roma nella sua casa natia di Piancastagnaio, dove, a quasi 94 anni, attraverso il ricordo attivo della passata stagione italiana,  vive con attenta conoscenza e chiaro discernimento  “il rumor della presente” ,  dell’oggi italiano.

Avuto dal dott. Sacchi il suo telefono, l’ho chiamato e mi son fermato tanto volentieri per un saluto di un’ora all' amico conosciuto tanti anni fa , quando ero venticinquenne e con cui  sempre è rimasta stima ed  amicizia fraterna .

Ho trovato l’ onorevole Piccinelli in ottima forma fisica e di grande vivacità intellettuale. E’ stato davvero un bell’incontro all’antica tra persone che si stimano, si vogliono bene e che hanno sempre condiviso nella loro amicizia i grandi valori e progetti del cattolicesimo politico italiano, dell’economia sociale cristiana e dell’amore alla Repubblica nata dalla resistenza al nazifascismo. Un’amicizia vissuta da parte mia sempre senza secondi fini, anche quando giovanissimo, negli anni 1970, ebbi il piacere e l’onore di essere tra i suoi stretti collaboratori politici.  

Nonostante che non ci fossimo più visti di persona dal lontano 1983, quando egli terminò il suo ultimo mandato parlamentare e nonostante che nel 1978, a seguito dell' uccisione di Aldo Moro, io avessi restituito la tessera DC (ricordo che ad Enea la cosa dispiacque molto, ma mi disse che non era suo compito giudicare e che in fondo comprendeva il perché della mia scelta, assicurandomi che la nostra amicizia sarebbe rimasta immutata: cosa che è stata e di cui gli sono davvero grato) il reincontrarci è stato come se ci si fosse visti ancora l’altra mattina.

Essendo ambedue vaccinati e pass green, ci siamo abbracciati ed emozionati per questo incontro non programmato, che ci ha riportati ai lontani anni 1970, al suo amore per Cortona e per la Valdichiana (come mi testimonò  in quel tempo in una bella intervista per L’Etruria , che ora è riportata nel mio libro “ Sotto il cielo di Cortona”), al suo vivere la politica come servizio comunitario e non come carrierismo ed arrivismo.

Nel  salotto della sua semplice e accogliente casa ( rimasta quella che avevo frequentato negli anni in cui egli era a Piazza del Gesù in Roma come capo della Segreteria del Segretario generale Dc, Amintore Fanfani e poi  Viceministro del Lavoro), dopo avergli dato il mio libro "Sotto il cielo di Cortona", abbiamo avuto una bella conversazione sulla politica e sull' Italia di oggi.

Diversi ed importanti gli argomenti affrontati, per i quali, per il momento, non vi è qui  spazio di riassunto. Non posso però fare a meno di rilevare la sua capacità di analisi, la  ricchezza dei  valori culturali, etici e politici e l' amore verso la sua terra e l' Italia tutta.

Insomma,nell’incontro  non ho ritrovato solo un amico di Cortona e mio, ma una grande intelligenza politica da giovanotto democristiano novantenne ancora molto attento all' oggi e al domani d' Italia, seppure costretto dalla attuale pandemia  a  vivere  nell' isolamento sociale e a non praticare più quell' attività di volontariato, che tanto lo aveva appassionato ed impegnato negli ultimi anni pre-covid.

Oltre ai ricordi delle sue venute a Cortona (memorabile il suo comizio del luglio 1979 alla Festa della montagna cortonese organizzata dalla Pro-Loco di Teverina , dove parlò come Viceministro del Lavoro su invito mio e del mio grande amico postino, l’indimenticabile Ugo Brigidoni) , Enea Piccinelli mi ha parlato (e chiesto di lanciarlo , attraverso il nostro giornale) anche di un suo pubblico appello agli studiosi di storia toscana ed ai tanti ex-dirigenti democristiani toscani ancora in vita a non mandare dispersa la grande storia politica della DC toscana, assicurandomi che presto mi farà avere per L’Etruria online proprio una sua memoria sull’azione svolta  dal suo partito nel territorio di Arezzo-Siena-Grosseto. Un territorio che lo vide non solo amministratore comunale e provinciale, ma anche deputato al Parlamento per ben cinque legislature, dal 1963 al 1983.

Un territorio, che Enea Piccinelli conosce meglio delle sue tasche e di cui ancora ricorda perfettamente tutti i borghi e le strade, avendolo girato in lungo e in largo per oltre quarant’anni come dirigente politico democristiano, come amministratore e come rappresentante di un popolo fatto di gente forte e laboriosa. Un popolo che la Dc prese per mano nel 1945, dopo che era stato messo alla fame da una dittatura e da una guerra tragica, portandolo, con il contributo dell’opposizione comunista e socialista, allo sviluppo e al benessere che ancora nel 2019 tutti conoscevamo.

Insomma, un appello a fare memoria attiva di un partito come quello democristiano, che, nel 1948, prese sotto la sua guida l’intero popolo italiano, portandolo ad essere la quinta potenza industriale ed economica del mondo quando, negli anni 1980, l’Italia sorpassò la storica economia della  Gran Bretagna.

Un appello che il nostro giornale raccoglie volentieri, mettendo a disposizione spazi di “Memoria DC”, a cura del sottoscritto, per tutti coloro che volessero raccontare e tramandare ai nostri nipoti cosa fecero nella loro attività politica negli anni novecenteschi nel territorio dell’ex-collegio elettorale Arezzo-Siena-Grosseto, che fino all’arrivo della Seconda Repubblica eleggeva ben tre deputati e tre senatori, se non ricordo male.

Chi ha racconti o memoriali li invii a [email protected] ,vicedirettore de L’Etruria.

Ivo Camerini