L’Etruria

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Mazzeo (Prc Cortona): il territorio è bene comune

Il segretario : ci mobiliteremo per la valorizzazione del nostro patrimonio

Mazzeo (Prc Cortona): il territorio è bene comune

Se negli ultimi mesi si sta costituendo un fronte a Cortona che rimarca la necessità della ricerca di una politica volta alla realizzazione del “bene comune” non siamo di fronte ad una casualità. Siamo di fronte ad un fatto, a mio avviso in sé positivo, che sta prendendo corpo da un vuoto nella nostra società civile. Sommando la bella ricerca del bene comune da parte di chi sta costruendo un’opposizione, onesta, vera ed autentica, a questa classe politica, alla totale mancanza di quest’orizzonte da parte di chi ci governa non può che essere messa al centro la questione di cosa il “bene comune” sia e come si faccia a perseguirlo. L’espressione che usiamo è tutt’altro che astratta. Molte sono le tematiche che riguardano tutta la collettività e che dalla collettività dovrebbero essere gestite, escludendo qualsiasi interesse personale o di parte. Mi risulterebbe difficile, anzi, considero inconfutabile l’idea che in questa accezione rientri la gestione del nostro territorio e della storia che questo porta con sé. Per noi è impensabile anche solo l’idea di tacere di fronte al rischio che ravvisiamo nell’utilizzo dei terreni di interesse archeologico con procedure poco trasparenti e per nulla utili alla collettività e, tanto per fare un esempio che ci rimanda anche indietro negli anni, non consideriamo concepibile l’idea di tacere su quanto sta accadendo già ora nell'area archeologica di Camucia, all'incrocio fra via Capitini con via Gramsci. Non mi soffermo sulla trasparenza di quanto sta accadendo nell’area ritenuta vincolata per il suo elevato interesse archeologico (e scusate se è poco!). Avremo modo di vedere e riportare ai cittadini l’intera operazione e ci riserveremo il tempo di curare la massima trasparenza laddove di trasparenza ne servirebbe di più (magari da parte di chi governa). Quello che mi preme è porre ai cittadini, tutti e non solo di Camucia, se non ritengano necessario porre grande attenzione al nostro territorio, a ciò che c’è sopra e sotto di esso. Abbiamo la ferma intenzione di avviare una mobilitazione in questo senso per condividere con i cittadini il nostro comune destino che ha un passato ricco e affascinante e che mi domando quanto ci convenga lasciar insabbiare, magari per tutelare interessi prettamente privati, impedendo che questa ricchezza faccia parte del nostro presente e del nostro futuro.

E dunque, se è vero come è vero che il nostro territorio è nostro bene comune, vi domando se non sia il caso di imporre a chi ci governa un cambio di registro, di mobilitarci per la valorizzazione del nostro patrimonio, di salvaguardare l’interesse pubblico di dotare Camucia di un’area archeologica degna di ciò che i nostri avi ci hanno lasciato. Non significa metterci contro il progresso o contro qualche iniziativa privata specifica. Significa semplicemente lavorare per essere una comunità di cittadini liberi e pensanti che agiscono per ciò che politicamente ha senso, il “bene comune”. E allora possiamo, dobbiamo,  lavorarci… insieme.