È di questi giorni la notizia che la piscina di Cortona, aperta nel 2006 in seguito ad un'operazione di project financing di cittadini cortonesi, sarà consegnata ad una società incaricata dal tribunale di Arezzo perché l'amministrazione comunale ha deciso di non accettarne la consegna anticipata.
Si tratta dell'unica piscina comunale all'aperto di tutto il territorio che oltre ad offrire un servizio importante per i residenti, grazie alla sua suggestiva collocazione, ha da sempre attratto molti turisti.
La scelta di non riaprire la piscina aggrava ulteriormente lo stato di degrado in cui versa il centro storico, privato anche del cinema all'aperto sbandierato come una grande conquista solo pochi mesi fa.
Non sta a noi entrare nel merito del contenzioso in essere tra i privati e l'amministrazione comunale che sarà accertato nelle sedi a ciò deputate.
Tuttavia il sindaco, dichiarando che accettare la riconsegna del bene comporterebbe un danno erariale, sconfessa in toto la sua stessa linea politica, visto che in altre circostanze ha utilizzato soldi pubblici per ripristinare beni privati senza che ciò comportasse alcun vantaggio economico per l'ente. In questo caso la risoluzione anticipata avrebbe consentito al comune di acquisire nel proprio patrimonio un bene di notevole valore e di metterlo a disposizione della cittadinanza.
Ancora una volta le diatribe interne alla maggioranza e le questioni personali vengono anteposte agli interessi della collettività. All'inizio della stagione turistica è infatti inestimabile il danno prodotto dalla miopia di un'amministrazione che invece di recuperare un bene pubblico utilizzando i fondi del PNRR o ricorrendo ai bandi regionali, ha preferito consegnarlo all'abbandono, costringendo residenti e turisti a rivolgersi altrove per godere di un servizio.
Gruppo consiliare PD Insieme per Cortona